per Marlin e Julien, parere

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Le tue Funes sono opinioni (e tutti sono liberi di averne ci mancherebbe), non dimostrazioni. Nel senso che anche se un adeguato consumo di frutta e verdura non incidesse più di tanto sulla maximum lifespan (più sensibile a fattori genetici), non è detto che lo stesso non incida sulla mean lifespan, come sembra peraltro evidente dalla letteratura specialistica. Peraltro non si è mai voluto sostenere che la cura per vivere a lungo è mangiare insalata. Ognuno è libero di mangiare come gli garba.
 

funes

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18 Aprile 2009
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Ho scritto dimostrare seguito da un postulare tra parentesi; l'intento era di ammorbidire il dimostrare. Ci mancherebbe che un trafiletto del corriere dimostrasse qualcosa. Sulla mean lifespan ho forti perplessità sul fatto che sia stato dimostrato un beneficio di frutta e verdura. Mi chiedo come si possa distinguere l'effetto netto di frutta e verdura negli studi epidemiologici quando è risaputo che c'è una forte correlazione positiva tra consumo di frutta e verdura fresche e status socioeconomico e quindi accesso a prestazioni sanitarie migliori, attenzione alla forma fisica ecc.

Se il farmacista vive in media più a lungo del minatore, il merito non è della rucola a mio modesto avviso.
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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>>Mi chiedo come si possa distinguere l'effetto netto di frutta e verdura negli studi epidemiologici quando è risaputo >>che c'è una forte correlazione positiva tra consumo di frutta e verdura fresche e status socioeconomico

Non è vero al 100% e non è sempre stato così. I motivi epidemiologici andrebbero ricercati col fatto che il consumo di frutta e verdura è inversamnte proporzioale all'incidenza di cancro diabete e infarto, almeno nelle decadi dai 40 gli 80 anni. Puoi continuare a negarlo, cercando di mettere fine ad un senso di colpa che mi sembra traspaia dal fatto che, come racconti, fin dall'infanzia non volevi sapere di cibi che ti venivano imposti con la forza, ma carta canta.
 

marlin

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Comunque chi non mangia frutta e verdura fa la felicità di chi produce integratori alimentari...[:D]

Sì il consumo di carni e in particolare le rosse è stato collegato strettamente almeno al cancro al colon (a volersi proprio limitare) che è uno dei più diffusi. Con le verdure si mitiga (per non dire si elimina) questo rischio.

Anche a me non piacevano da piccolo nè la frutta, nè la verdura (tranne forse eccezioni), ma la crescendo ho iniziato ad apprezzare soprattutto le verdure. Non ho subito molte costrizioni, forse qualche volta mi venivano poposte, comunque ringrazio i miei genitori per non aver insistito, altrimenti ora forse non toccherei cibi verdi[:D]

Con le mie figlie faccio altrettanto mi piacerebbero mangiassero frutta e verdura, ma non insisto, ci arriveranno da sole, vedo invece che i latticini le hanno fatte crescere bene (in particolare gli yogurt da bere che amano molto) e continuo a prenderglieli, forse una volta cresciute del tutto potranno avere meno benefici e qualche danno, ma c'è tempo, per ora vai coi fattori di crescita!.[:)]

Ovviamente vorrei limitarle su carboidrati e dolci, ma per il momento mi accontento di avere messo delle pulci nell'orecchio che stanno cominciando a funzionare (una è secca secca, l'altra un più robusta e deve stare più attenta, ma le basta poco eserizio fisico per tornare perfettamente in linea, beata gioventù dal metabolismo efficiente[:D]).

Ciao

MA - r l i n



 

funes

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18 Aprile 2009
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Non vi preocccupate, non ho subito traumi infantili, e con l'età ho imparato ad apprezzare le verdure. Ma come c-o-n-t-o-r-n-o.

Quanto alla barzelletta + carne rossa = + cancro al colon, può giovare la lettura dell'edizione di marzo 2009 dell'American Journal of Clinical Nutrition, che non è un opuscolo parrocchiale http://www.ajcn.org/cgi/content/abstract/ajcn.2008.26838v1

Meta-analysis of animal fat or animal protein intake and colorectal cancer

Dominik D Alexander, Colleen A Cushing, Kimberly A Lowe, Bonnie Sceurman and Mark A Roberts
1 From Exponent Health Sciences, Wood Dale, IL (DDA, CAC, and MAR); Exponent Health Sciences, Washington, DC (BS); and Exponent Health Sciences, Bellevue, WA (KAL).

