La vita, conclusioni

Utente1988

Utente
12 Febbraio 2019
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Dipende
Mi é tornata la paura di morire...
Davvero, é assurdo che io esista, e non riesco a credere che un giorno, magari sta sera, mi disattiveró.
Ma poi chi mi dice che non sia io Dio invece? E che voi tutti siete un mio parto mentale?
C'era un film, the Truman show, a un certo punto ho pensato: non è che magari é la mia storia e io non lo so?
Come faccio a sapere che voi esistete davvero? Riuscite a darmi una prova?
 

Utente1988

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12 Febbraio 2019
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Dipende
parlando con molti anziani ho capito che raggiungere quegli obiettivi è impossibile, l'uomo non è mai soddisfatto di niente. Magari tu pensi che uno abbia vissuto di più, ma pensa a Freddie Mercury che continuava a sentirsi vuoto e insoddisfatto (lui che aveva vissuto più di tutti i suoi contemporanei nella sua breve vita).
Anche i pensionati, parlando con loro la cosa che emerge spesso è il loro sentirsi "stanchi", che è proprio una stanchezza di tipo esistenziale, come a dire che la loro parte l'hanno fatta, e chiedono ora di essere congedati per vivere in tranquillità gli ultimi anni.
A me queste riflessioni hanno sempre inquietato molto, perché in tutto il nostro trafficare facciamo anche moltissime cose, ma non abbiamo il tempo per considerarle. Spesso trovi una tua vecchia foto di anni, e pensi che quei tempi fossero particolarmente felici. Invece quella foto cattura un momento della giornata che non tiene conto di fatiche, delusioni, attese, magari un litigio fatto dopo la foto...
E' una vita che non lascia molto, e non abbiamo proprio il tempo di apprezzarla.
Io per fortuna ho il pianoforte, che mi permette sia di dare uno sfogo alla mia emotività, sia di partecipare a quel grande rituale creativo a cui partecipiamo da sempre, e sempre si parteciperà. La musica è eterna, e mi piace l'idea di ricreare quelle stesse vibrazioni che probabilmente percuotevano le pareti di un salotto del XIX secolo. Pensare che quelle frequenze erano le stesse che arrivavano alle orecchie di chi aveva vissuto e ora non c'è più. E ancora quando io non sarò nemmeno polvere, qualcuno raccoglierà quegli spartiti - che non sono altro che papiri di codici da decifrare per avere un senso - e potrà tornare a dare alla musica che raccontano nuova vita. Questo per me è bellissimo, ed è il solo conforto alla vacuità del tutto. La musica stessa evoca idea di impermanenza, perché non è materica, è immateriale e temporanea. Finita l'esecuzione si dissolve e non rimane più niente.
Però non è sufficiente, io vorrei continuare a vedere e sentire. Non posso tollerare che cadiamo nell'oscurità per sempre. Che ci disattiviamo come robot. Anche l'idea del nostro cervello, come archivio di immagini destinato a deteriorare una volta che sono interrotti i flussi vitali. Pensare che in un corpo alto 1 metro e una settantina di centimetri, tutta la dignità dell'esistenza di un individuo sia racchiusa in una piccola porzione del cervello. Come se io fossi un hardware con montato in testa una cpu, una ram e una scheda di memoria organica. Tutto quello che sono è lì dentro, l'anima non esiste. Anche il mio stesso credere di Essere è un'illusione.
A voi non manda in tilt tutto questo?
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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si purtroppo manca un collegamento col passato ed è per questo che l umanità cade sempre e irrimediabilmente nei medesimi errori , questa è certamente una bella seccatura. un uomo in 100 anni comincerebbe appena ad avere una vaga idea di come funziona il mondo, ecco perché gli elfi sono infinitamente più saggi degli uomini.
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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per contro un giovane in una società di immortali farebbe una fatica assurda a inserirsi, dovrebbe essere seguito molto bene e purtroppo ho i miei dubbi che tutta questa saggezza accumulata sarebbe utilizzata a buon fine
 

marlin

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Beh, ma qualche progresso l'abbiamo fatto. Io mi meraviglio di come anche molti che non hanno vissuto le epoche passate riescano a ricostruirle e sentirne, come dire, il "sapore", certi anche molto giovani, pare che le abbiano come vissute e presentano una maturità di giudizio sorprendente come se in qualche modo avessero ereditato un programma dalle generazioni precedenti.

Comunque utente segui la lezione di Epicuro che diceva di non temere la morte perché sinché siamo vivi non c'è lei e quando siamo morti non ci siamo noi.

Ciao

MA - r l i n
 
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artiglio5825

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22 Luglio 2010
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troppe guerre e troppe dittature al mondo per cantare vittoria, abbiamo molta strada da fare e non si può nemmeno essere sicuri di aver imboccato quella corretta.