I pidocchi sono spesso legati alla nostra infanzia;
chi di noi infatti non ha avuto questo problema durante gli anni di scuola?
Quando vengono segnalati casi di pediculosi nella scuola è bene che i genitori controllino la testa del proprio figlio almeno due volte alla settimana; in caso di infestazione accertata (prurito intenso, presenza di pidocchi o lendini che si trovano a non più di 5-10 millimetri dalla radice del capello), si devono rivolgere al proprio medico/pediatra di famiglia o al medico di sanità pubblica o all’assistente sanitaria del distretto per avere le indicazioni sugli opportuni trattamenti da effettuare e per le modalità di riammissione.
Si rammenta che la riammissione scolastica può avvenire il giorno successivo l’inizio di idoneo trattamento, certificato dal medico o autocertificato dalla famiglia.
Si rammenta comunque che:
1) la pediculosi non è un’emergenza sanitaria, in quanto non trasmette alcuna malattia; l’unico disturbo può essere rappresentato dal prurito.
2) la presenza di lendini, non vitali, distanti dalla radice del capello, non significa infestazione in atto e quindi non richiede alcun trattamento.
3) nessuna attività parascolastica deve essere sospesa a causa di infestazioni segnalate nelle classi (es.: nuoto ecc.…). I bambini trattati con una prima dose di antiparassitario possono riprendere la frequenza sia scolastica che per le attività parascolastiche