per Marlin e Julien, parere

davic

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21 Maggio 2006
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OK! Grazie mille Marlin.

Allora magari toglierò il tè verde (e ci metterò il ginko). Ma forse anche il tè verde è più utile. Sono indeciso un sacco. Non saprei. Non voglio pasticciare, ma selezionare solo quelle quattro piante fondamentali. Ci sarebbe anche la Bardana. Ho voglia di provarle un po' tutte, ma è anche vero che voglio utilizzare il mix giusto.

Fai conto che sulle tempie ho tanti peli cresciuti grazie al minox (quindi è come se non ce li avessi) e sulla parte superiore-frontale ho i capelli fini. Sto cercando il mix di erbe che fa per me.
 

davic

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21 Maggio 2006
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Quasi quasi provo con: fiori di luppolo, radici di ortica, bardana, radici di ginseng. Ci sta dentro!!

Marlin!! Aiuto!! Illuminami!!

Fai conto che sulle tempie ho tanti peli cresciuti grazie al minox (quindi è come se non ce li avessi) e sulla parte superiore-frontale ho i capelli fini. Sto cercando il mix di erbe che fa per me.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Si va bene, ma forse per il frontale potresti ricorrere anche alla radice di liquirizia. Io poi ci metterei la soia e/o gli isoflavoni della stessa. In seguito ti dirò se funziona la radice di angelica coreana, che potrebbe essere una specie di spiro naturale.

Ciao.

MA - r l i n
 

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Grazie mille! Grandissimo Marlin! Fammi sapere poi le eventuali tue impressioni sull'angelica coreana.

Io intanto volevo approfittarne per dirti una mia considerazione (che forse però non è nulla di nuovo). Poi mi dici se è il caso di aggiungerla al topic sulla ginnastica facciale.

Ho un libro di shiatsu che è stato scritto nel 1975. Questo libro, molto bello, fa una breve introduzione teorica all'argomento e poi presenta un indice dei disturbi con i relativi punti di pressione da trattare.
Ho notato una cosa: i punti da trattare nel caso di ipertensione sono gli stessi da stimolare nel caso di calvizie. Ho notato questa cosa per caso, perchè mia mamma soffre di ipertensione e allora volevo vedere quali erano i punti, e ho visto che sono gli stessi che 150 pagine dopo vengono indicati per la calvizie (a differenza di altri disturbi nei quali le configurazioni da trattare sono totalmente diverse).

il libro è stato scritto nel 1975 (prima o dopo l'invenzione di minoxidil?), e poi lo shiatsu è una tecnica antichissima.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Forse in quel periodo il minox come farmaco c'era già, ma non era stata individuata ancora la sua azione sui capelli che è cosa del 1980.

Io ipotizzo che possa c'entrare la solita resistenza all'insulina, che è considerata una causa della calvizie e che ha come sintomi anche l'ipertensione.

Ciao.

MA - r l i n
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Io ipotizzo che possa c'entrare la solita resistenza all'insulina, che è considerata una causa della calvizie e che ha come sintomi anche l'ipertensione.


Ma, sull'insulin - resistence ho dei dubbi che possa essere la causa dell'alopecia. Magari ne è un'aggravante. Poi semmai nell'età avanzata non certo in giovani sani di 20 anni...
IN merito alla kinasi Marlin, potrebbro centrare nel senso che le kinasi attuano la phosphorilazione di diverse proteine, fra cui anche la famiglia dei recettori per gli androgeni: tale phosphorilazione potrebbe avere delle ripercussioni nella funzione stessa del recettore.
Cosa interessante è anche il fatto che la trascrizione genetica mediata dal recettore per gli androgeni può assere attivata anche senza che il recettore si leghi (bind) ad un ormone androgeno. (tale è il motivo per il quale in alcuni soggetti gli antiandrogeni non funzionano per curare la prostata).
Addirittura c'è uno studio che dimostra come l'estradiolo possa legarsi al recettore per gli androgeni.


 

marlin

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9 Maggio 2004
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Può essere una resistenza locale all'insulina che è appunto quella che impedicsce che il glucosio possa trasformarsi nella benzina dei cheratinociti,ossia il glicogeno.

Sulla proteina chinasi C il problema potrebbe essere risolto, dal momento che bazzicando Pubmed, ho visto che ce ne sono almeno di due tipi e solo una agirebbe in senso positivo mentre l'altra no.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=Abstract&list_uids=12823308&query_hl=2&itool=pubmed_docsum

Certamente ci sono diverse espressioni della calvizie androgenetica e quindi può essere che nei casi più virulenti non ci sia nemmeno bisogno degli androgeni per innescare il processo di miniaturizzazione, o meglio non basta agire a livello ormonale.

