Trinov Capelli Fidia (già PGE1, dr. Brotzu)

21 Novembre 2016
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Per Booh e De sade. Uno cha ha la pelata conclamata, nel caso avesse ricrescite miracolose, sarà sempre un po' sottoposto al ridicolo. Che esse avvengano con trapianto o con le attuali cure (cosa impossibile allo stato odierno, quindi di che vi preoccupate?) il rischio del ridicolo è sempre lo stesso. E' solo un mio parere, ma è meglio che si curi chi può ancora fare qualcosa per l'aga, non chi è ormai passato allo status di pelatone, prima che un giorno voglia riapparire ridicolmente giovane, cercando di sembrare quello che non più. Ripeto è una mia opinione. Chi invece ha ancora i capelli in via di evoluzione, con le cure attuali può reinfortirli lentamente, mimetizzando questo processo con accortezza e in silenzio. Cosa che è ben diversa che uscire dall'uovo di pasqua un bel giorno con i capelli rifatti in un mese....perché se da giovani ci si prendeva per il c. con frecciate più o meno dirette all'incipiente calvizie, da adulti le porcate si fanno di nascosto e alle tue spalle, rigorosamente tra colleghi e amici. Per me l'idea di avere i capelli si deve accompagnare all'idea che gli altri pensino che siano tutti miei, naturali, senza manipolazioni chirurgiche. Per me è così, punto. Ho un conoscente che ha fatto il trapianto, peraltro ben riuscito, passando da quasi pelata a discretamente folto. Gli amici in comune , queli storici, non io, sai come lo chiamano? Leonardo Parrucchino. Se lo sapesse, credo si sparerebbe una botta. Ecco perché vorrei sgomberare il campo dai trapianti. Perché credo che noi, oltre che avere i capelli in testa, vogliamo piacere un po' agli altri e a volte essere anche un po' invidiati, pure dagli ignoranti. E se gli altri non ci invidiano o ci chiamano imparrucchinati, credo che non ci ci stimino più di tanto. Saranno ignoranti, rozzi costoro? Beh diciamo di sì. Ma di 1000 uomini di successo che ho incontrato nella mia vita, il 50% erano ignoranti. A questi ho mandato curriculum per lavorare e a volte mi hanno fatto lavorare. Poi mi ricordo che da ragazzini ti soffiavano la ragazzetta che ti piaceva. Però io menavo.
 

heynz

Utente
30 Settembre 2009
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ad3 ha scritto:
io preferirei sapere se la lozione funzionerà....anzi, intanto confermare la commercializzazione e poi verificare la sua efficacia, altrimenti siamo punto e a capo


Non ho mai capito cosa sia 'sta paura del vedere se sarà commercializzata.
Iniziamo a verificare se sia efficace, anche senza arrivare ai risultati strabilianti lasciati immaginare da Brotzu padre & figlio.
Poi state sicuri, se è davvero così efficace, la commercializzeranno di corsa.
Hanno messo in commercio tante di quelle sch*fezze...
 

thehope

Utente
16 Settembre 2017
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Il problema principale è che per molti: Trapianto=parruca.
Viene vista come una cosa finta, quando in realtà son capelli veri e propri.
Comunque ragazzi penso sia il caso di uscire dall'OT, meglio aprire una nuova discussione se si vuole continuare a parlare di questo
 

fagiolo92

Utente
23 Maggio 2017
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Sui trapianti si propalano diverse menzogne in giro sul web e ciò, anche se in misura minore, vale pure per altre soluzioni (protesi, micropigmentazioni, ecc.). Ricordate che in questa tipologia di mercati le asimmetrie informative sono quasi fisiologiche e difficili da dirimere. Comunque sia, tutte queste soluzioni merceologicamente alternative rappresentano mercati differenti ma contigui e un'azienda come Fidia (che opera in quello farmaceutico/cosmetico) ha tutto l'interesse a stornare i consumatori da quei mercati per averli a sé.
 

blackhead

Utente
10 Novembre 2006
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Io spero che per i primi di gennaio Fidia fina_lmente faccia un comunicato degno di questo nome, presentando il prodotto, con tanto di nome, grafica, packaging e prezzo di mercato.
Ma soprattutto con documenti che ne provino l'efficacia accompagnati da foto del pre e del post, inequivocabili e chiare.
Con ovviamente la data di uscita.
Febbraio 2018 sarebbe troppo bello, così almeno, non dico in estate, ma almeno il prossimo Natale staremmo già messi molto meglio.

