per Marlin e Julien, parere

marlin

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9 Maggio 2004
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Ma un conto è una terapia chelante un altro è nutrirsi con equilibrio. Est modus in rebus.

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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mai avuto problemi con i cosìdetti antinutrienti alimentari presenti nei cibi unprocessed. Anche l'etichetta anti-nutriente è tutta un programma. l'acido fitico ad esempio è altrimenti noto come inositolo 6 fosfato o IP6 e sembra svolgere un'azione antiradicalica, prevenendo ad esempio le forme neoplastica del colon. Quanto ai glicosinolati e al loro potere chetante lo iodio... occorrerebbe sapere che la tiroide assorbe tutto lo iodio alimentare nel giro di 5 minuti una volta introdotti. Se i detti antinutrienti sono assunti ore dopo lo iodio è già stato introdotto nella colloide dei tireociti. Gli inibitori dell'amilasi possono migliorare il picco glicemico, abbassando il picco glicemico postprandiale, ecc....
i microorganismi (protozoi, plantae eukariotes) sono stati esposti a queste sostanze per eoni di tempo e quindi hanno sviluppato una certa tolleranza. Di più: essi hanno anche imparato a beneficiare dalla presenza ecologica di queste sostanze introdotte con la dieta. Ad esempio alcuni pesticidi prodotti dalle piante - fitoalessine, resveratrolo, tiocianati ecc.. - esercitano un ruolo positivo sottoponendo gli organismi presenti nella stessa nicchia ecologica alla xenormesi, un piccolo stress che finisce con l'esercitare un effetto positivo.
http://en.wikipedia.org/wiki/Xenohormesis
 

witosten

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29 Gennaio 2005
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non siam protozoi ma concordo con julien e con marlin perche' salvo grosse patologie presistenti dosi non esagerate e controbilanciate di antinutrienti non son un problema a mio avviso
 

andreat

Utente
18 Ottobre 2010
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mah... sembra esserci gente convinta dei problemii causati da questi antinutrienti:
(da ADVANCED NUTRITION Micronutrients - C.Berdanier)
Some foods contain calcium-binding agents that reduce the availability of the calcium to the
enterocyte. For example, some plant foods contain calcium in measurable quantities but these same
foods also contain phytate, a six-carbon anomer of glucose having six phosphate groups. Phytate
will bind calcium, reducing its availability for absorption. Phytate can be degraded by the enzyme
phytase which, in turn, releases the bound calcium so that it is once again available for absorption.
Unfortunately, this release occurs in the lower third of the intestine and in the large intestine, areas
which are less active in terms of calcium absorption. Phytate binds other divalent ions (Zn, Fe, and
Mg) as well, and has a similar effect on their absorption. In addition, oxalate and some tannins
can have this effect.

---------------
Come anche per i glicosinolati:

http://www.ansci.cornell.edu/plants/toxicagents/glucosin.html

per gli inibitori:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16001874

eccetera, si possono trovare tantissimi esempi.

La faccenda non è chi ha ragione ma secondo me quella di pararsi il .... dall'eventualità che abbiano ragione, per cui io supplemento praticamente tutto fino alla RDA o alla AI e poi mi nutro con una piccola restrittezza calorica in modo che, anche in caso di poca biodisponibilità dei micronutrienti, sono a posto comunque
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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certo, signori, tutto è tossico in una certa misura. Il punto è che nessuno mangia - in genere - così tanto di un alimento da arrivare a una soglia di tossicità. Ad esempio nella recente letteratura megadosi di EGCG si sono rivelate causa di epatite fulminante. Ciò mi ha forse impedito di bermi 4 tazzine di tè al giorno?
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Su internet e anche su Pubmed, si trova tutto e anche il contrario...quella degli anti-nutrienti è una delle tante teorie alternative che sono sorte più o meno di recente per poter spiegare perché non stiamo bene come vorremmo, ma nella foga (e nel desiderio) di dimostrare che si è trovata la soluzione non si fanno più i conti con la realtà a cominciare dalle quantità in gioco nei vari alimenti. Per cui ci sono quasi sempre cibi che contengono sostanze che agiscono in modi opposti, ma non si dice o non si verifica quale possa essere poi l'azione che prevale tra quelle sostanze tra loro antagoniste.

Dietro queste teorie peraltro c'è una concezione dell'uomo e della natura che è poco realistica. L'uomo viene visto come una macchina prodotta in serie e quindi perfetta in ogni esemplare che viene spesso usata e alimentata male altrimenti non si ammalerebbe mai e tanto meno morirebbe, cosa che è evidentemente poco realistica. Mentre l'assillo per le sostanze che fanno male porta a ragionamenti integralisti nel senso che si pensa che anche piccole quantità di un agente considerato tossico abbiano un'azione rilevante e in questo caso non si fanno i conti con le quantità in gioco e con la frequenza di assunzione in una normale alimentazione. Esistono peraltro casi patologici, ma ovviamente non sono la norma.

Quindi, anche fermandoci prima dell'ormesi che può ribaltare ancor più le conclusioni di questi approcci semplificatori, ci sono premesse teoriche che non sono molto fondate.

Poi va anche detto che queste tendenze a esaltare soluzioni olistiche generate dai legittimi desideri di tutti di godere di migliore salute, vengono sovente sfruttate e alimentate a soli fini di lucro.

