Buonasera a tutti,
riporto ciò che mi ha scritto il Professore che ha svolto gli studi in vitro sulle cellule cheratiniche. Seguirà la descrizione di ciò che stiamo improntando adesso come nuovi studi in vitro. Specifico che non ci saranno aggiornamenti “live” circa i risultati di tali test sul forum. Non è questo il luogo per riportare dati scientifici preliminari. Quindi per favore, non fatemi domande su come evolvono gli studi, al momento opportuno saremo noi a dare delle informazioni.
Nel lavoro pubblicato, lo scopo principale degli studi preclinici in vitro è centrato sull'opportunità di intraprendere una valutazione, mediante esperimenti guida, delle possibili interazioni a livello molecolare tra le componenti naturali del prodotto nutraceutico (i.e. estratto di melannurca campana) e le principali cellule che costituiscono la struttura dell'epidermide umana, e da cui originano tutti gli annessi e le produzioni cutanee. Dovendo pertanto esplorare un campo del tutto nuovo e, allo stesso tempo, allestire progressivamente più specifici e mirati modelli in vitro per finalizzare i nostri studi, ci è sembrato opportuno iniziare la sperimentazione preclinica da un modello cellulare che nella sua semplicità riflettesse la struttura e le principali proprietà biologiche dell'epidermide umana, fisiologicamente produttrice di grandi quantità di citocheratine. Difatti, la linea cellulare umana HaCaT che abbiamo utilizzato per questo studio rappresenta un consolidato e ben referenziato modello che, in opportune condizioni di coltura, riproduce perfettamente le caratteristiche biochimiche di cheratinociti normali epidermici (normal Human Epidermal Keratinocytes, nHEK), molto utili, come si evince da numerose e recenti referenze in letteratura scientifica, per realizzare studi su processi di cheratinizzazione come quelli che avvengono nel corso del differenziamento cellulare e della produzione degli annessi cutanei, quali unghie e capelli. In questo contesto e nell'ambito di studi preliminari, il nostro obiettivo è stato quello di valutare la capacità di questo prodotto di stimolare in modo specifico l'espressione e la biosintesi di cheratine, senza dare significative interferenze con la vitalità cellulare e/o con la regolazione di processi cellulari dinamici quali crescita e proliferazione. Pertanto, sulle basi di inequivocabili evidenze cliniche, il modello HaCaT ci è sembrato quello più adatto per intraprendere studi di regolazione dell'espressione di citocheratine, nel tentativo di delineare un contesto nel quale il punto di partenza fosse un evidente incremento del contenuto di queste proteine. Per questi motivi, e per altri ancora, la scelta e la selezione del sistema cellulare con cui iniziare la sperimentazione è stata compiuta in maniera consapevole e dopo attenta valutazione dei modelli in vitro di cute umana attualmente disponibili. Complessivamente, queste considerazioni giustificano la scelta di un modello di epidermide che apparentemente può apparire aspecifico, ma che in realtà è molto utilizzato per studi di omeostasi epidermica e della sua patofisiologia. Inoltre, proprio questi studi ed i loro interessanti risultati hanno consentito, come già sta avvenendo, di trasferire l'interesse scientifico su sempre più specifici modelli sperimentali.
Grazie ai risultati sopra descritti, ottenuti su cellule HaCaT ed alla conseguente validazione di specifici protocolli sperimentali, sono attualmente in corso nuovi esperimenti di sintesi cheratinica e di proliferazione cellulare in modelli in vitro che più direttamente riproducono le caratteristiche di cellule implicate nella produzione di capelli in vivo, come ad esempio cheratinociti primari follicolari. Questo consentirà, tra l'altro, di investigare direttamente gli effetti dell'estratto in questione sulla biosintesi di specifiche cheratine implicate nella produzione di capelli. Parallelamente, altri studi sono stati programmati utilizzando sia cellule follicolari di origine dermica che modelli umani ex vivo nel tentativo di approfondire quelli che sono i meccanismi molecolari implicati negli eventi osservati, nonchè di investigare le interferenze del nostro estratto con pathways cellulari che coinvolgono fattori come DHT e/o TGFß.
Infine sono in corso esperimenti di sintesi melanica su melanociti prima umani, per supportare il dato clinico di pigmentazione del capello.
FG