E dai ca**o, ce lo meritiamo dopo anni di paranoie.
 

ad3

Utente
25 Maggio 2017
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https://clinicaltrials.gov/ct2/show/study/NCT03004469?cond=Androgenetic+Alopecia&draw=8&rank=78

presa da ht, non so che cosa significhi
 

giuseppe1954

Utente
19 Settembre 2003
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ad3 ha scritto:
https://clinicaltrials.gov/ct2/show/study/NCT03004469?cond=Androgenetic+Alopecia&draw=8&rank=78

presa da ht, non so che cosa significhi


E' uno studio, ad uno stadio avanzato, sulla applicazione topica della finasteride allo 0,25%.
 

mr_ poseidon

Utente
22 Agosto 2016
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non capisco perché i moderatori non blocchino tutto sto chiacchierare inutile e totalmente O.T.
in altri post basta un commento o.t. e si viene sgridati , qui niente

per i problemi socio-psicologici c'è un'altra sezione
 
21 Novembre 2016
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I moderatori non hanno bloccato, perché intelligentemente hanno capito che questa sezione oramai è diventata lunghissima e quindi che non si può parlare per tre anni di una cosa di cui non si sa nulla di certo. Anzi di fronte alla moria di notizie ogni tanto risale un po' di brio. Ecco per qualche ot è stato tollerato.
 

homen

Utente
10 Settembre 2017
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Fagiolo92 ha scritto:
Salve, scusate se scrivo in ritardo ma ho potuto solo ora. Faccio una sintesi:

- Il brevetto non è stato ancora concesso. La concessione ha effetto esclusivamente dal momento in cui la menzione viene pubblicata nel bollettino europeo dei brevetti (ex Reg. '73), quindi è questo che bisogna controllare se si vuole la certezza assoluta della concessione.

- Come avevo ricordato qualche tempo addietro, la normativa non contempla termini precisi per la concessione, svolgendosi il procedimento come un dialogo (tra ufficio e richiedenti) che progressivamente porta al brevetto. Nondimeno, l'ultima fase del procedimento è in via di conclusione. In altri termini, l'EPOrg e Fidia devono pervenire ad un accordo sul contenuto del fascicolo. L'EPOrg ha inoltrato alla società tutti i documenti così come intende pubblicarli ai fini della concessione, Fidia ora deve rispondere e a seconda della risposta si concluderà o meno il procedimento. Se Fidia accetta - l'ipotesi a mio avviso più probabile - espleta gli ultimi adempimenti amministrativi ed il brevetto è concesso; se non accetta, formula una controproposta di modifica/rettifica ed allora l'EPOrg o concede, sic, il brevetto o riapre l'esame di merito e si prosegue così finché il summenzionato accordo sul contenuto non è raggiunto.

Più semplice di così non saprei spiegare.

Mi pare di capire che il figlio del Dott. Brotzu abbia espresso qualche parola di soddisfazione in proposito. È possibile che sappia che Fidia ha intenzione di accettare il testo senza proporre modifiche/rettifiche (come anche io credo) ed allora il brevetto possiamo ormai considerarlo concesso.

Una considerazione:
qualcuno prima ha posto in luce una correlazione tra efficacia della lozione ed esami endoprocedimentali effettuati dall'EPOrg. È sbagliato pensare che tale correlazione esista. I funzionari, sebbene altamente qualificati, non verificano l'efficacia delle invenzioni. È vero che tra i requisiti di brevettabilità v'è quello dell'inventività (cioè l'invenzione per cui si richiede il brevetto deve scaturire da attività inventiva), ma tale accertamento si risolve nel c.d. giudizio di non ovvietà. Mi fermo qui perché si aprirebbe un discorso molto ampio, tecnico e non pertinente. Però ecco, dedurre che un'invenzione sia efficace in ragione del conseguimento del brevetto è affatto arbitrario. Del resto sappiamo perfettamente che in commercio vi è una quantità incalcolabile di prodotti brevettati e al contempo poco o per nulla efficaci.

Saluti.


Fagiolo92, in base a quella che è la tua conoscenza in materia, quando potrebbe uscire la lozione Brotzu (in caso tutti gli iter vadano a buon fine)?

Ti faccio questa domanda perchè di recente un utente dice di aver avuto da fonti certe una data indicativa, asserisce con una certa sicurezza che fidia lancerà il prodotto a Marzo.

Secondo te è possibile pensare ad una data così vicina?
 

fagiolo92

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23 Maggio 2017
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Sì, mi pare verosimile.

La strategia brevettuale prescelta - che non necessariamente è correlata a quella commerciale - mi è parsa abbastanza sensata. Avrebbero potuto rilasciarla molto prima, vero, ma obiettivamente così hanno scongiurato i rischi legati al reverse engineering della formulazione trattandosi di un composto relativamente semplice da realizzare per un concorrente.

