1) il mio intento non era quello di affermare che ci siano utilizzatori soddisfatti e tantomeno che il prodotto funzioni, nel modo in cui si desiderava funzionasse
2) Non so se tu abbia avuto modo di approcciarti ad un ufficio prevetti, e a capire tramite un patent lawyer cosa comporti l'infrazione di un brevetto da parte di un'azienda che vada ad emulare un prodotto dietro al quale vi è una proprietà intelettuale.
Bisogna vedere i claims del brevetto, che personalmente non ho avuto modo di leggere.
I claim vanno dal meno stringente al più stringente.
Se il primo partisse con l'impiego di una tecnologia utilizzando la sostanza A, la sostanza B, la sostanza C, o la sostanza A e B, A e C, B e C, e tutte le combinazioni possibli, veicolata con liposomi cationici e blindata per un certo campo di applicazione e con blindato anche il range di dosaggio degli attivi, all'azienda che si espone (che non sei tu nascosto dietro al nickname di un forum) parte un'azione legale di cui deve rispondere.
Indi per cui sfido a trovare chi si possa esporre in tal modo, senza aver prima avere conferma dai propri legali che sta operando nella legalità.
In secondo luogo un laboratorio galenico non ha la tecnologia per inserire in liposomi delle sostanze. Di norma il laboratorio galenico ( di una certa rilevanza, poichè quelli piccoli non ne avrebbero l'interesse vista l'inconsistenza dei volumi, di cui si deve tener conto facendo riferimento all'inevitabile richiesta di MOQ _minimum order quantity) manda la richiesta ad un terzista che ha la tecnologia per includere in tali liposomi le materie prime desiderate, e gli torna indietro il prodotto sottoforma di materia prima, al quale può addizionare altri attivi ed eccipientistica varia ed eventuale.
Semplificare è utile, ma talvolta è facile andare fuori strada.