Qualcuna vuole partecipare?

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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No, secondo me non fa male tant'è che la mia curetta si sta spo*cando: oramai sto prendendo anche la rodiola - due al giorno - oltre agli oligoelementi. Il mio obiettivo è mantenere alte le difese immunitarie che crollano, insieme all'umore, soprattutto in inverno. Sta andando bene da ambedue le parti.

Spero in buone nuove da parte di Carlotta, mi pare sia la prima che abbia iniziato.


 

sara

Utente
19 Gennaio 2005
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Anche io jimmda prendo la rodiola..armovita...perhè questi capelli fanno inca**are...secondo me sabry non fa male...un bacio
 

greida

Utente
16 Maggio 2005
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Cos'è la rodiola? a che serve? io ultimamente sono proprio disperata a causa dei capelli e disposta a provare tutto!!!
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Greida, se cerchi su google rhodiola troverai una marea di notizie. Intanto da qui (http://www.beltade.it/dettaglio_new.asp?id=1346&catego=109) ti posto questo:

Introduzione
Con la caduta dell’unione Sovietica e la divulgazione di numerosi studi scientifici condotti da eccellenti scienziati Russi (1,2,3) l’occidente viene finalmente a conoscenza di una pianta i cui straordinari benefici sono stati per lungo tempo considerati segreto militare sovietico: la Rhodiola Rosea.
Appartenente alla famiglia delle Crassulacee deve il nome alla profumazione di rosa dei suoi fiori gialli. Cresce spontaneamente nelle fredde zone del nord Europa (Lapponia e Scandinavia) e del nord Asia (Siberia Orientale ed Occidentale) ad altitudini di 3000 / 5000 mt. sul livello del mare, ma si può trovare anche sulle Alpi e sui Pirenei ed in estremo Oriente; può raggiungere un’altezza di 75 cm.

Il suo impiego ha una storia leggendaria: antiche popolazioni siberiane ne tramandavano l’uso di generazione in generazione, considerando la pianta ( di cui utilizzavano le radici sotto forma di tè o altri infusi) un valido aiuto per aumentare la resistenza fisica durante i freddi inverni asiatici oltre che per curare malattie da raffreddamento, depressione e prevenire malori dovuti alle alte quote.
Medici mongoli prescrivevano l’estratto di Rhodiola per il trattamento della tubercolosi e del cancro.

Interessatissimi alle sue proprietà, per molti secoli gli imperatori cinesi hanno organizzato numerose spedizioni in Siberia orientale con il compito di reperire i luoghi in cui tale pianta cresceva spontaneamente poiché le popolazioni locali custodivano gelosamente il segreto di queste zone.
Solo successivamente si è passati alla sua semina e coltivazione.
Della pianta, raccolta nel periodo autunnale all’età di 3-4 anni, si utilizza il rizoma, lavato ed essiccato a temperature di circa 40-50°C.

Ad oggi sono ormai tutti concordi, grazie ai lunghi anni di sperimentazione, ad ammettere che le straordinarie proprietà riconosciute dalla tradizione popolare sono scientificamente giustificate.
La caratteristica fondamentale che rende unica la Rosea, differenziandola dalle altre 200 specie di Rhodiola, è da attribuire alla presenza di glicosidi fenilpropanoidici: salidroside, rosavin, rosin e rosarin; proprio questi ultimi composti citati fanno di questa forse il più completo adattogeno mai studiato sino ad ora .
A differenza di altri adattogeni quali eleuterococco, ginseng, schizandra ed aralia, contenenti solo salidroside, costituisce un valido aiuto nella cura di malattie depressive, in casi di affaticamento da stress psico-fisico, nella regolazione del peso corporeo, nell’incremento delle prestazioni fisiche e dello stato energetico, nella cura dell’amenorrea secondaria, per il morbo di Parkinson e nelle turbe di memoria ed apprendimento.


Composizione chimica
Abbiamo accennato ai principali componenti della R.R. ma è sicuramente importante approfondire questo aspetto, considerato che la particolarità terapeutica della pianta è da ricondursi con molta probabilità, tanto al tipo di principi attivi presenti, quanto ai loro rapporti nella distribuzione quantitativa .
Studi effettuati(1) individuano all’interno del rizoma numerosi costituenti importanti:

• acidi organici quali: ac. citrico, malico, ossalico, succinico, gallico
• olii essenziali con presenza di alcool feniletilico, cinamaldeide e citrale
• macro e microelementi, tra cui il manganese in percentuale elevata.