Avevo già scritto un po' di tempo fa che il brevetto sarebbe stato conseguito al più tardi verso febbraio ipotizzando il rilascio della lozione verso marzo/aprile. Se le cose dovessero andare altrimenti non saprei cosa altro pensare, anzi forse lo saprei pure, ma per il momento conviene attendere un altro po' e vedere. Il primo brevetto risale al 2011, in tutto questo periodo migliaia di persone hanno patito l'alopecia pur essendoci un trattamento (fatta salva la presunzione di efficacia) a cui non hanno potuto accedere. Se si considerano le pesanti ricadute che l'aga può avere sul piano psicologico, soprattutto in soggetti giovani, direi che si inizia a porre anche una questione etica e deontologica.

 

heynz

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30 Settembre 2009
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Fagiolo92 ha scritto:
Sì, mi pare verosimile.

La strategia brevettuale prescelta - che non necessariamente è correlata a quella commerciale - mi è parsa abbastanza sensata. Avrebbero potuto rilasciarla molto prima, vero, ma obiettivamente così hanno scongiurato i rischi legati al reverse engineering della formulazione trattandosi di un composto relativamente semplice da realizzare per un concorrente.

Avevo già scritto un po' di tempo fa che il brevetto sarebbe stato conseguito al più tardi verso febbraio ipotizzando il rilascio della lozione verso marzo/aprile. Se le cose dovessero andare altrimenti non saprei cosa altro pensare, anzi forse lo saprei pure, ma per il momento conviene attendere un altro po' e vedere. Il primo brevetto risale al 2011, in tutto questo periodo migliaia di persone hanno patito l'alopecia pur essendoci un trattamento (fatta salva la presunzione di efficacia) a cui non hanno potuto accedere. Se si considerano le pesanti ricadute che l'aga può avere sul piano psicologico, soprattutto in soggetti giovani, direi che si inizia a porre anche una questione etica e deontologica.




Ciao Fagiolo,
Se mi perdoni l'O.T., il problema deontologico del ritardare artificialmente - per motivi puramente formali, di procedura - la messa in commercio di trattamenti efficaci per le patologie invalidanti, è già stato denunciato da tempo, e purtroppo non riguarda solo l'alopecia, ma anche molte altre patologie ben più gravi.
Ormai a detta di molti, l'iter phase I-II-III - richiesto dalla FDA - è troppo dispersivo, soprattutto quando le innovazioni si fanno più ravvicinate (come negli ultimi anni).
Immagina il caso che la terapia genica di qui a un paio d'anni ci fornisca un trattamento risolutivo contro malattie neurodegenerative come Parkinson o Sclerosi Laterale Amiotrofica - ben peggiori dell'AGA, mi concederai -; prima che l'azienda completasse tutti i trials per ottenere le relative autorizzazioni, potrebbero passare anche 15 o 20 anni.
Nel frattempo, gli unici a poter beneficiare della cura sperimentale sarebbero i malati ammessi al protocollo di sperimentazione (a patto che non finiscano nel gruppo di controllo, s'intende!)
Molti malati di oggi sarebbero condannati letteralmente a morte per una questione burocratica.
Con ciò non voglio dire che si debba deregolamentare il tutto e lasciar fare al mercato, perchè di contro chiunque potrebbe venderti qualunque cosa senza garanzie di efficacia; ma la situazione attuale ha un problema che dev'essere risolto.
 

marlin

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Il problema è che quando in passato i controlli erano molti più blandi ci sono stati farmaci che hanno prodotto danni enormi (si pensi al talidomide). I test sull'uomo richiedono tempi lunghi per essere fatti bene e significativi, anche per questo è necessaria prima la sperimentazione sugli animali che piaccia o meno, nel senso che se ci sono problemi sugli animali è meglio non procedere oltre e se non ci sono è meglio procedere con prudenza sull'uomo dove ci potrebbero essere.

Qui però parliamo di sostanze note e cosmetiche e, a mio avviso, non risolutive per la calvizie comune (e anche per l'areata di lunga data). Quindi non esageriamo con le pretese.

Ciao

MA - r l i n
 

ad3

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Marlin ha scritto:
Il problema è che quando in passato i controlli erano molti più blandi ci sono stati farmaci che hanno prodotto danni enormi (si pensi al talidomide). I test sull'uomo richiedono tempi lunghi per essere fatti bene e significativi, anche per questo è necessaria prima la sperimentazione sugli animali che piaccia o meno, nel senso che se ci sono problemi sugli animali è meglio non procedere oltre e se non ci sono è meglio procedere con prudenza sull'uomo dove ci potrebbero essere.

Qui però parliamo di sostanze note e cosmetiche e, a mio avviso, non risolutive per la calvizie comune (e anche per l'areata di lunga data). Quindi non esageriamo con le pretese.

