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Ragazzi ve lo dico con affetto. Se non capite questa cosa che i debiti se si passa dalla lira all'euro si riducono possiamo anche smettere di discutere.
Avete tutto il diritto di avere la vostra opinione, ci mancherebbe, però su questa cosa almeno mettiamoci d'accordo.
Lo dice il governatore della Banca d'Italia Salvatore Rossi a DiMartedì al minuto 5:00:
https://www.youtube.com/watch?v=okMnJV1PSSs
Chi ha un debito è ovviamente favorito se c'è un cambio di segno monetario e una svalutazione della nuova moneta, quindi chi ha un muto paga meno.
Lo capite che scrivete delle inesattezze?
L'italiano medio ha un difetto ben più grande secondo me: la presunzione di sapere di sapere, mentre invece non ha capito nulla.
Mi piacerebbe che almeno su questa cosa dei debiti abbiate l'umiltà e l'onestà di dire ci siamo sbagliati hai ragione tu come del resto ho fatto io sopra sul Frexit, ammettendo il mio errore.
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Gran parte del debito pubblico argentino, prima della rottura del currency board, era stato contratto dal governo utilizzando i mercati internazionali, e pertanto era denominato in dollari. Cosa che, del resto, non è inusuale per una economia in via di sviluppo con scarsa credibilità monetaria e pertanto affetta, così come definito in letteratura economica, da original sin.
Il fatto che il debito pubblico fosse stato contratto perlopiù su mercati internazionali, e non internamente, ha reso impossibile al governo argentino cambiarne la denominazione verso il creditore estero al momento della rottura del cambio fisso (cosa ovvia, un governo ha potere esecutivo all'interno del suo paese, dove al limite si può intromettere nei rapporti di credito debito tra gli operatori economici, ma non all'esterno. All'esterno vige il diritto internazionale). La rottura del currency board ha comportato un'aggravio della condizione di insolvenza argentina verso i creditori internazionali, proprio in ragione della svalutazione che raggiunse picchi di quasi il 300% (che, in altra termini, significa una quadruplicazione dell'onere debitorio). Del resto ti sei mai chiesto perchè si parla di default argentino, se fosse stato possibile soltanto stampare pesos e ripagare i debitori con valuta domestica? Perchè il creditore estero ha preteso il pagamento in dollari, utilizzando le preposte leve di diritto internazionale, sancendo così un default sovrano con tutte le conseguenze del caso. [
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Venendo alla tua risposta, che ha tirato in ballo il direttore della BDI, ancora una volta appare doveroso porre una distinzione tra debito interno e debito esterno.
Una uscita dall'euro potrebbe garantire a un debitore italiano di ripagare il proprio mutuo ad una banca italiana utilizzando la nuova valuta (lo impone il parlamento, che è sovrano), con, a parità di valori nominali, un vantaggio per il debitore. Più complesso, e neanche chiaro (io non ne ho la più pallida idea), è cosa accadrebbe ai debiti italiani (stato e privati) detenuto da cittadini o società estere. Certo, è difficile immaginare che debiti contratti in euro seguendo norme di diritto estero e scegliendo fori internazionali per la risoluzione delle controversie, possano essere tranquillamente ripagati in Nuove Lire. E Ti lascio immaginare l'onere che conseguirebbe al provare a ripagare debiti in valuta originaria dopo una eventuale svalutazione nell'ordine del 20-30%.
Ah un ultimo spunto di riflessione. Essendo un debito il riflesso di un credito, converrai che una riduzione dei debiti (cosa che tu auspichi), comporterebbe una simmetrica riduzione dei crediti. Tralasciando il fatto che questo gioco di rivalutazione/svalutazione potrebbe potenzialmente, impattare negativamente sui bilanci delle banche italiane, che sono già largamente sottocapitalizzate e vorremmo evitare di salvarne altre con soldi della collettività... mi pare di avere letto qualche intervento indietro che la tua famiglia è/è stata creditrice dello stato attraverso l'acquisto di debito pubblico ... [
] ?
just my 2 cents