Restano comunque i più importanti i componenti di tipo fenolico e glicosidico: Salidroside, Rosavin, Rosarin, Rosin, Rodiosin, ecc.

Proprio questi la caratterizzano e la differenziano dalle altre specie di Rhodiola ( in cui è presente solo salidroside) e dagli altri più conosciuti ed utilizzati adattogeni (Ginseng, Eleuterococco, Schizandra, Aralia), rispetto ai quali la Rhodiola rosea è considerata sicuramente più efficace (1,2,3).
Ricordiamo che, per essere definita adattogeno (termine coniato da Brekhman nel 1958) (1), una sostanza deve avere la capacità di rinforzare le difese non- specifiche dell’organismo a stress non- infettivi, mantenerne inalterate le funzioni e prevenirne disordini anche in condizioni di stress prolungato rafforzandone o aumentandone le capacità adattative fisiologiche, senza arrecare importanti tossicità o effetti collaterali .


Principali effetti terapeutici
Il meccanismo d’azione dei costituenti della Rhodiola Rosea (1) (in particolare del Rosavin che ha maggiore attività biologica) coinvolge direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al controllo dell’appetito, sonno, comportamento, umore, funzionalità cardiovascolare, memoria e capacità di apprendimento. L’effetto terapeutico sembra determinarsi attraverso l’inibizione dell’enzima deputato all’inattivazione della serotonina (COMT) e la stimolazione del trasporto del 5- HTP (precursore della serotonina) attraverso la barriera ematoencefalica.
Il risultato finale porta ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue.
E’ stato dimostrato, inoltre, che il Rosavidin, contenuto nella radice di Rhodiola Rosea, stimola la biosintesi di ormoni quali epinefrina, norepinefrina e adenocorticotropo che, attivando l’adenilatociclasi a livello delle cellule adipose, stimolano il suddetto enzima promuovendo in tal modo il rilascio degli acidi grassi nel sangue. La mobilizzazione degli ac. grassi dal tessuto adiposo rappresenta un aumento del miglior substrato per la produzione di ATP.


Attenendosi agli studi fin ora effettuati (1,2,3) ed alle considerazioni appena esposte possiamo attribuire alla Rhodiola Rosea:


1. Miglioramento degli stati depressivi, grazie all’azione diretta sulla regolazione dell’umore e del comportamento che determina quindi una riduzione delle reazioni allo stress nella fase di Allarme, ritardando o evitando, di conseguenza, la fase di Esaurimento.
Un recente studio sovietico, condotto su un gruppo di 120 pazienti affetti da stati depressivi di diversa origine, ha dimostrato il miglioramento delle manifestazioni cliniche della depressione nel 65% dei casi in seguito a somministrazione di una preparazione a base di Rhodiola Rosea.
2. Stimolo dell’attività mentale, miglioramento della concentrazione, della lucidità e del potenziale mnemonico, proprietà che rendono la Rhodiola Rosea particolarmente indicata nei casi di surmenage intellettuale. Questi effetti sono probabilmente dovuti alla capacità della Rhodiola Rosea di attivare la produzione endogena di Creatina Fosfato e ATP nelle cellule cerebrali.
3. Miglioramento della funzionalità cardiovascolare.
4. Perdita di peso, grazie alla mobilizzazione degli ac. grassi accumulati nel tessuto adiposo. Gli studi clinici condotti a riguardo (1,2) hanno dimostrato che per ottenere una maggiore perdita di peso bisogna associare esercizio fisico all’assunzione dell’estratto di Rhodiola Rosea affinché gli ac. grassi messi in circolo vengano utilizzati dai mitocondri cellulari per la produzione di energia.
5. Aumento della resistenza alla fatica, grazie all’aumento del substrato (ac. grassi) per la produzione di ATP sarà presente una quantità di energia adeguata al fabbisogno dei muscoli durante esercizi fisici intensi e prolungati con conseguente miglioramento delle prestazioni fisiche ed aumento della resistenza alla fatica (dovuta anche alla capacita della Rhodiola Rosea di consentire una rapida normalizzazione dei tassi di ac. lattico e urico).
Studi clinici condotti su atleti hanno evidenziato anche un miglioramento del polso, della pressione arteriosa, della capacità polmonare e dei tempi di normalizzazione del battito cardiaco: il polso dopo 10 min di riposo era sceso a 67 battiti/ min nei soggetti che avevano assunto la Rhodiola e ad 86 nei soggetti del gruppo controllo.
6. Effetto anabolizzante sul tessuto muscolare: la Rhodiola Rosea è in grado di aumentare i livelli di ac. glutammico e proteine nei m
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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E sempre dallo stesso sito:

