Greida, se cerchi su google rhodiola troverai una marea di notizie. Intanto da qui (http://www.beltade.it/dettaglio_new.asp?id=1346&catego=109) ti posto questo:
Introduzione
Con la caduta dell’unione Sovietica e la divulgazione di numerosi studi scientifici condotti da eccellenti scienziati Russi (1,2,3) l’occidente viene finalmente a conoscenza di una pianta i cui straordinari benefici sono stati per lungo tempo considerati segreto militare sovietico: la Rhodiola Rosea.
Appartenente alla famiglia delle Crassulacee deve il nome alla profumazione di rosa dei suoi fiori gialli. Cresce spontaneamente nelle fredde zone del nord Europa (Lapponia e Scandinavia) e del nord Asia (Siberia Orientale ed Occidentale) ad altitudini di 3000 / 5000 mt. sul livello del mare, ma si può trovare anche sulle Alpi e sui Pirenei ed in estremo Oriente; può raggiungere un’altezza di 75 cm.
Il suo impiego ha una storia leggendaria: antiche popolazioni siberiane ne tramandavano l’uso di generazione in generazione, considerando la pianta ( di cui utilizzavano le radici sotto forma di tè o altri infusi) un valido aiuto per aumentare la resistenza fisica durante i freddi inverni asiatici oltre che per curare malattie da raffreddamento, depressione e prevenire malori dovuti alle alte quote.
Medici mongoli prescrivevano l’estratto di Rhodiola per il trattamento della tubercolosi e del cancro.
Interessatissimi alle sue proprietà, per molti secoli gli imperatori cinesi hanno organizzato numerose spedizioni in Siberia orientale con il compito di reperire i luoghi in cui tale pianta cresceva spontaneamente poiché le popolazioni locali custodivano gelosamente il segreto di queste zone.
Solo successivamente si è passati alla sua semina e coltivazione.
Della pianta, raccolta nel periodo autunnale all’età di 3-4 anni, si utilizza il rizoma, lavato ed essiccato a temperature di circa 40-50°C.
Ad oggi sono ormai tutti concordi, grazie ai lunghi anni di sperimentazione, ad ammettere che le straordinarie proprietà riconosciute dalla tradizione popolare sono scientificamente giustificate.
La caratteristica fondamentale che rende unica la Rosea, differenziandola dalle altre 200 specie di Rhodiola, è da attribuire alla presenza di glicosidi fenilpropanoidici: salidroside, rosavin, rosin e rosarin; proprio questi ultimi composti citati fanno di questa forse il più completo adattogeno mai studiato sino ad ora .
A differenza di altri adattogeni quali eleuterococco, ginseng, schizandra ed aralia, contenenti solo salidroside, costituisce un valido aiuto nella cura di malattie depressive, in casi di affaticamento da stress psico-fisico, nella regolazione del peso corporeo, nell’incremento delle prestazioni fisiche e dello stato energetico, nella cura dell’amenorrea secondaria, per il morbo di Parkinson e nelle turbe di memoria ed apprendimento.
Composizione chimica
Abbiamo accennato ai principali componenti della R.R. ma è sicuramente importante approfondire questo aspetto, considerato che la particolarità terapeutica della pianta è da ricondursi con molta probabilità, tanto al tipo di principi attivi presenti, quanto ai loro rapporti nella distribuzione quantitativa .
Studi effettuati(1) individuano all’interno del rizoma numerosi costituenti importanti:
• acidi organici quali: ac. citrico, malico, ossalico, succinico, gallico
• olii essenziali con presenza di alcool feniletilico, cinamaldeide e citrale
• macro e microelementi, tra cui il manganese in percentuale elevata.
Restano comunque i più importanti i componenti di tipo fenolico e glicosidico: Salidroside, Rosavin, Rosarin, Rosin, Rodiosin, ecc.
Proprio questi la caratterizzano e la differenziano dalle altre specie di Rhodiola ( in cui è presente solo salidroside) e dagli altri più conosciuti ed utilizzati adattogeni (Ginseng, Eleuterococco, Schizandra, Aralia), rispetto ai quali la Rhodiola rosea è considerata sicuramente più efficace (1,2,3).
