artiglio5825 ha scritto:
io vorrei capire a chi sperano di vendere i loro prodotti i grandi ricchi del mondo non ripartendo la ricchezza eludendo in molti casi il fisco grazie ai paradisi fiscali
sono loro la vera causa dei mali del mondo e i creatori del populismo, non confondiamo le cause con gli effetti.
Quello che sta avvenendo, come giustamente fa notare Marlin, è appunto una redistribuzione del reddito, ma avviene a livello mondiale.
Per secoli noi occidentali, che siamo la minoranza nel mondo, ci siamo spartiti la quasi totalità della torta: ora anche i diseredati del globo si avvicinano alla mensa e chiedono la loro parte.
Si chiama globalizzazione.
Ed è esattamente ciò che voi auspicate, ma applicato su vasta scala.
Questo crea inevitabilmente un livellamento mondiale, che ovviamente eleva le rendite miserabili a un livello umano, ma lima in basso quelle dei più ricchi occidentali.
I quali, se non vogliono soccombere, devono rimboccarsi le maniche e rimettersi in gioco.
E' da qui che nasce il populismo: un rigetto verso una globalizzazione che muove non solo merci e denaro ma anche masse umane e, nelle menti meno evolute, assume le forme di minaccia. ecco allora che rinascono i nazionalismi, le barriere sia commerciali che di confine. Ovvero il sovranismo accompagnato dal populismo. Due stati di regressione, tanto mentale quanto civica, da cui vengono contagiate porzioni vieppiù crescenti di occidentali ormai affetti da debolezza e decadenza.
Invece la globalizzazione è non solo ineluttabile ma anche un'opportunità senza precedenti. almeno per chi accetta la sfida e, senza piangersi addosso, si rimbocca le maniche.
Miliardi di persone, prima indigenti e fuori dai Mercati, si stanno vieppiù affacciando sul mondo del consumismo.
Ecco a chi venderemo le nostre merci.
P.S. nonostante la robotizzazione, oggi gli occupati sono ben maggiori dell'epoca industriale fordista