Chi non ha mai avuto a che fare con raffreddore, tosse, mal di gola e influenza? Sono proprio questi, infatti, i disturbi più comuni che ogni autunno e inverno preoccupano milioni di persone di tutte le età.
Le intemperie tipiche dei mesi più freddi mettono a dura prova il nostro stato di benessere, interessando soprattutto gola e prime vie respiratorie.
Lo stile di vita moderno ci ha abituato a microclimi artificiali ben lontani da quello stagionale, aumentando la nostra esposizione a sbalzi termici repentini e innaturali con un notevole aumento di rischio del classico colpo di freddo.

Anche vivere immersi nello smog non è certo la condizione ideale per il benessere delle vie respiratorie e i ritmi di vita stressanti, tipici delle città, giocano un ruolo non marginale sull’indebolimento dei meccanismi adattogeni e di difesa dell’organismo.
Se a tutto ciò si associa anche una maggior permanenza all’interno di centri commerciali, mezzi pubblici, asili e scuole ecco che le probabilità di ammalarci aumentano. La scarsa circolazione d’aria tipica di questi luoghi facilita infatti il proliferare di tutti quegli agenti che sono causa dei più diffusi disturbi invernali.
Ma la Natura offre sempre dei rimedi utili che in sinergia con buone abitudini alimentari e qualche piccola attenzione possono aiutarci a difendere meglio il nostro benessere dagli attacchi di freddo.

Il mondo delle sostanze naturali offre una vasta gamma di soluzioni ad azione protettiva e preventiva utili per aiutare l’organismo a mantenere i fisiologici livelli di benessere. Risultano molto efficaci soprattutto quando il piccolo disturbo è agli inizi, aiutando così a scongiurare che questo evolva in forme più serie.

Grindelia: Originaria dell’America, questa pianta veniva tradizionalmente usata dagli Indiani d’America per le sue proprietà espettoranti. Iscritta nella Farmacopea degli Stati Uniti fin dal 1882 e nella Farmacopea Francese dal 1908, il suo utilizzo si è poi affermato, oltre che per l’azione balsamica, anche per l’efficace azione protettiva nei confronti dei principali agenti responsabili dei disturbi invernali a carico delle vie aeree superiori.

Propoli: Impiegata sin dai tempi più antichi, questa sostanza cero-resinosa prodotta dalle api detiene importanti proprietà salutistiche a supporto della funzionalità delle prime vie aeree, confermate da numerosi studi scientifici. Esistono principalmente due tipi di Propoli ma quella di qualità maggiore è senz’altro la propoli europea che rispetto a quella cinese contiene una quantità più elevata di principi attivi.

Piante a mucillagini: Le mucillagini sono sostanze amorfe che hanno la capacità di incorporare molta acqua e di formare soluzioni colloidali piuttosto viscose, capaci di svolgere un’azione protettiva, emolliente e lenitiva delle mucose delle prime vie respiratorie. Le piante più ricche di mucillagini sono la Piantaggine e il Verbasco, ampiamente utilizzate per ridurre i disturbi invernali del cavo orale e faringeo.

Piante ad oli essenziali: Le piante balsamiche e pettorali sono generalmente ricche di oli essenziali o altri principi attivi con azione specifica sulle vie respiratorie. Gli oli essenziali contenuti in queste piante sono miscele di sostanze volatili, molto profumate, che promuovono un’efficace attività balsamica a favore delle mucose delle vie respiratorie. Tra le piante balsamiche più interessanti per il contenuto di oli essenziali si annoverano l’Eucalipto, il Pino, l’Elicriso e soprattutto la Grindelia.

Echinacea: Questa pianta si distingue per essere ampiamente utilizzata come stimolante delle difese naturali dell’organismo. Un suo impiego prima dell’arrivo dell’inverno può essere infatti utile per affrontare meglio i rigori stagionali che possono mettere a dura prova i nostri fisiologici livelli di benessere.

Uncaria: Analogamente all’Echinacea, questa pianta, tipica delle foreste pluviali del sudamerica, sia negli usi tradizionali che nelle applicazioni moderne ha dimostrato di avere una importante attività come coadiuvante delle naturali difese dell’organismo.

