per Marlin e Julien, parere

kkrbme

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1 Gennaio 2006
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Ragazzi ma dove comprate gli integratori di curcuma, resveratrolo e licopene?
Sono efficaci?
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Curcuma è il condimento principale del curry, una specie di zafferano (dei poveri) indiano, io lo trovo in un negozio di prodotti biologici di tre marche di cui una del commercio equosolidale.

Resveratrolo si trova per esempio nel quasi omonimo (Resveratrol) prodotto Long life che trovi in farmacia.

Per il licopene vanno bene i concentrati di pomodori, io prendo il triplo concentrato della Mutti.

Ma c'è anche nel k-max anti ox, 10 mg per due capsule, ma tieni conto che tende ad accumularsi.

Sono considerati molto benefici come antiossidanti e per me danno certamente una mano alla salute generale anche in funzione antitumorale. Io sto vedendo dei leggeri migloramenti anche sui capelli da quando prendo queste (ma anche altre) sostanze.

Ciao.

MA - r l i n

 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Curcuma è il condimento principale del curry, una specie di zafferano (dei poveri) indiano, io lo trovo in un negozio di prodotti biologici di tre marche di cui una del commercio equosolidale.


La curcumina nella sua forma dy-metilata potrebbe essere estremamente efficace nelle patologie androgeno dipendenti, in quanto degraderebbe i recettori per gli androgeni.
Peccato non se ne sia parlato più. Chissà, forse al prossimo congresso dell'Academy la androscience presenterà i risultati delle sperimentazioni che sta compiendo.

Citazione:
Resveratrolo si trova per esempio nel quasi omonimo (Resveratrol) prodotto Long life che trovi in farmacia.


Sul resveratrolo ho letto che è un simil-estrogeno (22% rispetto al genistein) ma nulla riguardo alla sua possibile inibizione della 5AR,
ma è probabile che qualcosa faccia...
Comunque pare che dia benefici a tutto l'organismo grazie alla sua spiccata azione antiossidante: esiste in due isomeri cis-resveratrolo e trans. Pare che inganni i recettori in forza della sua sovrapponibilità all'estradiolo nella forma trans e non nella cis...

Sulla calvathia, pare sia un fungo assai comune... Ho letto che anche il castagno contiene un ecdysteoride http://ecdybase.org/index.php?row=33&action=browse



 

marlin

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9 Maggio 2004
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Quello della Long life, Julien è trans-resveratrolo, per la precisione.

Tornando alla questione ecdysteroidi e funghi[:D]:

Nipononivea (e Artocarpus) furono scoperti dai ricercatori Shimizu, Kondo, Sakai, Shoyama etc. in ordine di importanza.

I primi due sono anche quelli delle più recenti ricerche sul ganoderma o reishi:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=16462054&query_hl=34&itool=pubmed_docsum

che sempre secondo questi due ha proprietà spiccatamente antiandrogene:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=16029938&query_
hl=34&itool=pubmed_docsum

Sempre negli anni della scoperta della nipo altri ricercatori individuavano nel polyporus umbellatus, un fungo della famiglia del ganoderma (chiamato anche polyporus lucidus), delle sostanze attive nella crescita dei capelli; su tre due erano ecdysteroidi (polyporusterone A e B):

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=10598026&query_hl=37&itool=pubmed_docsum

Sarà un caso che gli scopritori della nipo molto di recente si siano occupati di questo fungo per l'inibizione della 5 AR e come antiandrogeno e che lo stesso fungo, ma in un'altra ricerca, sia citato nel manifesto di presentazione della nipo ai congressi ? Io non credo.
Comunque da quanto ho letto oggi dal sito di un ricercatore russo epserto in ecdysteroidi, il meccanismo del ecdysone coinvolgerebbe i recettori dell'acido retinoico e non quelli degli ormoni steroidei che verrebbero lasciati in pace. A mio giudizio il tutto va ancora approfondito, ma il filo rosso che lega la nipo a queste sostanze si va ispessendo.