Ciao

MA - r l i n

 

andreat

Utente
18 Ottobre 2010
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Scusa, perchè dici teoria alternativa? La Berdanier che ho citato sopra è quanto di più mainstream official science che si possa trovare, se non sbaglio ha contribuito anche a redarre
una versione precedente dei dietary reference intake e ora è in pensione, quindi sono proprio parecchi anni che ripete queste cose. Forse questo tipo di discorsi terroristici sono pochi
noti perchè sono proprio pericolosi se divulgati troppo, immagina chi mangerebbe più la crusca o la verdura a foglia larga sapendo che molti dei tanti micronutrienti presenti non li assorbi totalmente. Devo aggiungere che ho trovato citato che per il calcio la quota consigliata di 1000 mg/d è comprensiva del rischio di una bassa biodisponibilità per cui in
questo caso siamo a posto, quando però ci sono proprio le RDA , tipo zinco ferro magnesio etc,
il rischio di carenze c'è.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Non mi risulta che questa teoria sia mainstream e rientri nell'official science, ma comunque anche Benveniste ha scoperto il PAF (platelet Activating Factor) che fa parte da allora dell'official science e la memoria dell'acqua che invece è stata rigettata...

Questo tipo di discorsi non sono poco noti, ma sono coltivati su appositi target da alcuni naturopati o sedicenti tali, immaginare complotti delle lobbies della crusca e delle verdure a foglia larga è come minimo...come dire.. immaginifico[:)]

Le carenze esistono e sono diffuse, ma sono appunto dovute a cattiva nutrizione (che non è malnutrizione) oppure a eccessi su alcuni alimenti che apportano pochi nutrienti e sempre gli stessi.
Anche le tempistiche di assorbimento, come detto da Julien, hanno un ruolo importante, quindi ci può essere il caso di chi prende tutti i nutrienti in una volta sola, ma la regola è una migliore distribuzione lungo l'arco della giornata (e la digestione, ricordiamolo, ha di norma dei tempi limitati).

Ciao

MA - r l i n

 

marlin

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Nasce dalla collaborazione con il Gruppo Ortodermico Laboratorio ed era stato scritto un articolo sulla nigella da una collaboratrice di Campo che ho inserito nella discussione sulle PGD2 (quella storica). Il gruppo di Campo ha sempre puntato all'uso della nigella contro l'areata, mente col GOL siamo andati a proporla anche per l'aga (la percentuale è comunque sempre qiuella...0,5%).

(Ottimo comunque da pubblicare nella home...)

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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https://www.dropbox.com/s/hm8kh8noc7i44bw/Schermata%2011-2456616%20alle%2021.38.04.png (date: marzo 2013 a destra, oggi a sinistra)
come promesso, peccato non avere uno strumento automatico in grado di fare una conta e un'analisi statistica per vedere se la differenza è statisticamente significativa. (test a più confronti)
 

marlin

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Ottimo, sembrano anche spuntati dal nulla...così come altri, pochi, sembrano scomparsi nel nulla, ad esempio quello davanti a contatto con l'angioma (a proposito l'angioma pure si è un po' alzato...).

Ciao

MA - r l i n
 

marlin

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Forse l'ho letto un po' in fretta, ma più confusione di così non potevano farla...[:)]

Ho capito però quello che si sa da un bel po': che la differenza la possono fare le variazioni individuali (tipo l'abbondanza di adipe...).

Ciao

MA - r l i n
 

kris

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4 Giugno 2006
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complimenti julien! i risultati sembrano evidenti.

scusa se te lo chiedo ma non ricordo, il merito è da attribuire ai semi di sesamo, zucca e lino?

la parte riportata in foto, in che zona della testa si trova?
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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zona front, semi vari per un tot di 30g assunti da settembre ogni mattina, assieme a 1/4 di proscar ogni 5g. (6mg/mese) (con pausa di 14 giorni dopo 2 mesi ovvero una specie di wash out dopo 12mg, ma è stato episodico, dovendo ripetere la ricetta. resto comunque empiricamente favorevole a ripetere i wash out in futuro, magari dopo 6 mesi ovvero dopo 36mg cumulativi)
 

marlin

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Ce n'è per tutti i gusti, pro e contro PPAR-gamma, Omega3, mTOR...[:)]

http://www.corriere.it/salute/nutrizione/13_novembre_12/come-cibo-ci-controlla-modificando-nostro-appetito-63c51790-4b90-11e3-9f20-48230e8bb565.shtml

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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si della leucina sapevo ma non è corretto dire che sente l'apporto di nutrienti in ogni cellula, di fatto mTOR funge da sensore della leucina a livello ipotalamico. E' il sensore su cui credo si fondi la fame proteica, un tipo particolare di fame che si instaura in soggetti denutriti dal punto di vista proteico. Questa fame non viene appagata da semplici calorie (quindi magari solo glucidi e lipidi) ma solo da proteine. Rarissima si osserva in condizioni sperimentali oppure in situazioni eccezionali (es. naufragio su un'isola deserta e nutrizione a base di sole noci di cocco).
Quindi bene, avvisa che si sono già introdotti sufficienti aminoacidi ma ciò non toglie che la gente spesso e volentieri consuma molte più proteine di cui ha bisogno, segno che a volte si diventa resistente a questi segnali, forse per via di altre efferente e segnali neuroendocrini coinvolti nella gestione del comportamento alimentare.
Devo dire che questo senso di sazietà dopo un pasto moderatamente proteico io lo sento eccome.