Ciao.

MA - r l i n





 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Può essere una resistenza locale all'insulina che è appunto quella che impedicsce che il glucosio possa trasformarsi nella benzina dei cheratinociti,ossia il glicogeno.

Sulla proteina chinasi C il problema potrebbe essere risolto, dal momento che bazzicando Pubmed, ho visto che ce ne sono almeno di due tipi e solo una agirebbe in senso positivo mentre l'altra no.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=Abstract&list_uids=12823308&query_hl=2&itool=pubmed_docsum


Dall'articolo mi sembra di capire che la PKC-alpha promuova la conversione di glicogeno in glucosio, utilizzato come benzina per la mitosi follicolare.
Sull'insulin resistance è coinvolto l'NF-Kappa
http://en.wikipedia.org/wiki/NF-κB

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/...e la curcumina sia un inibitore dell'NF-Kappa
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Si dice semplicemente che la PKC-alpha nei follicoli in anagen maturo potrebbe essere correlata con l'ipotetica funzione delle cellule della guaina esterna della radice (ORS)nel mobilitare le scorte di glicogeno per la crescita della fase anagen.

Il glicogeno è un polimero del glucosio (cioè molecole di glucosio impacchettate, vere e proprie scorte energetiche), in questo modo viene immagazzinata l'energia nella cellula, se c'è resistenza all'insulina entra poco glucosio e quindi si ha poco glicogeno per la fase anagen.

Sul ruolo negativo del NF-kappa gli studi sono peraltro concordi (almeno su questo[:)]).

Ma non mi hai ancora detto come ti regoli col pepe...[:)]

Ciao.

MA - r l i n

 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Si dice semplicemente che la PKC-alpha nei follicoli in anagen maturo potrebbe essere correlata con l'ipotetica funzione delle cellule della guaina esterna della radice (ORS)nel mobilitare le scorte di glicogeno per la crescita della fase anagen.

Il glicogeno è un polimero del glucosio (cioè molecole di glucosio impacchettate, vere e proprie scorte energetiche), in questo modo viene immagazzinata l'energia nella cellula, se c'è resistenza all'insulina entra poco glucosio e quindi si ha poco glicogeno per la fase anagen.


Ma il punto è, Marlin, che se guardi anche ai documenti sitri, il controllo metabolico è solo uno dei feedback coincolti nella regolazione del ciclo follicolare. C'è inoltre il controllo ormonale e autocrino-paracrino. Quindi ridurre l'alopecia a mancanza di glucosio mi pare riduttivo. Inoltre L'insulino-resistenza non è, da quanto mi è parso di capire, una affezzione locale, ma sistemica.
(tale sarebbe se l'insulina fosse un ormone autocrino paracrino, ma come è noto è un ormone endocrino, coinvolto nella regolazione del glucosio nel sangue assieme al glucagone). QUindi, resto dell'idea che tutto ciò costituisca una aggravante, ma non risieda all'origine dell'aga.

Citazione:
Ma non mi hai ancora detto come ti regoli col pepe...[:)]


Col pepe vado a occhio. un pizzico. non saprei quantificare in mg.

Volevo anche segnalarti una cosa: vedo proprio adesso che su un altro topic si parlava di acidi grassi liberi: personalmente non credo che siano il forte della nipo, ma ho scoperto sul PhytoDB che i semi di lino posseggono al loro interno, oltre ai preziosi ALA e lignani, anche una certa quantità di lipasi. Masticarne una quantità pari a 5 g provvederebbe a una buona quantità di ALA coniugato: da 0,5 a 1 g, ma se consideri che una piccola quantità di enzima lavora milioni di molecole al secondo vi sarà anche una significativa frazione di acidi grassi liberi...

UN altro studio di cui avevo postato l'abstract tempo fa, ma che adesso è diventato disponibile per intero è questo:

http://carcin.oxfordjournals.org/cgi/reprint/25/7/1109

parla dei composti gallati del te nero, che sarebbero molto più antiandrogenici di quelli del te verde: il punto però è che il te nero contiene in percentuale una minore frazione di questi composti rispetto all'alta quantità di EGCG del te verde (che in alcuni è equivale a 1/3 del peso secco).