2 The National Cattlemen's Beef Association and the National Pork Board did not contribute to the writing, analysis, or interpretation of the research findings.

3 Supported in part by the Cattlemen's Beef Board, through the National Cattlemen's Beef Association, and the National Pork Board.

4 Address reprint requests and correspondence to DD Alexander, Managing Epidemiologist Exponent Inc, 185 Hansen Court, Suite 100, Wood Dale, IL 60191. E-mail: dalexander@exponent.com.

ABSTRACT

Background: In the recent World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research report of diet and cancer, it was concluded that there is limited but suggestive evidence that animal fat intake increases the risk of colorectal cancer.

Objective: To clarify this potential relation, we conducted meta-analyses across a variety of subgroups, incorporating data from additional studies.

Design: Analyses of high compared with low animal fat intakes and categorical dose-response evaluations were conducted. Subgroup analyses, consisting of evaluations by study design, sex, and tumor site were also performed.

Results: Six prospective cohort studies with comprehensive dietary assessments, contributing 1070 cases of colorectal cancer and 1.5 million person-years of follow-up, were identified. The summary relative risk estimate (SRRE) for these studies was 1.04 (95% CI: 0.83, 1.31; P for heterogeneity = 0.221) on the basis of high compared with low intakes. When data from case-control studies were combined with the cohort data, the resulting SRRE was 1.15 (95% CI: 0.93, 1.42) with increased variability (P for heterogeneity = 0.015). In our dose-response analysis of the cohort studies, no association between a 20-g/d increment in animal fat intake and colorectal cancer was observed (SRRE: 1.02; 95% CI: 0.95, 1.09). In a separate analysis of 3 prospective cohort studies that reported data for animal protein or meat protein, no significant association with colorectal cancer was observed (SRRE: 0.90; 95% CI: 0.70, 1.15).

Conclusion: On the basis of the results of this quantitative assessment, the available epidemiologic evidence does not appear to support an independent association between animal fat intake or animal protein intake and colorectal cancer.
 

funes

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18 Aprile 2009
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Questo poi è spassoso http://www.second-opinions.co.uk/red-meat-colon-cancer.html
A quanto pare, guardate la tabella, mangiare carne rossa in Italia è leggermente PROTETTIVO nei confronti del cancro al colon. Quindi il sottoscritto, come da evindenze epidemiologiche, per il bene dell'italico colon, stasera si pappa una fiorentina!
 

marlin

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Non iniziamo la guerra degli studi a chi ne posta di più...perchè qui sarebbe facile vincerla per quantità e per abbandono....

Io pure mi mangio senza problemi la carne rossa, più le basle di insalata e tutto il resto....

Ad ogni modo non voglio fare di tutte le erbe un fascio, ma qui spopolava sino a pochi mesi fa il prof. Berrino dell'Istituto dei Tumori con un video recente in cui appunto sconsigliava fortemente alcuni cibi e inorridiva passando davanti al reparto carni.

Questo Berrino pareva il non plus ultra, anche se io almeno per i nostri problemi qui dibattuti ero perplesso...

A mio avviso (e non solo mio, ci mettiamo volendo anche Veronesi, a me antipaticissimo, ma sicuramente autorevole in fatto di tumori) non parlano a vanvera dal loro punto di vista (che non riguarda i capelli, che non hanno più[:D]).

Ciao

MA - r l i n
 

funes

Utente
18 Aprile 2009
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Non c'è bisogno di fare una guerra di studi: è già stata fatta! Infatti quello che ho postato è un metastudio, ovvero un studio di studi (ma questo non c'è bisogno che te lo spieghi). E la guerra l'ha vinta la carne rossa, che ne è uscita riabilitata.

Quanto al prof. Berrino, un'immagine vale più di mille parole. Complessione fisica da sanatorio, volto che mostra molti più anni di quelli effettivi e soprattutto un evidente stato infiammatorio cronico che si appalesa nel volto perennemente paonazzo. Sarà, ma di questi profeti (vedi anche A. De Grey) ne devo trovare ancora uno che possa mostrare (letteralmente) la bontà delle proprie opinioni.
 

marlin

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Attenzione ai metastudi sono quelli più inaffidabili perchè mischiano mele con patate (vedi quello che condannava le vitamine A, E e C e che è stato fatto a pezzi dalla comunità scientifica).

