Trinov Capelli Fidia (già PGE1, dr. Brotzu)

s7e841

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4 Dicembre 2014
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smoking bianco ha scritto:
Be considerando che da questa lozione dipenderà la nostra vita sociale e il ritorno alla normalità direi che un po di apprensione è normale che ci sia

Ma a voi non risulta difficile credere che una lozione possa metter fine a questa cxxxo di patologia per le genrazioni future,dopo anni e anni di studi ?!?
Certo che se il dr brotzu ha fatto scacco matto dobbiamo dedicargli una statua nelle più importanti città italiane..
 

the 7th sense

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21 Novembre 2016
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S7E841 ha scritto:
smoking bianco ha scritto:
Be considerando che da questa lozione dipenderà la nostra vita sociale e il ritorno alla normalità direi che un po di apprensione è normale che ci sia

Ma a voi non risulta difficile credere che una lozione possa metter fine a questa cxxxo di patologia per le genrazioni future,dopo anni e anni di studi ?!?
Certo che se il dr brotzu ha fatto scacco matto dobbiamo dedicargli una statua nelle più importanti città italiane..



Capisco il dubbio di fondo, ma per quanto da me prima esposto, io scelgo di essere fiducioso. Sicuramente scenderei personalmente a Cagliari a stringergli la mano.
Comunque, è dimostrato che il sintomo principale è il danno al microcircolo. Soltanto un eminentissimo chirurgo vascolare come lui può aiutarci.
 

heynz

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30 Settembre 2009
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Mattew23 ha scritto:
S7E841 ha scritto:

Speriamo bene si..
Però il fatto che altre case farmaceutiche hanno glissato un po fa pensare..


Non è così inusuale che alcune case farmaceutiche scartino dei prodotti anche promettenti. Ti faccio un esempio che ho avuto sotto mano. Quest'anno è uscito un prodotto per il trattamento del Parkinson in stato medio-avanzato, dopo 10 anni che non c'era la minima novità rilevante per questa patologia. Il prodotto prende il nome di Xadago, a base di Safinamide. La molecola fu scoperta da un farmacologo italiano negli anni '90, che fondo una società di nome Newron per lo sviluppo di tale prodotto. Una volta terminata la fase II, gli incoraggianti risultati attirarono l'interesse della Merck e venne sottoscritto un accordo tra le due aziende del valore di 200 milioni di $. Nel 2011, nonostante gli studi di fase III avessero dimostrato in modo inequivocabile l'efficacia e la tollerabilità del prodotto, la Merck decise di interromperne lo sviluppo perché non ritenuto più un prodotto strategico nelle dinamiche aziendali. Merck all'epoca stava sviluppando altri due prodotti per il trattamento della sclerosi multipla; questi due prodotti non superarono la fase III, uno per via di un rapporto rischi-benefici troppo basso, l'altro per la mancanza di risultati significativi nel lungo periodo. Merck considerava il prodotto per il Parkinson utile a completare la gamma nell'area delle patologie del sistema nervoso centrale, ma non strategico preso singolarmente.
L'anno successivo un'azienda italiana di nome Zambon decise di rilevare il progetto e portò a termine l'iter necessario all'autorizzazione all'immissione in commercio. Ottenne l'approvazione dell'EMA nel 2015 e dell'FDA nel 2016 e i primi dati relative alle vendite riportano risultati sopra budget in tutti i paesi in cui è stato lanciato.
Vogliamo paragonare il peso che può avere un farmaco rimborsabile per una patologia di questo tipo con un cosmetico per capelli? Questo solo per evidenziare come anche i momenti e le strategie di business giochino un ruolo fondamentale nel prendere in considerazione o meno una proposta, dato che alla fine rilevare un brevetto e completare gli studi significa metterci tempo e denaro.

Grazie!
Anche io avevo dubbi ci fosse una logica simile, ma lei l'ha spiegata meglio, essendo del settore. [:)]

Questo commento mi da la possibilità di riprendere un nostro scambio di battute.
Avevo portato l'esempio della poca ricerca di antibiotici ai giorni nostri.
In questi tempi di farmacoresistenza, ci sarebbe bisogno di sviluppare nuovi antibiotici, ma la ricerca in quel campo non è così incentivata, perchè le aziende preferiscono puntare sul cancro, che è il grande business sanitario di questi anni (giustamente, per carità), ma questo non significa che le malattie infettive non siano più una minaccia.
Avevo anche portato un altro esempio di un medico (di cui purtroppo non ricordo il nome) che qualche anno fa aveva proposto un nuovo approccio terapeutico contro il diabete tipo I (mi pare): in un'intervista descriveva una situazione tale e quale all'esempio che lei ha portato, malgrado il trattamento sembrasse valido, molte aziende non erano interessate (per motivi di strategia aziendale).