 

sara

Utente
19 Gennaio 2005
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si ti rilassa davvero!! io compro Armovita dell'Aboca....Jimmda aggiungimi per gli oligo..rame oro argento
 

sara

Utente
19 Gennaio 2005
308
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ehm ho iniziato male...non li mettevo sotto la lingua...anche se non riesco a capire perchè si faccia cosi...mi spieghi? grazie
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Ecco cos'ho trovato cercando sotto la lingua e perchè:

...la via di assorbimento per eccellenza è la via sublinguale. Questo perché la mucosa che sta sotto la lingua è riccamente vascolarizzata (presenta cioè un gran numero di vasi sanguigni) con conseguente facilità nell'assorbimento di qualsiasi sostanza.

E ancora:

Perché i rimedi omeopatici vanno messi sotto la lingua?
I granuli vanno sciolti sotto la lingua perché l'assorbimento perlinguale è un mezzo molto rapido e consente alla sostanza o all'acqua che la dilusice di passare efficacemente nell'organismo.

 

paolad

Utente
23 Dicembre 2004
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jmmda posso chiederti quanti ne perdi al giorno e quanti al lavaggio (tutti i giorni, vero?)
Lo so è pura curiosità.
E scusami ma nn ho ancora iniziato la cura con gli oligoelementi, ma è proprio un periodo di m...a..... sono depressissima e nn riesco a pensare al resto... (qualche volta penso ai capelli....[V])
Bacio
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Mah, Paola...continuo a perderne pochi, o sicuramente molti ma molti di meno rispetto al periodo che va da maggio a tre settimane prima di prenderli. Poi ho smesso di mettere la testa sotto il lavandino e ogni giorno faccio lo shampo (diluito al 50 per cento e dentro uno spruzzino) di nuovo sotto la doccia. Non massaggio delicatissimamente, più che massaggiare quasi tampono. Durante lo champo non arrivano a una decina.

Secondo me a rallentare la caduta sono stati sì gli oligoelementi e sì un miglioramento netto dle mio umore. Questo rallentamento della caduta va avanti oramai da un sei settimane (non so con certezza ma basta fare un calcolo con la mia scheda), e agli oligoelementi ho aggiunto la rhodiola.
Che significa che non riesci a prenderli? Perchè non iniziate? Basta mettere la fialetta sul comodino, la mattina vi alzate e senza scendere nemmeno dal letto allungate il braccio ed è fatta.
Se ti senti stanca, stanchissima, sappi che gli oligoelementi avevo cominciato a prenderli proprio per questo motivo. E' stato DOPO che ho notato che la caduta si stava improvvisamente arrestando.
Se l'umore non va bene, prova con oro.rame.argento e potresti pure provare la rhodiola. La rhodiola per la stagione invernale è meravigliosa: la davano ai soltati russi per resistere agli inverni siberiani, perchè fa benissimo all'umore e al fisico. Tempra.
E se non basta, al pomeriggio ti prendi una fialetta di cobalto.manganese, che può aiutare a sostenere il morale.

Un altro consiglio (ma probabilmente ti verrà spontaneo una volta iniziati gli oligoelementi e la rhodiola): trovati qualsiasi cosa che sai ti fa stare bene e affiancale dei progetti a breve scadenza. Dal fare la maglia a studiare paro paro i venti volumi della storia d'italia. Qualcosa che veramente ti piace fare.

Ciao.

 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Un'altra cosa. Se il problema è che dimenticate di prenderli, usate il cellulare inserendo delle note: vi avviseranno quando è l'oligo-ora.

 

sara

Utente
19 Gennaio 2005
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Ma io la mattina prendo anche l'armovita...quindi mentre cammino per andare a lavoro ho i miei oligo sotto la linguetta...[8D]colazione a piu tardi.....
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
953
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Sara, glio oligoelementi vanno presi prima di qualsiasi cosa, anche dell'Armovita.

Appena alzata oligoelementi, poi aspetti una decina di minuti (nel mentre ti fai la doccia) e poi puoi prendere l'armovita.

 

cocacola

Utente
24 Gennaio 2005
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che tu sappia , jmmda,e' normale che gli oligoelementi inacidiscano?
scusa se te lo chiedo ma il mio medico, interpellato, non sa rispondere.- Te lo chiedo visto che tu li prendi da tempo in quanto per me, dopo una sola settimana sembra adesso abbiano un altro sapore.-
grazie
coca
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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No, non li prendo da tempo e nè ci credo poi così tanto.
Chiedi al tuo medico che fai la cosa migliore.

Se sono acidi buttali, e visto il prezzo pensaci bene prima di ricomprarli.