Si potrebbe dire che questo tipo di notizie siano ormai diventate un vero e proprio genere di cui neanche le migliori testate riescono a fare a meno, tanto è l’interesse del pubblico per una soluzione di un problema estetico molto diffuso e sentito. Proprio in questi giorni si sono accavallate ben due distinte notizie di presunte cure contro la calvizie derivanti da due ricerche di cui diamo conto qui sotto.
I due studi mettono in evidenza “vecchie conoscenze” per chi si interessa di cure contro la calvizie, ossia uno la proteina Sonic Hedgehog Homolog (SHH) e l’altro la proteina Dickkopf, (il tipo 2, DKK2). Ovviamente i titoli usati dai media per illustrare queste recenti scoperte sono sempre accattivanti e ammiccano di continuo alla scoperta di cure risolutive per la calvizie comune.
Poi leggendo bene i vari articoli che parlano di queste due ricerche si rimane piuttosto perplessi perché concludono sempre dicendo che da queste scoperte potrebbe venire (chissà quando) la soluzione contro la calvizie. Il tutto in metto contrasto con i titoli di questi articoli che arrivano anche a “strillare” che è stato risolto il problema della calvizie e comunque fanno sempre riferimento a cure che invece non compaiono proprio nell’articolo.
Gli studi in questione sono comunque interessanti, se non altro perché confermano il ruolo di queste proteine, infatti le molte vere novità che si susseguono in questo campo, se da una parte fanno pensare che si sia scoperta finalmente la chiave per combattere la calvizie, dall’altra sconcertano perché danno la sensazione che si stiano accumulando troppe scoperte proclamate “decisive” che poi, come quasi tutte le precedenti, non portano a nulla di concreto e di utilizzo immediato.
In topi privi del gene Dkk2 si riescono a far crescere peli sulla pianta delle zampe che altrimenti sarebbero glabre.
Questi studi probabilmente non avevano nel mirino le cure contro la calvizie comune, di fatto nella ricerca che ha ribadito il ruolo di SHH si cercava il fattore per far ricrescere i follicoli sulle ferite cutanee rimarginate che esitano in cicatrici senza peli e volendo, nel caso del cuoio capelluto, senza capelli. Con SHH si ha la rigenerazione dei follicoli piliferi e si possono ottenere peli e presumibilmente anche capelli.
Nell’altra ricerca invece si voleva capire perché ci sono zone del corpo in cui non cresce neanche un pelo (tipo il palmo delle mani o le piante dei piedi) e cosa fa in modo che questo avvenga e si è trovato che questa proteina prodotta dal gene DKK2 fa appunto tabula rasa di ogni follicolo pilifero. Un po’ come avviene per la calvizie avanzata e da qui il clamore della scoperta presso chi si interessa di problemi di capelli e delle relative cure.
Va anche detto che per la calvizie comune si era peraltro già accertato che un ruolo di questo tipo lo svolge l’analogo DKK1 che è attivato dagli androgeni e in particolare dal famigerato DHT. Quindi tutto sembra quadrare, anche se, in attesa di cure che direttamente blocchino in modo efficace questo “fattore (per così dire) di decrescita”, non resta al momento che contrastare appunto l’azione degli ormoni maschili con le classiche cure “anti-Dht” e con antiandrogeni vari, di sintesi o naturali, a uso sistemico o topico.
Approfondimenti
Le problematiche della terapia genica
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