Passi per i miei capelli, ma che un'azienda possa deliberatamente rinunciare a sviluppare un farmaco per una patologia grave e invalidante, perchè non è strategico, non ci guadagniamo abbastanza, e via dicendo... Mi sembra aberrante.
So che è il mercato, bellezza, ma è aberrante lo stesso.
Fine dell'OT.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Tutte queste pressioni e tifo perché esca la lozione e al più presto, se si ragiona in base al marketing, spingono perché il prodotto venga realizzato e venduto a prescindere dalla sua reale efficacia. Io da uomo di marketing e di azienda non saprei rinunciare a un pre-lancio gratuito di questo tipo, avessi in mano anche un altro Revivogen o simili non esiterei a lanciarlo e gestire al meglio per alcuni anni le eventuali, ma probabili, disillusioni, chiudendo in attivo. Del resto c'è almeno da recuperare il costo delle sperimentazioni e se il prodotto non esce non si recupera nulla.

Il marketing dovrebbe ringraziare tutti quelli che firmano petizioni e fanno insistenti pressioni e che stanno contribuendo al prossimo successo del prodotto a prescindere.

Ciao

MA - r l i n
 

the 7th sense

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21 Novembre 2016
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Marlin ha scritto:
Tutte queste pressioni e tifo perché esca la lozione e al più presto, se si ragiona in base al marketing, spingono perché il prodotto venga realizzato e venduto a prescindere dalla sua reale efficacia. Io da uomo di marketing e di azienda non saprei rinunciare a un pre-lancio gratuito di questo tipo, avessi in mano anche un altro Revivogen o simili non esiterei a lanciarlo e gestire al meglio per alcuni anni le eventuali, ma probabili, disillusioni, chiudendo in attivo. Del resto c'è almeno da recuperare il costo delle sperimentazioni e se il prodotto non esce non si recupera nulla.

Il marketing dovrebbe ringraziare tutti quelli che firmano petizioni e fanno insistenti pressioni e che stanno contribuendo al prossimo successo del prodotto a prescindere.

Ciao

MA - r l i n


Quindi, tecnicamente, sostieni che se la FIDIA si sta prendendo i suoi tempi facendo le dovute sperimentazioni e senza divulgare alcun dato, per noi è un bene? Se si, pure io la penso in questo modo.
Spero di aver capito il tuo intervento un po' criptico.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Penso che quelli che fanno pressioni sulla Fidia pensando che non si sbrighi, da una parte non capiscono che queste pressioni sono del tutto inutili, dall'altra non capiscono che stanno facendo pubblicità gratuita a un prodotto a prescindere dall'esito di queste sperimentazioni.

Già ora molti dicono, sovvertendo la logica, che il prodotto deve essere efficace perché Fidia se ne sta interessando, poi diranno che è sicuramente efficace perché Fidia lo ha messo in produzione, ma chiunque lo metterebbe in produzione se gode di una campagna pubblicitaria gratuita di questo genere. Inoltre, se fosse un farmaco dovrebbe fare più i conti con la reale efficacia, ma essendo un cosmetico basta che non faccia danni per essere prodotto.

Ciao

MA - r l i n
 

marco992

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16 Febbraio 2016
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Marlin ha scritto:
Tutte queste pressioni e tifo perché esca la lozione e al più presto, se si ragiona in base al marketing, spingono perché il prodotto venga realizzato e venduto a prescindere dalla sua reale efficacia. Io da uomo di marketing e di azienda non saprei rinunciare a un pre-lancio gratuito di questo tipo, avessi in mano anche un altro Revivogen o simili non esiterei a lanciarlo e gestire al meglio per alcuni anni le eventuali, ma probabili, disillusioni, chiudendo in attivo. Del resto c'è almeno da recuperare il costo delle sperimentazioni e se il prodotto non esce non si recupera nulla.

Il marketing dovrebbe ringraziare tutti quelli che firmano petizioni e fanno insistenti pressioni e che stanno contribuendo al prossimo successo del prodotto a prescindere.

Ciao

MA - r l i n


Anche questo è vero.. ma, qui parlano i risultati, e la petizione è stata creata infatti dopo essi.

Pensi che i risultati possano essere falsati?

Se anche ci fosse la possibilità che questo lo possano fare, cambierebbero le carte in tavola.
 

marco992

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16 Febbraio 2016
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Marlin ha scritto:
Dopo quali risultati ? Quelli sull'aga non sono ancora pervenuti.

Ciao

MA - r l i n


Marlin chiaramente parlo dei risultati appena mostrati sull'areata, la petizione infatti l'hanno fatta per loro.

Quello che voglio sapere è se i risultati possano, secondo legge o quello che vuoi tu, essere falsati.

Al momento di mostrarli per l'aga.


