Ciao a tutti, è parecchio tempo che non scrivo sul forum, direi ormai 5 o 6 anni.
Facevo parte, insieme ad altri utenti, di un gruppo che si stava interessando al discorso sulla malocclusione e la posturologia come fattori determinanti nello sviluppo dell'aga, in particolare perché responsabili di creare quella situazione in cui gli ormoni sessuali, e non solo loro, si trovano ad aggredire il follicolo pilifero trascinandolo nel ben conosciuto circolo vizioso involutivo.
Riassumendo molto, il senso di tutto questo starebbe in un malfunzionamento occlusare che genera deleterie tensioni in tutto il corpo che schiaccia la galea, provocando un ambiente soffocante in cui il dht la fa da padrone (ripeto: RIASSUMENDO MOLTO).
Tuttavia, per quanto questa teoria “sembra” funzionare, la “terapia” per metterla in pratica non è affatto semplice da concretizzare. Ciò dipende da diversi fattori.
Il primo è che non vi è letteratura, non ci sono precedenti medici, nessuna strada battuta da perseguire, nessuna indicazione, nessun medico che abbia fatto questo tipo di collegamento e che possa agevolare il percorso. Tutto ciò che facevamo era studiare per conto nostro e sperimentare, spendendo tempo e denaro tra posturologi, gnatologi e dentisti.
Il secondo è intrinsecamente legato alla natura del problema posturale, che a sua volta dipende da tanti fattori che si rincorrono tra loro generando disturbi a cascata per i quali è poi difficile risalire alla causa primaria che, a tutti gli effetti, ad un certo punto smette di essere una sola, e diventa un groviglio in cui tutto dipende da tutto il resto. Questa natura multidisciplinare, per persone comuni come me, ha sicuramente penalizzato la “terapia”, che in realtà nemmeno esisteva, in quanto non c'era nessun protocollo da seguire.
Il terzo è che anche l'aga pare essere il risultato di tante cause scatenanti (e ci metto dentro pure effluvi, ecc.), e risolverne una senza vedere risultati, in termini di aga, può far pensare che esso non funzioni e abbandonarlo. Ecco perché servirebbero dei professionisti in grado di avere una conoscenza e una visione d'insieme della questione (parlo anche di aspetti psicologici).
Questo post è però interessante, perché sembra proprio che si stia girando intorno al problema; inoltre ricordo che ci concentravamo molto su tanti aspetti, ma non sulla lingua, o perlomeno non l'avevamo studiata così dettagliatamente.
Ad essere più precisi infatti posso dire che nel nostro “metodo” era comunque coinvolta, in quanto lo scopo era riequilibrare TUTTO il corpo, con la naturale conseguenza che anche la lingua sarebbe andata DA SOLA al proprio posto. Era questa la fondamentale differenza con il resto delle terapie, se così si può dire.
Non si forzava il corpo, non si curavano i sintomi, non si sgaleava, né assumevano comportamenti antagonistici al naturale, anche se deleterio, atteggiamento che il corpo aveva assunto: si curava proprio il deleterio atteggiamento assunto per raggiungere uno stato di equilibrio naturale, in cui non fosse necessario attuare strategie forzose di recupero.
Le lacune tuttavia c'erano, e non si è mai riusciti a chiarire (almeno da parte mia) se fossero relative alla teoria o alla sua inevitabilmente fallace messa in pratica da parte di noi utenti.
Per venire al punto, qui si sta dicendo che bisogna tenere la lingua in una certa posizione. Ho una grande obiezione al riguardo:
alla luce di quanto ho fin qui esposto, riposizionare la lingua senza una struttura attorno che insieme a lei si modifica, non so quanto possa essere utile e benefico; intendo dire che cambiando una sola variabile si rischia di mettere in crisi un sistema ormai adattato ad un certo tipo di funzionamento, anche se scorretto. Si rischia di fare casini. Per questo noi stavamo tentando di “curare” il sistema. Inoltre mi pare proprio che la mia lingua sia perfettamente messa con la punta appena dietro gli incisivi, nella posizione, se ho ben capito, che viene qui consigliata. Eppure ho aga.
Sul forum se cercate sono presenti le vecchie discussioni, ci sono molte info.
Siccome ritengo l'intuizione sulla lingua interessante, credo vada affrontata con più metodo e chiarezza, a cominciare col descrivere esattamente dove e come si ritiene debba essere posizionata, e proseguire con l'inquadrarla col lavoro svolto dagli utenti negli anni precedenti e, ovviamente, con le teorie accreditate scientificamente. Credo che i piedi per terra bisogna tenerli, ma non ci si deve ancorare a quell'elemento, altrimenti si perde l'intuizione e si diventa robot ottusi.
Detto questo, grazie a Matteo per la sua condivisione.
A presto