Dei ricercatori giapponesi dell’Università di Kindai hanno sottoposto a uno screening per l’attività anti-DHT gli estratti di diverse piante della famiglia di piante Euforbiacee a cui appartiene il già noto fillanto di cui abbiamo parlato qui in precedenza.
Proprio l’estratto di fillanto è risultato il più attivo nei test di inibizione della 5 alfa reduttasi, l’enzima che produce il DHT il metabolita del Testosterone che svolge il ruolo principale nella calvizie comune.
Questo lo studio dal titolo “Screening di estratti di piante Euphorbiaceae per (attività) anti-5α-reduttasi”, svolto da Kamei H., Noguchi K., Matsuda H., Murata K della Facoltà di Farmacia e del Centro Antinvecchiamento dell’Università giapponese di Kindai, pubblicato dal Biological Pharmaceutical Bulletin.
L’estratto di fillanto (Phyllantus urinaria) ha portato a un’inibizione del DHT del 24,3% con 50 microg/mL e del 64,6% con 200 microg/mL, surclassando tutte gli estratti delle altre piante della famiglia delle Euforbiacee. Questo ovviamente in vitro, tuttavia i ricercatori hanno voluto provare questo estratto anche in vivo .
Le perle oleose di estratto di Serenoa repens e di olio di semi di zucca contengono l’attivo anti-dht del fillanto (stigmasterolo glucoside)
Così l’estratto è stato testato sugli abituali topi di laboratorio dove, somministrato a 5 milligrammi per animale al giorno, ha mostrato di portare alla ricrescita del pelo del mantello dei topi, ossia il classico test utilizzato per individuare se farmaci e sostanze risultano attive sui follicoli piliferi.
In questo caso va ricordato che la somministrazione di androgeni (in questo caso testosterone che in parte si trasforma in DHT) porta a una difficoltà di crescita del pelo dei topi, difficoltà che l’estratto di fillanto riesce quasi ad annullare nel periodo di somministrazione di un mese.
Gli scienziati giapponesi però hanno voluto andare oltre a questa constatazione dell’efficacia dell’estratto di fillanto sul pelo dei topi, individuando quale delle molte molecole dell’estratto fosse la più attiva nel contrastare il DHT ed è risultato che lo stigmasterolo glucoside, uno sterolo di cui questa pianta è ricca, riesce a inibire al 50% questo ormone con un dosaggio minimo di 27.2 microM.
La cosa è rilevante perché il fillanto non è l’unico vegetale che contenga questo principio attivo, ad esempio è ricca di questi steroli la ben nota Serenoa repens , o meglio, l’estratto ad altra concentrazione di lipidi (e appunto steroli) e questo potrebbe gettare nuova luce sulla sua nota attività anticalvizie.
Approfondimenti
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Lo studio originale (in inglese)
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