Così come possono scrivere cose inesatte che mettono in buona luce il prodotto leggendo il brevetto, possono scrivere cose inesatte che mettono in buona luce il prodotto mostrando i risultati leggendo i trials?
 

the 7th sense

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21 Novembre 2016
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Marlin ha scritto:
Penso che quelli che fanno pressioni sulla Fidia pensando che non si sbrighi, da una parte non capiscono che queste pressioni sono del tutto inutili, dall'altra non capiscono che stanno facendo pubblicità gratuita a un prodotto a prescindere dall'esito di queste sperimentazioni.

Già ora molti dicono, sovvertendo la logica, che il prodotto deve essere efficace perché Fidia se ne sta interessando, poi diranno che è sicuramente efficace perché Fidia lo ha messo in produzione, ma chiunque lo metterebbe in produzione se gode di una campagna pubblicitaria gratuita di questo genere. Inoltre, se fosse un farmaco dovrebbe fare più i conti con la reale efficacia, ma essendo un cosmetico basta che non faccia danni per essere prodotto.

Ciao

MA - r l i n


Allora, diciamo che la penso abbastanza come te. Anche io ritengo inutile la petizione, ed effettivamente la tua teoria ha una logica.
Comunque, temo che tu ti stia dimenticando dell'enorme danno di immagine che colpirebbe la FIDIA in caso il prodotto fosse un enorme flop. La FIDIA non è la casetta creata ad hoc dal misterioso dottor X che un giorno si svegliò, decise che della calvizie ne aveva abbastanza, e sviluppò un prodotto per eradicarla (storia di Revivogen), ma è una grossa MULTINAZIONALE che ha finali anche oltreoceano, molto attiva anche sui social. Inoltre si concentra in campo farmacologico (ripeto che i cosmetici che propone sul mercato sono solo tre) e in particolare offre tanti prodotti per il trattamento delle patologie dermatologiche sopra tutto il restante del catalogo. E ancora, ricordiamo che non è un prodotto sviluppato dal dottor X, ma da un chirurgo cardiovascolare che ha più volte ammesso tutti i suoi limiti alle conoscenze del caso, ma è forse uno dei più importanti medici del panorama sardo (italiano se ci riferiamo anche al padre), con una reputazione da difendere. Il dottor X di Revivogen non ha fatto congressi, studi, citato premi Nobel. Brotzu in due anni dall'annuncio della lozione, ha presenziato all' ASAA al Gaslini di Genova e ben due interventi davanti ai dermatologi del SITRI all'evento tricologico più importante del paese.
Io scelgo di crederci...
 

account_01

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Marlin, sono uomo di marketing anch’io… non comprendo il tuo discorso…
Quale sarebbe stata allora la soluzione ? non parlarne ? allora a cosa serve il forum di cui sei moderatore ?
Mi verrebbe da dire che quando parli assiduamente di un prodotto allora, sotto sotto, lo fai per pubblicizzarlo, creando aspettativa ?
ragiono per assurdo, faccio l'avvocato del diavolo.
non capisco dove vuoi arrivare.
 

heynz

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30 Settembre 2009
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The 7TH Sense ha scritto:
Marlin ha scritto:
Penso che quelli che fanno pressioni sulla Fidia pensando che non si sbrighi, da una parte non capiscono che queste pressioni sono del tutto inutili, dall'altra non capiscono che stanno facendo pubblicità gratuita a un prodotto a prescindere dall'esito di queste sperimentazioni.

Già ora molti dicono, sovvertendo la logica, che il prodotto deve essere efficace perché Fidia se ne sta interessando, poi diranno che è sicuramente efficace perché Fidia lo ha messo in produzione, ma chiunque lo metterebbe in produzione se gode di una campagna pubblicitaria gratuita di questo genere. Inoltre, se fosse un farmaco dovrebbe fare più i conti con la reale efficacia, ma essendo un cosmetico basta che non faccia danni per essere prodotto.

Ciao

MA - r l i n


Allora, diciamo che la penso abbastanza come te. Anche io ritengo inutile la petizione, ed effettivamente la tua teoria ha una logica.
Comunque, temo che tu ti stia dimenticando dell'enorme danno di immagine che colpirebbe la FIDIA in caso il prodotto fosse un enorme flop. La FIDIA non è la casetta creata ad hoc dal misterioso dottor X che un giorno si svegliò, decise che della calvizie ne aveva abbastanza, e sviluppò un prodotto per eradicarla (storia di Revivogen), ma è una grossa MULTINAZIONALE che ha finali anche oltreoceano, molto attiva anche sui social. Inoltre si concentra in campo farmacologico (ripeto che i cosmetici che propone sul mercato sono solo tre) e in particolare offre tanti prodotti per il trattamento delle patologie dermatologiche sopra tutto il restante del catalogo. E ancora, ricordiamo che non è un prodotto sviluppato dal dottor X, ma da un chirurgo cardiovascolare che ha più volte ammesso tutti i suoi limiti alle conoscenze del caso, ma è forse uno dei più importanti medici del panorama sardo (italiano se ci riferiamo anche al padre), con una reputazione da difendere. Il dottor X di Revivogen non ha fatto congressi, studi, citato premi Nobel. Brotzu in due anni dall'annuncio della lozione, ha presenziato all' ASAA al Gaslini di Genova e ben due interventi davanti ai dermatologi del SITRI all'evento tricologico più importante del paese.
Io scelgo di crederci...


