Mi sembrava sarcasmo. Se ho malinteso, me ne spiaccio, ma la tua frase poteva anche essere interpretato in questo senso.
Cmq, tutto k allora, ho capitop male.
Scrivo per cercare di risolvere le mie difficoltà, comuni anche a molti qui, per dimostrami che la soluzione a tutto non è l'hairmoltiplication, quando uscirà.
Scrivo, per sapere se qualcuno, anche lui in difficoltà, ha avuto la prova che in effetti i problemi ce li autocreiamo nel momento in cui diventiamo insicuri a causa del nostro non autoaccettarci, e non sono problemi di estetica oggettiva.
Anche io, come te khil, sono del parere che in que3sta sezione l'ascolto debba andare mano nella mano con la risoluzione del problema.
In precedenti post, ho detto che non c'è niente di peggio del sostenere l'autocommiserazione senza dare un contributo critico.
Oggi mi capita che, decido di cambiare il mio approccio con l'esterno, e questo viene fuori soprattutto nel campo delle relazioni, molto facilmente, alle prime difficoltà, ricado in certi meccanismi mentali, e mi tiro fuori.
Non vivo, mi lascio vivere.
Non mi butto, tanto non c'è niente da fare.
Razionalmente so che è un errore ragionare così, che, anzi, questi meccanismi portano invariabilmente al fallimento, in ogni campo, dall'amore al lavoro.
Coloro che riescono, nella vita, non sono quelli che non hanno sentito il peso dei loro fallimenti, ma quelli che, pur fallendo, hanno tratto, dagli stessi, regole d'esperienza per diminuire le probailità di un loro successivo ripetersi.
A livello emotivo, però , mettere in pratica quello che ho capito mi riesce molto difficile, ancora oggi.
Saluti!
Cmq, tutto k allora, ho capitop male.
Scrivo per cercare di risolvere le mie difficoltà, comuni anche a molti qui, per dimostrami che la soluzione a tutto non è l'hairmoltiplication, quando uscirà.
Scrivo, per sapere se qualcuno, anche lui in difficoltà, ha avuto la prova che in effetti i problemi ce li autocreiamo nel momento in cui diventiamo insicuri a causa del nostro non autoaccettarci, e non sono problemi di estetica oggettiva.
Anche io, come te khil, sono del parere che in que3sta sezione l'ascolto debba andare mano nella mano con la risoluzione del problema.
In precedenti post, ho detto che non c'è niente di peggio del sostenere l'autocommiserazione senza dare un contributo critico.
Oggi mi capita che, decido di cambiare il mio approccio con l'esterno, e questo viene fuori soprattutto nel campo delle relazioni, molto facilmente, alle prime difficoltà, ricado in certi meccanismi mentali, e mi tiro fuori.
Non vivo, mi lascio vivere.
Non mi butto, tanto non c'è niente da fare.
Razionalmente so che è un errore ragionare così, che, anzi, questi meccanismi portano invariabilmente al fallimento, in ogni campo, dall'amore al lavoro.
Coloro che riescono, nella vita, non sono quelli che non hanno sentito il peso dei loro fallimenti, ma quelli che, pur fallendo, hanno tratto, dagli stessi, regole d'esperienza per diminuire le probailità di un loro successivo ripetersi.
A livello emotivo, però , mettere in pratica quello che ho capito mi riesce molto difficile, ancora oggi.
Saluti!