BOLOGNA – La Fondazione Centro Studi sulla Calvizie ha organizzato sabato 29 gennaio a Bologna un convegno di approfondimento sulla calvizie, problema che affligge oltre 8 milioni di italiani, in maggioranza uomini.
L’incontro, che è stato presieduto dal Prof. Costantino Cipolla, ordinario di Sociologia Generale dell’Università di Bologna con la partecipazione di Giuliano Barigazzi, Assessore alla Sanità della Provincia di Bologna, Gianni Varani, vicepresidente della Commissione sanità della Regione Emilia Romagna e Fra Paolo Garuti o.p., Priore del Convento dei SS.Domenico e Sisto nell’Urbe e pro direttore del Centro S.Domenico di Bologna.
Il convegno è stata una giornata di discussione sulla classificazione delle alopecie (androgenetica, areata, cicatriziale), le tecniche di chirurgia ricostruttiva e le soluzioni non chirurgiche, ovvero tutti i trattamenti in grado non solo di arrestare la progressione della malattia, ma anche di curarla con successo.
Particolare attenzione è stata posta al tema dell’alopecia cicatriziale, nello specifico la tipologia conseguente a traumi quali le ustioni di terzo grado della testa.
Al convegno hanno partecipato i rappresentanti dei 17 centri ustioni nazionali, una serie di chirurghi plastici esperti di chirurgia della calvizie e di dermatologi attenti al tema, più i rappresentanti della divisione R&D della Cesare Ragazzi Company, che per l’occasione hanno presentato il proprio sistema di infoltimento ?Capelli Naturali a Contatto?
Statistiche: gli italiani e la calvizie
Che il tema sia di primaria importanza lo ha confermato anche il primo studio paneuropeo sull’impatto psicologico della caduta dei capelli negli uomini, condotto dall’Istituto di Ricerca Gallup e presentato nel 2004.
In Europa la caduta dei capelli, vissuta o anche solo ipotizzata, è sentita in maniera molto forte. Da caratteristica estetica a tratto fondamentale della personalità del soggetto, con pesanti ripercussioni sulla vita di relazione, questa in generale la considerazione del problema calvizie, con qualche differenza culturale tra i vari paesi, soprattutto l’Italia.
Per quasi tre europei su quattro infatti, i capelli rappresentano un elemento fondamentale nel definire la bellezza del volto e influiscono pesantemente sulla capacità di attrarre le altre persone.
Il 70% degli Italiani sono preoccupati delle ricadute sessuali della calvizie contro una media continentale di appena il 50%.
Gli italiani sono risultati essere a vertici anche della classifica di quanti hanno provato nella loro vita un trattamento mirato per combattere l’alopecia.
Solo il 63,80% ha dichiarato di non avere mai tentato nulla, contro una media europea che supera abbondantemente il 70%.
Quando il trattamento funziona ? sempre secondo l’indagine – i risvolti psicologici del ?successo? sono immediati: gli italiani si sentono subito più sani (71,4%), più attraenti (42,9%) e più ottimisti (41,7%).