Ricordiamo che, per essere definita adattogeno (termine coniato da Brekhman nel 1958) (1), una sostanza deve avere la capacità di rinforzare le difese non- specifiche dell’organismo a stress non- infettivi, mantenerne inalterate le funzioni e prevenirne disordini anche in condizioni di stress prolungato rafforzandone o aumentandone le capacità adattative fisiologiche, senza arrecare importanti tossicità o effetti collaterali .
Principali effetti terapeutici
Il meccanismo d’azione dei costituenti della Rhodiola Rosea (1) (in particolare del Rosavin che ha maggiore attività biologica) coinvolge direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al controllo dell’appetito, sonno, comportamento, umore, funzionalità cardiovascolare, memoria e capacità di apprendimento. L’effetto terapeutico sembra determinarsi attraverso l’inibizione dell’enzima deputato all’inattivazione della serotonina (COMT) e la stimolazione del trasporto del 5- HTP (precursore della serotonina) attraverso la barriera ematoencefalica.
Il risultato finale porta ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue.
E’ stato dimostrato, inoltre, che il Rosavidin, contenuto nella radice di Rhodiola Rosea, stimola la biosintesi di ormoni quali epinefrina, norepinefrina e adenocorticotropo che, attivando l’adenilatociclasi a livello delle cellule adipose, stimolano il suddetto enzima promuovendo in tal modo il rilascio degli acidi grassi nel sangue. La mobilizzazione degli ac. grassi dal tessuto adiposo rappresenta un aumento del miglior substrato per la produzione di ATP.
Attenendosi agli studi fin ora effettuati (1,2,3) ed alle considerazioni appena esposte possiamo attribuire alla Rhodiola Rosea:
1. Miglioramento degli stati depressivi, grazie all’azione diretta sulla regolazione dell’umore e del comportamento che determina quindi una riduzione delle reazioni allo stress nella fase di Allarme, ritardando o evitando, di conseguenza, la fase di Esaurimento.
Un recente studio sovietico, condotto su un gruppo di 120 pazienti affetti da stati depressivi di diversa origine, ha dimostrato il miglioramento delle manifestazioni cliniche della depressione nel 65% dei casi in seguito a somministrazione di una preparazione a base di Rhodiola Rosea.
2. Stimolo dell’attività mentale, miglioramento della concentrazione, della lucidità e del potenziale mnemonico, proprietà che rendono la Rhodiola Rosea particolarmente indicata nei casi di surmenage intellettuale. Questi effetti sono probabilmente dovuti alla capacità della Rhodiola Rosea di attivare la produzione endogena di Creatina Fosfato e ATP nelle cellule cerebrali.
3. Miglioramento della funzionalità cardiovascolare.
4. Perdita di peso, grazie alla mobilizzazione degli ac. grassi accumulati nel tessuto adiposo. Gli studi clinici condotti a riguardo (1,2) hanno dimostrato che per ottenere una maggiore perdita di peso bisogna associare esercizio fisico all’assunzione dell’estratto di Rhodiola Rosea affinché gli ac. grassi messi in circolo vengano utilizzati dai mitocondri cellulari per la produzione di energia.
5. Aumento della resistenza alla fatica, grazie all’aumento del substrato (ac. grassi) per la produzione di ATP sarà presente una quantità di energia adeguata al fabbisogno dei muscoli durante esercizi fisici intensi e prolungati con conseguente miglioramento delle prestazioni fisiche ed aumento della resistenza alla fatica (dovuta anche alla capacita della Rhodiola Rosea di consentire una rapida normalizzazione dei tassi di ac. lattico e urico).
Studi clinici condotti su atleti hanno evidenziato anche un miglioramento del polso, della pressione arteriosa, della capacità polmonare e dei tempi di normalizzazione del battito cardiaco: il polso dopo 10 min di riposo era sceso a 67 battiti/ min nei soggetti che avevano assunto la Rhodiola e ad 86 nei soggetti del gruppo controllo.
6. Effetto anabolizzante sul tessuto muscolare: la Rhodiola Rosea è in grado di aumentare i livelli di ac. glutammico e proteine nei m