Ti segnalo anche questo e-book compilativo, non ho ancora avuto il tempo di guardarmelo per bene, ma sfogliandolo mi è sembrato interessante.

http://elib.tiho-hannover.de/dissertations/conradf_ss04.pdf

CIao.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Sì, Julien, la resistenza all'insulina potrebbe essere una concausa che giustifica il malfunzionamento del metabolismo del capello, peraltro ho detto sopra che dovrebbe essere una forma di resistenza (locale) all'insulina altrimenti tutti i diabetici dovrebbero essere calvi e tutti i calvi diabetici[:)]. Va anche detto però che questi controlli (ormonale, metabolico, autocrino-paracrino) sono una nostra schematizzazione di fenomeni interconnessi che non agiscono a compartimenti stagni. Semplificando si può dire che gli ormoni mettono in moto il meccanismo che altera gli altri tipi di controllo, questi ultimi però sono quelli che agiscono fattivamente per provocare l'androgenetica, infatti gli ormoni si limitano a impartire ordini che poi devono essere eseguiti materialmente, per esempio, impedendo, tre le altre cose, al glicogeno di formarsi e di alimentare la crescita cellulare. In pratica si può agire più a monte o più a valle del precesso, fina ad esempio agisce a monte, mentre minox agisce a valle, in pratica fina impedisce che vengano impartiti ordini, ma minox fa disattendere gli ordini impartiti dal DHT, quest'ultimo dice togli energia al capello, mentre minox da energia (cAMP, ATP, glicogeno) al capello indebolendo l'ordine ormonale.

Ottima la segnalazione della lipasi nei semi di lino (che prendo abitualmente; a proposito, sai nulla della differenza tra quelli più chiari e quelli più scuri, ora sto prendento i più chiari), ti ringrazio anche per averla segnalata qui evitando la dispersione delle informazioni in mille discussioni. Mi chiedevo infatti se poteva essere valida la teoria dell' impoverimento enzimatico nell'uomo occidentale, tu che ne dici ?

Mi devo poi correggere sui transessuali perchè approfondendo sul ruolo del dht ho visto che la castrazione terapeutica riduce questo potente androgeno solo del 60% e quindi fina farebbe di più (speriamo che nessuno si allarmi per queste cose e utilizzi queste informazioni alla luce della ragione), in pratica si possono capire le perplessità di Proctor che diceva che i transessuali non beneficiano più di tanto dell'asportazione delle gonadi, perchè, limitamente al dht (e sottilineo limitatamente), è simile a prendere la nipo. Tutto sta nella produzione dei surreni e nei soliti enzimi (qui la 17a-hsd, quindi la 5 ar) e nella regolazione ormonale che tende a ripristinare certi equilibri; per cercare di contraccambiare il tuo e-book, che leggerò con attenzione, ti posto qui questo interessantissimo link da leggere altrettanto attentamente:

http://www.dpcweb.com/documents/news&views/spring01/endoaspects.html


Ciao.

MA - r l i n
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Sì, Julien, la resistenza all'insulina potrebbe essere una concausa che giustifica il malfunzionamento del metabolismo del capello, peraltro ho detto sopra che dovrebbe essere una forma di resistenza (locale) all'insulina altrimenti tutti i diabetici dovrebbero essere calvi e tutti i calvi diabetici[:)].

Come fa ad essere locale? Non è che l'insulina venga prodotta localmente, difatti non è un ormone autocrino-paracrino, cioé che viene prodotto dalla cellula e agisce su se stessa, o sulle cellule attigue, ma endocrino, cioé prodotto dal pancreas (cellule di Langherans) immesso nel circolo sanguigno per regolare il tasso di glucosio nel plasma. Che non tutti i diabetici siano calvi può dipendere dalla predispozizione genetica, se poi un diabetico è predisposto più di altri all'aga l'insulino resistenza (cioè l'insufficiente produzione dell'ormone con conseguente iperglicemia) può aggravere le cose, sia in termini di maggiore ipotrichia o di maggiore precocità.

Va detto che la ginnastica facciale produce come effetto il rilascio del glucosio, di adenosina e di nitrossido nella fibre muscolari stesse (nonche anche di altri fattori di crescita...)
In merito all'Ebook, ti suggerisco di guardare specificamente le conclusioni in cui parla della relazione fra l'espressione dei due recettori, ER-aplha e ER-beta, e il ciclo follicolare.
E' un argomento da approfondire, anche relativamente alla potenzialità di diversi composti naturali come i fitoestrogeni, di competere per il Beta piuttosto che per l'alpha.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=16513288&query_hl=1&itool=pubmed_docsum

veramente ben fatto il seguente articolo:
http://www.pubmedcentral.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=11250801

Riguardo alla lipasi ecco l'elenco:
http://www.ars-grin.gov/cgi-bin/duke/chemical.pl?LIPASE
COme vedi, la più ricca è l'aloe vera, che possiede anche molti altri enzimi. La discussione sugli enzimi è interessante: in genere gli alimenti crudi hanno un tenore di enzimi molto più elevato di quelli cotti. Infatti la struttura proteica terziaria degli enzimi tende a essere degradata proprio dal calore della cottura.

masticando il lino la lipasi contenuta in esso dovrebbe entrare in funzione proprio nella bocca. La saliva inoltre contiene svariate esterasi (la lipasi è una esterasi) che potrebbero produrre anche loro dei primi effetti...
Il lino che uso è nero, ma sarei curioso di provare anche quello bianco...