Se interessa, linkerò anche questo sito russo (ma con documentazione in inglese).

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Già, la “sottile linea rossa” si ispessisce sempre più. Scrivi pure il link di questo ricercatore russo, questi argomenti sono del massimo interesse!

E inoltre volevo chiederti una cosa: Molti posts fa avevi scritto che usavi i semi di lino (che, come sappiamo, sono ricchissimi di ALA e contengono anche l’SDG o secoisolariciresinol diglucoside http://www.anti-aging-systeme.com/h...nol_Matairesinol_Enterodiol_Enterolactone.gif), ma come li utilizzi? L’altro giorno ho comprato un kilo di semi di lino ma sono incerto su come mangiarli… Vanno prima puliti sotto acqua corrente e fredda suppongo, e poi? Si devono necessariamente cuocere oppure si possono mangiare crudi, come cereali?
Ho scelto i semi perché documentandomi ho letto che vi sono molti più vantaggi rispetto al consumo di olio (l’olio di lino irrancidisce molto facilmente, mentre i semi li puoi conservare più tempo, e inoltre l’olio non contiene diverse sostanze – fra cui l’SDG- che i semi contengono)…
 

marlin

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Il link russo è piuttosto lungo da leggere, ma fa un resoconto piuttosto dettagliato sugli ecdysteroidi.

Incidentalmente parla anche di crescita di capelli citando anche due studi (che però sembrano dal titolo più che altro genericamente dermatologici):

Io l'ho scorso, ma non l'ho letto puntualmente tutto, cosa che farò col tempo. Se individui punti da approfondire indicameli che ne parliamo:


http://leuzea.ru/leuzea_ecdysteroids.htm


Sui semi di lino ho letto che si dovrebbe almeno intaccarli leggermente passandoli in apparecchi tipo macinacaffè e tritatutto perchè altrimenti si rischia l'eliminazione dall'intestino integri, quindi rendendoli leggermente più rugosi o tritandoli del tutto. Quindi possono essere mangiati crudi. Io li prendevo come farina sgrassata a colazione con lo yogurt di soia, ma stavo male d'intestino perchè allergico alle leguminacee a anche agli stessi semi di lino.

Ciao.

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da JulienSorel

Come dici giustamente tu, potrebbero inibire lo stesso indipendentmente dalle differenze con fina, duta e gli androgeni. Per esempio hai letto che un sostituente lipofilo in posizione 17 si pensa che si leghi alla tasca lipofilica del recettore ? Forse questo è un particolare più importante di quelli che hai elencato sopra.


Nella gif che hai linkato si dice che il radicale in posizione 17 più efficace è un ketone http://en.wikipedia.org/wiki/Ketone o un lipophilic amide http://en.wikipedia.org/wiki/Amide.
Tuttavia nella struttura generale degli ecdysteroidi - che è mostrata nell'articolo del ricercatore russo - il radicale in posizione 17 è una catena carbonio a carbonio, del tutto simile a qella presente negli steroli. Quindi anche da questo punto di vista gli ecdysteroidi differiscono dagli azasteroidi.

Poi volevo riferirti che l'altro giorno cercando info sul web sono capitato in un sito di culturismo, dove citavano il 20-hydroxyecdysone per via dei suoi effetti anabolici, e il relatore dell'articolo sosteneva che l'emivita dello steroide assunto per os è troppo breve - parlava addirittura di 11 min. - per provocare effetti degni di nota, dato che viene degradato molto presto a metaboliti inattivi. Lo stesso relatore proponeva, per ovviare a tale inconveniente, un cerotto trasdermico a rilascio lento... Che dici tu?