Marlin non dice di non crederci, dice di andarci piano, invece qui ci sono persone che all'improvviso non riescono neanche ad aspettare fino a dicembre :)
 

marlin

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Sì, è una grande MULTINAZIONALE, tipo L'Oreal, solo un po' più piccola...

Hai visto l'ultima innovazione Fidia ? La carnitina topica da mettere nella tuta ? Pare sia stato un flop, dicono che non funziona e comunque non ha preso piede...

Ciao

MA - r l i n

 

account_01

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Marlin ha scritto:
Sì, è una grande MULTINAZIONALE, tipo L'Oreal, solo un po' più piccola...

Hai visto l'ultima innovazione Fidia ? La carnitina topica da mettere nella tuta ? Pare sia stato un flop, dicono che non funziona e comunque non ha preso piede...

Ciao

MA - r l i n




come confrontare un prodotto per sportivi professionisti con un prodotto per una patologia diffusa nel 80% degli uomini?
mah

e comunque, non funziona e non ha preso piede, hai detto bene.
 

jake chambers

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14 Gennaio 2006
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Ragazzi avverto un livello di pippe mentali molto elevato...occhio che rischiate di diventare ciechi... :-D

Vedrete che quando uscirà ci faremo tutti grandi risate su queste nostre paranoie (e sulle teorie dell'ermetico Marlin)
 

the 7th sense

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account_01 ha scritto:
Marlin ha scritto:
Sì, è una grande MULTINAZIONALE, tipo L'Oreal, solo un po' più piccola...

Hai visto l'ultima innovazione Fidia ? La carnitina topica da mettere nella tuta ? Pare sia stato un flop, dicono che non funziona e comunque non ha preso piede...

Ciao

MA - r l i n




come confrontare un prodotto per sportivi professionisti con un prodotto per una patologia diffusa nel 80% degli uomini?
mah

e comunque, non funziona e non ha preso piede, hai detto bene.


Straquoto. Peccato che quel prodotto nacque da fidia stessa e non da un medico chirurgo alla cui famiglia è nominato l'ospedale sardo più importante.
Anche a me l'idea di una lozione non aggrada più di tanto, specie se cosmetico, ma qua abbiamo studi seri dietro, per una volta.
Dai, non può essere un Revivogen 2.
 

mattew23

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21 Febbraio 2015
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Heynz, posso concordare che eticamente non sia per niente bello l'abbandono di un progetto per malattie di una certa importanza, ma può essere che ci fossero anche dei problemi di redditività potenziale sotto le attese che non soddisfacessero l'azionariato di una delle top20 BigPharma come Merck. Per fortuna una importante realtà nostrana è riuscita a portare a termine il progetto, speriamo che Fidia porti un'innovazione anche per il nostro piccolo grande problema.
 

heynz

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30 Settembre 2009
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Mattew23 ha scritto:
Heynz, posso concordare che eticamente non sia per niente bello l'abbandono di un progetto per malattie di una certa importanza, ma può essere che ci fossero anche dei problemi di redditività potenziale sotto le attese che non soddisfacessero l'azionariato di una delle top20 BigPharma come Merck. Per fortuna una importante realtà nostrana è riuscita a portare a termine il progetto, speriamo che Fidia porti un'innovazione anche per il nostro piccolo grande problema.


Avrei capito se un'azienda farmaceutica è piccola e non ha i mezzi per portare a termine una sperimentazione (si sa che per passare le forche caudine della FDA...); o se la stessa azienda avesse un target diverso, cioè se si fosse sempre occupata di patologie cardiovascolari, e non avesse le competenze per lanciarsi a fare ricerche nel campo delle malattie neurodegenerative.
Qui sarebbe comprensibile lasciar cadere perchè i rischi sono enormi.
Ma lasciar perdere soltanto perchè potrebbe non rendere abbastanza $$$...
Non so, è orripilante.
Per fortuna credo che se un'invenzione è _veramente_ valida, come il suo farmaco sul Parkinson, qualcuno disposto a investirci lo trova.
Quanto a Fidia, sono moderatamente ottimista, mi pare la novità più concreta dai tempi del finasteride, certo non un revivogen / crescina II.