Non mi hai detto nulla però sul TF3 e 5GG del te nero! SOno anche antiossidanti molto efficaci...

Ciao
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Sì Julien, è la resistenza che è locale e non l'insulina, nel senso che quei tessuti offrono una qualche resistenza all'isulina, o meglio sono indotti a una qualche resistenza da parte dei meccanismi messi in moto con gli ormoni. In altre parole è un po' la scoperta dell'acqua calda, se non fosse che ci può aiutare a trovare rimedi analoghi a quelli adottati per la vera e diffusa resistenza all'insulina.
E' per questo motivo che si è puntato da anni su fattori simili all'insulina come il noto IGF-1 e nel campo del naturale sulla cannella che mimerebbe l'insulina e per questo è finita dentro ad alcune note lozioni.

Ho dato una scorsa neanche tanto rapida all'e-book, e ho trovato, molto approfonditi, gli studi citati qui sul forum in diversi anni, compreso quello sui recettori degli estrogeni sul quale avevo ragionato a lungo ai tempi della melagrana.
Poco sopra avevo ripostato lo studio israeliano sull'affinità di melagrana, liquirizia, soia, cimicifuga etc,ai due recettori. Ebbene melagrana e cimicif*** si legano preferenzialmente al ER-beta ( ricordiamoci che la melagrana contiene estrone e 17-alfa-estradiolo).

Sugli enzimi ti chiedevo se ritieni sostenibile la tesi che il nostro organismo abbia bisogno d'integrazione, per me è un po' un'americanata.

Sul the nero, non ho detto nulla, ma continuo a prenderlo[:)], visto che il the verde lo prendo in pillole, tanto meglio se fa così bene. Tieni conto che io sono ancora innamorato della tesi del Protandim ossia dello sviluppo degli antiossidanti endogeno, e per questo proseguo col cardo mariano. Anche questa sarà un'americanata però mi piace il concetto.

Oggi ho fatto rifornimento per l'estate:
dal cinese, achyrantes bidentata (dopo due mesi d'interruzione), radice di angelica koreana gigas (Don Quai, già in uso sotto forma di bustine messe nelle mie lozioni, questa è la radice pura), Asiasari (così, tanto perchè te lo regalano o quasi);
dall'erborista: foglie secche di gelso ed epilobio (secondo giro[:)]) e tinture madri degli stessi (per le vacanze, dove non ci sarà tempo per fare infusi)
dal biologico: curcuma (rifornimento) e the rosso
in farmacia: aloe vera ESI (pare sia il più puro gel titolato in vendita da noi).
Comunqe mi sono solo portato avanti, perchè parto il 7 agosto[:D]

Ciao.

MA - r l i n
 

anthonyk

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10 Dicembre 2005
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Ciao, scusate se mi permetto ma volevo chiedere, se il problema dell'insulina può determinare anche altri problemi, di digestione, accumulo di grassi, cioè ci sono dei segnali del corpo che evidenziano questo problema, al quale poi potrebbe essere collegato anche il problema dei capelli.
 

marlin

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Certo che la resistenza all'insulina da questi problemi, ma io ritengo che quella che si dice riguardare i capelli sia solo una forma circoscritta di resistenza che si viene a instaurare nelle cellule del follicolo sotto l'azione, ben nota, degli androgeni. La principale manifestazione di questo tipo di resistenza è appunto la miniaturizzazione del capello.

Ciao.

MA - r l i n

 

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Ma allora cosa si può fare per diminuire questa resistenza ?

E' un bel problema, che presagisce il fatto che un miglioramento della circolazione del sangue e della grossezza dei vasi sanguigni è una condizione necessaria ma non sufficiente per tenere a bada la calvizie.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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In pratica si può fare quello che si fa adesso, boccare la conversione del testo in dht e dare energia al capello.
Però vedendo il problema da altre angolazioni si possono trovare nuove sostanze che possono risolverlo.

La lozione FNS nasce anche da queste considerazioni.

