I rame-peptidi sono stati usati per la prima volta nel 1984 in relazione al trapianto di sezioni cutanee. La messa a bagno di aree di pelle trapiantate in soluzioni di rame-peptidi all’1% ha permesso di ottenere un’accettazione notevolmente maggiore dell’innesto. L’aggiunta di DMSO al 5% nella miscela di rame-peptidi ha ulteriormente migliorato la ricezione del trapianto.
Un nuovo prodotto brevettato dal dottor Loren Pickart, il cui nome è GraftCyte, usato nel post-operatorio si è dimostrato in grado di produrre un più rapido risanamento delle aree sottoposte a trapianto e una più pronta ricrescita dei fusti. GraftCyte è un rame-peptide basato sull’idea del tessuto rigenerativo Iamin.
Un bendaggio imbevuto di GraftCyte risana più rapidamente il follicolo trapiantato. Il suo uso porta ad una minore caduta post-operatoria e una più rapida crescita. I pazienti spesso vedono nuova ricrescita nell’arco di 6 settimane, contro le normali 10-14. Il processo di formazione di croste post-intervento è stato ridotto da 10 a 14 giorni, fino ad un minimo di 5 giorni in gran parte dei casi.
GraftCyte costa circa 275 dollari per ciclo di applicazione e può essere reperito tramite www.procyte.com/. In uno studio su Graftcyte condotto da Perez-Meza et al, (International Journal of Cosmetic Surgery (Vol. 6, 1998, pp 80-84) si è riscontrato che uomini e donne sottoposti a trapianto e trattati con GraftCyte nel post-operatorio hanno raggiunto risultati migliori e un più rapido recupero in confronto con i risultati ottenuti mediante l’usuale bendaggio imbevuto di soluzione salina. In uno studio a doppio cieco e a controllo di placebo, dodici pazienti sono stati tenuti in osservazione lungo un arco di 13 settimane; ogni paziente ha ricevuto 16 trattamenti durante i 4 giorni successivi all’intervento.
Su ogni paziente, un lato del capo è stato trattato con bendaggio convenzionale e l’altro con Graftcyte, secondo uno schema casuale preassegnato.
I risultati sono stati documentati settimanalmente tramite fotografie e scansioni video microscopiche.
Lo studio ha misurato: edema (eccesso di fluido accumulato e formazione di croste), effluvio (caduta di capelli trapiantati), eritema (arrossamento della pelle), crescita dei capelli non soggetti a caduta, ricrescita dei capelli trapiantati reduci dalla caduta, e, in aggiunta, il risultato cosmetico globale.
Nelle aree trattate con Graftcyte, il 42% dei pazienti ha presentato minore arrossamento e meno croste rispetto al lato trattato con placebo contro il 17% che ha risposto meglio alla soluzione salina; nel lato trattato con placebo, l’arrossamento e la formazione di croste si sono rivelati leggermente più lievi nel gruppo trattato con GraftCyte (75% di casi con reazione da nulla a lieve per GraftCyte e 58% per il placebo).
Il lato trattato con GraftCyte ha mostrato una migliore ricrescita a 4, 8 e 12 settimane di distanza in confronto al lato trattato con placebo.
I pazienti hanno percepito che i capelli nelle zone trattate con GraftCyte erano più corposi, lucenti e fibrosi rispetto a quelli del lato trattato con placebo.