Sappiamo che chi è particolarmente attento alla salute e alla condizione dei propri capelli finisce per sensibilizzarsi nello stesso modo nei confronti delle capigliature altrui e non c’è niente di meglio di un evento mondano di questo livello per poter giudicare lo stato delle capigliature di una moltitudine di teste coronate, nobili, vip e qualche parente (più) povero.
Gli sposi del “Royal Wedding”: il principe Harry e Meghan Markle
Nel matrimonio principesco è risultato tutto perfetto come da tradizione e organizzazione di stampo “british” a partire dai due sposi entrambi fisicamente molto apprezzabili, però chi ha il pallino dei capelli non ha potuto non notare che l’unico difetto è stato quello della “piazzetta” del principe Harry, nota da tempo, ma che si poteva pensare potesse scomparire per le regali nozze, invece è rimasta evidente (le microfibre evidentemente sono sconosciute presso la Casa Reale).
I due principi reali ed eredi al trono britannico William (a sinistra) e Harry della casa regnante Mountbatten-Windsor
Viene ovviamente il dubbio che per queste teste coronate la “piazza” , ossia il diradamento al “vertex” sia qualcosa da sbandierare con fierezza, dal momento che in inglese si parla proprio di “crown”, ossia di “corona” per indicare il tipico diradamento al vertice della testa che caratterizza nella stragrande maggioranza dei casi la calvizie comune (o androgenetica).
Harry, il principe sposo, peraltro ha mostrato ancora una capigliatura di tutto rispetto a livello di frontale e di ciuffo centrale, sopratutto se raffrontato al fratello maggiore William che ha solo due anni di più, ma che alla stessa età era già messo molto peggio del novello sposo per quanto concerne la capigliatura.
Con i reali e i loro rampolli è facile risalire l’albero genealogico visionando lo stato della capigliatura dei loro antenati, pertanto possiamo dire che i Windsor (che poi sarebbero i Sassonia-Coburgo-Gotha, che hanno cambiato cognome nel 1917 quando l’impero britannico era in guerra con la Germania, loro terra di origine) non erano messi male a livello di capigliatura. Era messo bene re Giorgio VI, il padre della regina Elisabetta.
La “colpa” è sicuramente dei Mountbatten, ossia di Filippo il consorte della sovrana britannica che ha sviluppato presto un’evidente calvizie comune. Tuttavia anche gli Spencer (i principi reali sono i figli di Diana) hanno forse contribuito, vedendo come era messo in tarda età il nonno materno di Harry e William.
Il nonno materno dei due principi reali William e Harry, l’ottavo conte di Spencer (padre della capelluta Diana)
A farne le spese maggiori di questa calvizie ereditaria è stato sicuramente William, difficilmente Harry potrà far peggio, anche se non si può mai dire. Dei tre maschi avuti dalla sovrana britannica, Carlo, il primo erede al trono, ha retto abbastanza bene sino ai 40-50 anni (ora ne ha quasi 70), Andrea è quello che è messo meglio ancora adesso, mentre Edoardo ha preso più dal padre (Filippo Mountbatten).
E gli eredi dei figli di Diana e Carlo come se la caveranno ? Beh, va detto che per le femmine all’apparenza non ci sono stati mai problemi, la regina madre (di Elisabetta) ha avuto capelli a sufficienza sino a quando è scomparsa a 102 anni di età, le figlie Elisabetta e Magaret sono sulla stessa strada (tanto che più che di “teste coronate” si potrebbe parlare di “teste cotonate”), ma i maschi sono a rischio, anche se finora i figli li ha fatti solo William con Kate Middleton che ha però un padre che non pare avere calvizie.
E Harry ha scelto tricologicamente bene la sua amata Meghan ? Beh, le origini africane della principessa sono già una discreta garanzia di capelli robusti, però il padre caucasico ha calvizie evidente sin dai tempi del suo matrimonio, quindi l’esito rimane incerto.
Il padre e la madre di Meghan Markle nel giorno delle loro nozze
Certo, i principini possono ben sperare che quando saranno adulti la calvizie comune sarà curata con completo successo, allora potranno più facilmente rinunciare al “crown” senza rinunciare alla corona.
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