I nostri tricologi comunque escludono che la circolazione sia una condizione necessaria per evitare la calvizie e citano come esempio i capelli trapianti che sopravvivono nelle zone con questa presunta scarsa circolazione perchè non sono geneticamente sensibili al dht. Credo abbiano ragione, io infatti dico che i follicoli sensibili al dht sono indotti a resistere all'insulina, che è un'affermazione che va nello stesso senso.

Ciao.

MA - r l i n

 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Sì Julien, è la resistenza che è locale e non l'insulina, nel senso che quei tessuti offrono una qualche resistenza all'isulina, o meglio sono indotti a una qualche resistenza da parte dei meccanismi messi in moto con gli ormoni. In altre parole è un po' la scoperta dell'acqua calda, se non fosse che ci può aiutare a trovare rimedi analoghi a quelli adottati per la vera e diffusa resistenza all'insulina.
E' per questo motivo che si è puntato da anni su fattori simili all'insulina come il noto IGF-1 e nel campo del naturale sulla cannella che mimerebbe l'insulina e per questo è finita dentro ad alcune note lozioni.


Continuo da dove avevo lasciato...
Io invece avevo capito che la resistenza era sistemica, del resto nei paesi occidentali il diabete a una certa età diviene tanto endemico quanto l'alopecia, quindi il tutto lascia pensare che vi siano delle interazioni fra le due patologie.

Curiosamente però se l'alopecia è androgeno dipendente, vi è uno studio che dimostra come l'insulino resistenza sia correlata a bassi livelli di testosterone - che caratterizzano il periodo senescente.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/...uids=15983313&query_hl=29&itool=pubmed_DocSum

Sembra in effetti che nel profilo ormonale del soggetto che soffre di alopecia sia più importante l'SHBG, (anche se marliani sostiene in uno dei suoi documenti online che ache l'SHBG è ininfluente) - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/...uids=10953626&query_hl=40&itool=pubmed_docsum

Citazione:Tieni conto che io sono ancora innamorato della tesi del Protandim ossia dello sviluppo degli antiossidanti endogeno, e per questo proseguo col cardo mariano. Anche questa sarà un'americanata però mi piace il concetto.


Oltre alla silymarina estratta dal cardo mariano, ho letto anche di molte altre sostanze naturali che agirebbero in questo senso, cioè potenziare gli enzimi antiossidanti endogeni (tipo glutathione perossidasi e la catalasi): farò una ricerca e redigerò una breve rassegna.

Citazione:Oggi ho fatto rifornimento per l'estate:
dal cinese, achyrantes bidentata (dopo due mesi d'interruzione), radice di angelica koreana gigas (Don Quai, già in uso sotto forma di bustine messe nelle mie lozioni, questa è la radice pura), Asiasari (così, tanto perchè te lo regalano o quasi);
dall'erborista: foglie secche di gelso ed epilobio (secondo giro[:)]) e tinture madri degli stessi (per le vacanze, dove non ci sarà tempo per fare infusi)
dal biologico: curcuma (rifornimento) e the rosso


Il problema di svariate di queste sostanze vegetali, sicuramente utili, è che sono scarsamente assorbite, sia sistemicamente e topicamente. Nell'esperimento in cui veniva testato il potere antiandrogeno della tumerica le concentrazioni di curcumina erano pari a 5 microM, che può sembrare poco, ma a quanto ho letto
solitamente la curcumina non raggiunge una concentrazione plasmatica superiore ai 0,1 microM. Se è fondato che la piperina ne aumenta significativamente l'assorbimento, del 2000%, non si andrebbe comunque sopra i 2 microM. Sull'epilobio dubito molto che vi sia un buon assorbimento: non sono riuscito a trovare in letteratura alcun dato certo. L'oenotheina è una molecola troppo grossa per essere assorbita nell'intestino, se è vero che anche le proantocianidine oligomere, proprio per il loro peso molecolare non vengono assorbite, ma degradate dalla flora intestinale in acidi fenolici più semplici. http://www.ajcn.org/cgi/reprint/77/4/912.pdf
Tra gli isoflavoni le sostazne più biodisponibili sono la daidzeina e tra i flavonoli il kaempferolo (la fonte è quel lavoro compilativo completo sugli isoflavoni che avevo linkato), che sono anche quelle più efficaci per la inibizione della 5AR tipo II.
Stavo pensando di farmi aggiungere in un galenico queste due sostenze unitamente all'estratto di bohemeria.
 

davic

Utente
21 Maggio 2006
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Anche io penso che ci sia un problema di assorbimento.

Forse le lozioni in cui si inserisce un po' di tutto non vanno molto bene perchè nell'insieme ci sono elementi che ostruiscono il passaggio.