E inoltre, Marlin, sai se al congresso dell'Academy Dermatology di quest'anno - concluso proprio oggi - vi sono state novità, specie legate alle cure fitoterapiche? (o, anche non fitoterapiche...)
 

marlin

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Dunque Julien, lo schema del ricercatore russo era quello generale, ma bisognerebbe scorrere tutti i composti dell'ecdybase, dove le fornule sono diversissime, per vedere se ci sono chetoni o ammidi lipofili in quella posizione (che sono comunque preferred; ma la fina e la duta,, visto che nella strurrura sono dati come preferred, li hanno sempre e se sì quali dei due, e in particolare quale l'una e quale l'altra? Anche per questo serviva Dep).

Comunque lo stesso sito del ricercatore russo lascia capire che il meccanismo d'azione potrebbe essere diverso, anche se non parla di tutti gli ecdysteroidi, ma solo dei principali. Bisognerebbe, a mio avviso e tanto per cominciare, concentrarsi su quelli dei funghi della famiglia del reishi studiati dai ricercatori della nipo:


http://ecdybase.org/index.php?row=277&action=browse

http://ecdybase.org/index.php?row=278&action=browse

http://www.ecdybase.org/index.php?&action=browse&row=171


Se hai letto bene anche il ricercatore russo affronta il tema dell'emivita di queste sostanze e benchè io non abbia ancora avuto il tempo di leggere il tutto approfonditamente, non mi è sfuggita la frase in cui dice che le sostanze naturali contenenti ecdysteroidi possono essere molto più attive degli ecdysteroidi isolati chimicamente (12) con i quali, se non erro, sono stati condotti i test sull'emivita.

Sul congresso in questione sapremo qualcosa nei prossimi giorni se saremo bravi e fortunati a cercare in rete[:)]

Ciao.

MA - r l i n



 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Citazione:
Sul congresso in questione sapremo qualcosa nei prossimi giorni se saremo bravi e fortunati a cercare in rete[:)]


Pare incredibile ma non ho trovato quasi nulla su ciò che è stato esposto all'academy di quest'anno in materia di capelli.
Ma l'anno passato non era stata compilata una relazione da parte della DOTT.ssa Cappio e del Dott. Sarchi?

Restando agli interessanti semi di lino ho trovato questi due articoli:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=16317125&query_hl=5&itool=pubmed_docsum

Di fatto io li pesto un po' e poi li mastico... Non è male il sapore...

se sei allergico ai semi di lino potresti provare col sesamo:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=16201847&query_hl=9&itool=pubmed_docsum

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=9461660&query_hl=12&itool=pubmed_docsum

Resta il fatto che secondo il mio modestissimo parere un valido sostitute della finasteride è il Biochanin A... Credo sia sottovalutata la scelta terapeutica di isoflavoni e lignani.
Il vantaggio del Biochanin A è che è molto meno estrogenico del genistein e diverse volte più efficace nell'inibiro specificamente l'isoenzima II. Com'è che nessuno l'ha mai provato?

Altro articolo:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=7490559&query_hl=16&itool=pubmed_docsum

 

marlin

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Sì Julien, il mio consiglio sulla macinazione anche leggera dei semi di lino derivava da quello studio e da un analogo consiglio su un forum femminile.

Coi semi di lino posso riprovarci (è mia abitudine provare e riprovare[:)]) infatti quello che mi ha provocato l'effetto deleterio in misura notevole è stata la farina sgrassata, che era anche un po' vecchiotta. Comunque il sesamo è tra i miei cibi preferiti da sempre, solo che non lo mangio sempre. A me piace tostarlo e mangiarlo a chicchiaiate, ma lo faccio solo ogni tanto, poi mi piacciono le barrette con il miele che si trovano un po' dappertutto anche al supermercato.

