Ragazzi, ho paura di morire...
Ieri sera sono caduto in uno stato di quiete profonda, e certe immagini hanno cominciato a scorrere veloci nella mia mente. Dapprima ero in una sala nobile, svegliato dalla servitù, quindi fra le strade di Parigi negli anni della Rivoluzione, è guardavo i villani impegnati nelle loro attività quotidiane. Sembrava tutto reale, come se stessi girando per quelle strade con una telecamera. Poi io a 8 anni nel salotto della vecchia abitazione in cui abitavo negli anni '90, con l'albero di Natale e il io vecchio gatto. I film che davano alla televisione, i cult degli anni' 80. Ho pensato a cos'è la civiltà, cosa c'era prima. Ai dinosauri, ai primati, ai babilonesi. Tutto mescolato assieme. L'amore dei miei genitori... Poi ho pensato a quanti genitori sono esistiti e hanno amato, e ho visto le loro carcasse vecchie di secoli ammucchiate le une sopra le altre, a vari stadi di frammentazione, fino alla polvere, come crostacei vissuti e poi morti, che sedimentano l'uno sopra l'altro creando strati di fovdali Marini. Dall'organismo più semplice a quello più complesso camminiamo sopra cimiteri di vissuti.
Ho pensato alle cose che mi rendono felice, alla musica, ai film, e li ho pensato come input di combinazioni logiche che di per sé non hanno senso, ma per noi dicono tutto. Chopin, un uomo vissuto per tramandare dataset strutturati intelligibili al nostro computer. Un ammasso di proteine racchiuso in una scatola di osso, che contiene tutte le diapositive di quello che raccogliamo nel nostro percorso.
Ho pensato a quanto le persone soffrano per cose inutili. Al senso dell'onore e del disonore, a ciò che un tempo avrebbe potuto spingere al suicidio e che oggi è invece culturalmente decifrato come accettabili. Dimensioni che servono a farci superare mille difficoltà per fare il nostro dovere biologico. Ai sentimenti, le passioni, a quegli abusi subiti da piccoli che hanno imposto limiti alla nostra libertà, nel pensiero e nel comportamento. Al processo di programmazione che subiamo da qyabdo siamo messi al mondo, e le continue correzioni durante tutta la nostra vita, e via discorrendo.
Insomma, senza tirarla oltre. Ora sono completamente convinto che é tutta un'illusione, che Dio non esiste, che quabdo moriamo si spegne tutto. Questo mi spaventa moltissimo.
Voi come superare la paura che tutto questo sogno finisca?