Ciao

MA - r l i n

Marlin, dipende cosa intendi tu per risolutive. Stando alle parole del dottore se una persona ha meno di 30 anni con miniaturizzazione diffusa, allora può pretendere di recuperare quasi tutto, vellus inclusi (magari non terminali, ma che diano più copertura, certamente sì). Questo è ciò che ha dichiarato Brotzu e continuo a credere che per rispettare le aspettative dovrà essere un passo avanti a finasteride come efficacia. Se tu per risolutiva intendi una persona quasi calva, allora siamo d'accordo
 

heynz

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Marlin ha scritto:
Il problema è che quando in passato i controlli erano molti più blandi ci sono stati farmaci che hanno prodotto danni enormi (si pensi al talidomide). I test sull'uomo richiedono tempi lunghi per essere fatti bene e significativi, anche per questo è necessaria prima la sperimentazione sugli animali che piaccia o meno, nel senso che se ci sono problemi sugli animali è meglio non procedere oltre e se non ci sono è meglio procedere con prudenza sull'uomo dove ci potrebbero essere.

Qui però parliamo di sostanze note e cosmetiche e, a mio avviso, non risolutive per la calvizie comune (e anche per l'areata di lunga data). Quindi non esageriamo con le pretese.

Ciao

MA - r l i n


Ricordo il caso.
Qui rispondevo a Fagiolo e parlavo proprio di malati che non hanno nulla da perdere, per cui farli aspettare e, nell'attesa, escluderli da una (possibile) cura è quasi un delitto.
Magari chi perde i capelli può anche aspettare che i test finiscano [:)] chi soffre di una grave malattia neurodegenerativa con poca aspettativa di vita semplicemente non ha questa possibilità.
Mi riferivo anche a una storia raccontata dall'utente Mattew23 tempo fa, dove un'azienda (un ente privato: qui la FDA e le sue regole non c'entrano) rinunciò a portare avanti un farmaco molto promettente contro il Parkinson (mi pare), già prossimo alla phase III, perchè non strategico dal punto di vista commerciale.
Sono questi i casi che vanno stroncati.
Sulla supposta efficacia della lozione di Fidia/Brotzu non mi pronuncio: per quel che ne so potrebbe essere risolutiva per tutti (anche per chi ha calvizie totale trentennale), così come che non faccia nulla, come la crescina o quasi. Siamo d'accordo come regola di non aver aspettative, ma nessuno sa prima come va a finire [:)]
 

homen

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10 Settembre 2017
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Fagiolo92 ha scritto:
Sì, mi pare verosimile.

La strategia brevettuale prescelta - che non necessariamente è correlata a quella commerciale - mi è parsa abbastanza sensata. Avrebbero potuto rilasciarla molto prima, vero, ma obiettivamente così hanno scongiurato i rischi legati al reverse engineering della formulazione trattandosi di un composto relativamente semplice da realizzare per un concorrente.

Avevo già scritto un po' di tempo fa che il brevetto sarebbe stato conseguito al più tardi verso febbraio ipotizzando il rilascio della lozione verso marzo/aprile. Se le cose dovessero andare altrimenti non saprei cosa altro pensare, anzi forse lo saprei pure, ma per il momento conviene attendere un altro po' e vedere. Il primo brevetto risale al 2011, in tutto questo periodo migliaia di persone hanno patito l'alopecia pur essendoci un trattamento (fatta salva la presunzione di efficacia) a cui non hanno potuto accedere. Se si considerano le pesanti ricadute che l'aga può avere sul piano psicologico, soprattutto in soggetti giovani, direi che si inizia a porre anche una questione etica e deontologica.


Ti ringrazio per la tua celere risposta.
Speriamo bene.
Buona giornata.
 

marlin

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Non risolutive sia nel senso stretto indicato dallo stesso Brotzu, ossia il rimedio va continuamente usato e con un utilizzo temporaneo non risolve l'aga per sempre, cosa che penso sia scontata in questo forum (ma forse non per tutti), sia nel senso che con questo rimedio tutti avranno risolto i propri problemi di capelli usandolo sempre.

E' una mia opinione e impressione che sia così, infatti ho premesso a mio avviso, ma proprio ieri leggevo dei test genetici per stabilire se fina funzionerà bene o meno bene su un soggetto (in base alle triplette del recettore AR), eppure siamo qui a dirci fina funziona, no, fina non funziona, quando pare assodato che funziona in base alle caratteristiche di chi la utilizza e questo pare valere, in maggiore o minore misura, per tutte le cure a cominciare da quelle che non riguardano i capelli.

E' pertanto prevedibile che anche con questo preparato ci sarà chi dirà che funziona e chi all'opposto dirà che è una bufala perché su di lui e molti altri non fa nulla.

Ciao

MA - r l i n
 

heynz

Utente
30 Settembre 2009
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Marlin ha scritto:

E' pertanto prevedibile che anche con questo preparato ci sarà chi dirà che funziona e chi all'opposto dirà che è una bufala perché su di lui e molti altri non fa nulla.

Ciao

MA - r l i n


Poco ma sicuro [:D]