Su Berrino & Co sfondi una porta aperta sono stato il primo a sollevare dubbi in questa maniera poco scientifica, ma sono anche stato il primo a dire che gli obiettivi di longevità e di apparenza giovanile possono essere conflittuali.

In altre, povere, parole, pare che o spari tutte le cartucce subito e appari giovane e bello o le risparmi e ti invecchi nell'aspetto anche anzitempo, ma poi li seppellisci tutti[:D].

In fondo le ultime 20 pagine di questo 3D trattano di queste questioni, su quella che appare (almeno al momento) come una certa inconciliabilità tra gli obiettivi, facendo però il mome puntuale di enzimi, percorsi, ormoni e fattori di crescita coinvolti e non parlando giusto di semplici impressioni (come può apparire da queste mie semplificazioni estreme qui sopra).

Diciamo che se così fosse sarebbe nella logica, perchè in un certo modo vengono rispettati delle superiori leggi della fisica. Possono infatti utilizzare intensamente l'energia a disposizione per splendere, ma poi esaurirmi in breve, oppure per luccicare semplicemente, ma per un periodo molto lungo.

Ciao

MA - r l i n
 

funes

Utente
18 Aprile 2009
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> Su Berrino & Co sfondi una porta aperta sono stato il primo a sollevare dubbi in questa
> maniera poco scientifica, ma sono anche stato il primo a dire che gli obiettivi di
> longevità e di apparenza giovanile possono essere conflittuali.

L'aspetto di Berrino è un fatto, la sua longevità è (chiaramente) tutta da dimostrare.

> Diciamo che se così fosse sarebbe nella logica, perchè in un certo modo vengono rispettati
> delle superiori leggi della fisica. Possono infatti utilizzare intensamente l'energia a
> disposizione per splendere, ma poi esaurirmi in breve, oppure per luccicare semplicemente,
> ma per un periodo molto lungo.

Attenzione a non innamorarsi delle semplificazioni. Io non credo sia così, mi sembra piuttosto un'ipotesi consolatoria per quanti si autoflagellano con restrizioni caloriche e insalate scondite.

Di seguaci (loro malgrado) della restrizione calorica e del consumo quasi esclusivo di verdure e legumi di stagione l'Italia ne è sempre stata piena, basta leggere le corrispondenze dei prefetti dall'unità d'Italia in poi, dal Friuli alla Lucania. A quanto pare praticavano anche una rudimentale forma di ormesi, dormendo in camere non riscaldate e lavandosi con l'acqua fredda. Non mi risultano casi di eccezionale longevità.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Però, a voler essere del tutto onesti, se il prof. dovesse sparire per problemi cardiovascolari e non di tumore, non si potrebbe dirgli nulla, la sua è una dieta anti-tumore....(che peraltro, come sottolineerebbe lui stesso, abbassa la probabilità di avere un tumore, ma non elimina questo rischio).

Quanto all'ipotesi consoltoria dei vari dietisti, sui forum specializzati si susseguono foto che vanno nel senso opposto: ossia che vorrebbero dimostrare che con queste diete si ha un'apparenza più giovane.
Nessuno di loro ammetterà invece di essere di aspetto più anziano, ma comunque più sano dentro. Quindi nessuna consolazione, loro di soltio vogliono tutto[:)] (e gli studi specifici spesso gli danno modo anche di argomentare in questo modo).

Sono io piuttosto che vedo come certi meccanismi siano, almeno al momento, inconciliabili per prendere due piccioni con una fava.

Personalmente seguo un ipotetico giusto mezzo (da riconsiderare ogni volta alla luce di nuove scoperte). Prendi il fisico, ho rinunciato all'aspetto ipertrofico tipo body builder (mai raggiunto peraltro) per mirare al fisico del fondista a mio avviso gradevole, ma più salubre, anche considerando la sopravvivenza, che resta sempre una probabilità, mai un certezza, non solo perchè esistono le morti accidentali, ma perchè si parla sepre di percentuali che cambiano, ma non si riducono mai a 0 o si innalzano al 100%.

Diciamo invece che chi ha stili di vita che non vanno nel senso indicato da queste acquisizioni scientifiche spesso si consola con le percentuali degli esiti negativi per cercare di dimostrare la completa inefficacia di questi approcci (magari citando il caso conosciuto che dovrebbe dimostrare tutto questo in modo inoppugnabile...)

In poche parole, è vero che chi ha inventato il footing è morto d'infarto, ma molti altri lo hanno evitato praticandolo.

Ciao

MA - r l i n





 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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>>Di seguaci (loro malgrado) della restrizione calorica e del consumo quasi esclusivo di verdure e legumi di stagione l'Italia ne è sempre stata piena, basta leggere le corrispondenze dei prefetti dall'unità d'Italia in poi, dal Friuli alla Lucania. A quanto pare praticavano anche una rudimentale forma di ormesi, dormendo in camere non riscaldate e lavandosi con l'acqua fredda. Non mi risultano casi di eccezionale longevità.

1) Io non ho mai incentivato a praticare la CR (caloric restriction), quanto semmai l'IF (Intermittent fasting). Entrambe sono forme di DR (dietary restriction) ma la prima prevede una restrizione totale di calorie assunte nel lungo periodo mentre al contrario la seconda prevede la non assunzione di calorie in determinte fascie di tempo ma un apporto normale nel lungo periodo. Il risultato che si raggiunge metabolicamente è interessante http://en.wikipedia.org/wiki/Intermittent_fasting ed è stato adeguatamente spiegato nelle pagine precedenti di questo tread. Dubito che ci fossero dei soggetti che dopo l'unità d'Italia praticassero la CR poiché le prime ricerche risalgono al 1934 mentre l'unità d'Italia al 1861, cioé 73 anni prima. Quanto all'attualità dell'IF le prime ricerche scientifiche si collocano a partire dal 1943 per poi avere dato origine a studi seminali nell'arco di un cinquanennio fino ad uno degli ultimi che sono del 2008-2009 (per non parlare degli studi sulla mammalian Target of rapamycin o mTOR pathway). C'é da dire però che la pratica del digiuno come curativo è millenaria e transculturale.

2)le maxi-insalate io personalmente le ho sempre mangiate con grande soddisfazione culinaria e condite a dovere. L'idea di mangiare una porzione più che abbondante nasce dall'esigenza di aumentare l'ammontare di fibra, di folati, di antociani e tutta una serie di micronutrienti senza assumere integratori. Inoltre il senso di sazietà che inducono è positivo.
 

wenden63

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Dando una rapida scorsa al trattato del dott. Berrino nell'ultimo post di julien, mi sembra di sfogliare nè più nè meno un compendio di macrobiotica (alimenti e ricette comprese), + un appendice sull'alimentazione sotto trattamento chemioterapico(farina invece del nostro sacco).
Sono queste le illuminazioni del prof.?????
 

funes

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18 Aprile 2009
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> 1) Io non ho mai incentivato a praticare la CR (caloric restriction),

Non mi riferivo a te (o a Marlin) nemmeno indirettamente. Parlavo in termini generali. Giuro [:)]

> Dubito che ci fossero dei soggetti che dopo l'unit� d'Italia praticassero la CR poich�

Ho scritto loro malgrado. Dovevo aggiungere anche inconsapevolmente ... insomma, in parole povere tiravano la cinghia.


> 2)le maxi-insalate io personalmente le ho sempre mangiate con grande soddisfazione
> culinaria e condite a dovere. L'idea di mangiare una porzione piu' che abbondante nasce
> dall'esigenza di aumentare l'ammontare di fibra, di folati, di antociani e tutta una
> serie di micronutrienti senza assumere integratori. Inoltre il senso di sazieta' che
> inducono e' positivo.


Per me l'esigenza di mangiare insalata è puramente culinaria (e non è poca cosa). Il beneficio è più supposto che reale. E per le supposte non ho gran simpatia [8D]
 

marlin

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Non credo proprio che Berrino si ispiri alla macrobiotica:

http://it.wikipedia.org/wiki/Macrobiotica

Lo dico perchè questa è ritenuta un astrusità da chi si occupa di dieta e tumori e dallo stesso Istituto dei Tumori in cui lavora il prof. Berrino:


Studi condotti dall'Istituto dei Tumori di Milano dimostrano che la dieta macrobiotica e la dieta mediterranea aiutano nella prevenzione del cancro alla mammella [14].
Il Progetto Diana, giunto alla sua V edizione, è un vasto studio epidemiologico (il Diana 5 prevede 4000 pazienti studiate) per la prevenzione del cancro al seno, attraverso una modifica dello stile di vita, ivi compresa l'introduzione di elementi dell'alimentazione Macrobiotica [15].

A proposito di Progetto Diana prima in libreria ho visto questo nuovissimo libro con prefazione appunto del prof. Berrino:

http://www.ilmascalzone.it/2009/10/anna-villarini-e-giovanni-allegro-prevenire-i-tumori-mangiando-con-gusto/

Il progetto Diana va avanti dal 1995 e non pare affatto uno cosa campata per aria:

http://www.aimac.it/getDoc.php?id=k6qZ

Si dirà che è solo per il cancro al seno, ma Berrino notoriamente si muove in un ambito più generale:

http://www.istitutotumori.mi.it/istituto/documenti/cittadino/prevenzione_alimentare_dei_tumori.pdf

In tutta onestà, anche leggendo questi documenti, io non me la sento di affermare che questi studiosi, relativamente alla prevenzione del cancro, abbiano sbagliato tutto, ma proprio tutto[:)]

Ciao

MA - r l i n

 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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>>io non me la sento di affermare che questi studiosi, relativamente alla prevenzione del cancro, abbiano sbagliato >>tutto, ma proprio tutto

purtroppo il senso comune strizza troppo spesso l'occhiolino al fatalismo, ad una forma mentis dove i mali dell'individuo dipendono da forze sovraindividuali e incontrollabli.
 

wenden63

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10 Luglio 2008
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Mi permetto di risottolineare la derivazione macrobiotica dell'impostazione alimentare del progetto Diana (come sottolineato anche dal tuo estratto, Marlin).
Non mi pare altresì che la ricerca oncologica da te riportata giudichi astrusa tale pratica.
Gli alimenti che nel progetto Diana vengono utilizzati (in accordo con una altri più spiccatamente autoctoni) non sono altro che tutti gli elementi più tipici, senza nessuna esclusione, anzi, della alimentazione macrobiotica.
Mi permetto di dire questo perchè una ventina di anni fà, l'ambiente dell'attività sportiva che tuttora pratico ad un buon livello, ha avuto, per un periodo di tempo, (si sa, le mode cambiano), una decisa contaminazione dalle teorie macrobiotiche, e io stesso approfondii in maniera estremamente accurata (invero l'unica cosa che dopo più di vent'anni mi è rimasta è l'assoluto divieto di mangiare zucchero e derivati).

Il mio precedente post, forse male interpretato, non voleva assolutamente porre ombre sulle affermazioni del Prof. e sul progetto in questione, ma solo indicare che queste abitutini, qualcuno, da qualche altra parte, le aveva già indicate.......
 

marlin

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Sì è la Fondazione Veronesi (e probabilmente l'Istituto Oncologico Europeo) a ritenere assurda la dieta macrobiotica, lo dico perchè ho presente la voce macrobiotica della Enciclopedia della Salute a cura dello stesso Veronesi in cui questa dieta viene veramente smitizzata.

Qui mi pare se ne prendano solo gli elementi compatibili con le moderne ricerche lasciando appunto da parte le cose più astruse (vedasi link sopra...ce ne sono diverse...).

Comunque il modo di argomentare di Berrino mi pare altamente scientifico e molto onesto, non difende un'ideologia alimentare, quando c'è da dire che non ci sono evidenze o ce ne sono poche sui benefici che può dare un certo cibo o una certa sostanza verso una particolare patologia o un tipo di tumore, lo dice senza problemi.
Insomma è il contrario delle semplificazioni assolutiste che sento fare qui e rende molto più credibili tutte le restanti affermazioni. Insomma si capisce che si parla di cose di scienza e non si fa tifo da stadio[:)]

Quindi tanto di cappello al prof. che meriterebbe le tue critiche per dire cose già dette se le dicesse con la sicumera di chi è convinto di sapere ormai tutto e non usasse costantemente il dubbio metodico che è la caratteristica dei migliori uomini di scienza (e direi degli unici che possono essere definiti davvero come tali).

Mi picerebbe che anche da queste parti si portassero avanti così le rispettive argomentazioni....

Ciao

MA - r l i n