Sul Biochianin A mi resta il dubbio di quella frase nell'ultimo studio che hai linkato che dice che la sua inibizione è anche l'unica reversibile tra le sostanze in questione. Non è un punto a suo sfavore ? Sembra che i lignani e gli altri isoflavoni siano più efficaci e sopratutto abbiano un'azione durevole.
Inoltre la Biochanin A è un inibitore della 17 beta idrossisteroidodeidrogenasi, (17 beta HSD) il cui deficit secondo Marliani sarebbe una concausa dell'alopecia maschile, infatti questo è l'enzima che trasforma l'estradiolo, aromatizzato dal testosterone, nel più proficuo (per i capelli) estrone e questo, a mio avviso, vale anche per la donna, nonostante questo enzima sia anche quello che porta dall'androstenedione al testosterone (nella fase anagen).

Sul Congresso, bisogna vigilare anche sui forum USA e i newsgroup, se c'è qualcosa di buono prima o poi qualcuno ne parlerà.

Ciao.

MA - r l i n
 

juliensorel

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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Inoltre la Biochanin A è un inibitore della 17 beta idrossisteroidodeidrogenasi, (17 beta HSD) il cui deficit secondo Marliani sarebbe una concausa dell'alopecia maschile, infatti questo è l'enzima che trasforma l'estradiolo, aromatizzato dal testosterone, nel più proficuo (per i capelli) estrone e questo, a mio avviso, vale anche per la donna, nonostante questo enzima sia anche quello che porta dall'androstenedione al testosterone (nella fase anagen).


Il mio consiglio è quello di provare con i whole seeds, i semi interi, molto più sicuri, si mantengono intatti per mesi custodendo tutti i loro phytochemicals all'interno del tegumento. (tale è in effetti la funzione biologica del seme, quella di custodire il contenuto preservanfolo da deterioramento) La farina è più soggetta a deperire. Il mio consiglio è quindi di riprovare. A me sembra di notare a una settimana si uso (25-30 g di semi masticati/ die) un maggior controllo del sebo...

Riguardo all'ultimo punto dice comunque che All of the compounds tested inhibited 17 beta-hydroxysteroid dehydrogenase activity in genital skin fibroblast monolayers... ma non mi risulta che la soia faccia male ai capelli...
Sulla reversibilità avevo notato, ma è alquanto vago: bisognerebbe sapere quanto è probabile la reazione inversa rispetto all'inibizione...

 

marlin

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Già, Julien, ma sul FitoDB ci sono solo due sostanze che danno questa inibizione e sono questa e la baicaleina. Nella soia questa sostanza è ben poco presente rispetto agli altri isoflavoni quindi non può prevalere la sua azione. Comunque nella donna affetta da androgenetica vera questa inibizione potrebbe essere benefica o ininfluente, nell'uomo invece potrebbe essere più seriamente controindicata.

Per fortuna io uso un topico con soia+genisteina e daidzeina, la biocianina dovrebbe essere veramente poca. La si trova anche nel trifoglio e nella pueraria, la baicaleina invece nella piantaggine, ma sempre in tracce.

Ciao.

MA - r l i n

 

juliensorel

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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Già, Julien, ma sul FitoDB ci sono solo due sostanze che danno questa inibizione e sono questa e la baicaleina.


Marlin, la questione mi sembra un po' controversa. Non è detto che 17 beta estradiolo sia un ormone così benefico per i capelli, sia nell'uomo che nella donna...
Ho trovato altri studi che mostrano come il 17 HSD è inibito anche da isoflavoni e pure dallo spironolattone (che è un pilastro della terapia dermatologica nei defluvi androgenetici). Mi è venuta in mente inoltre che nei soggetti di sesso maschile l'attività estrogenica nella maturità aumenta, ma con effetti tutt'altro che positivi...

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=12083459&query_hl=5&itool=pubmed_docsum

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=10428369&query_hl=5&itool=pubmed_DocSum

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/...t_uids=7473580&query_hl=5&itool=pubmed_DocSum

Comunque, se il biochanin A ha una marcata inibizione potrebbe ostacolare la conversione dall'androstenedione al testosterone riducendo la fertilità. soprattutto l'isoenzima III http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=9890063&query_hl=27&itool=pubmed_docsum Quindi i tuoi timori hanno un certo fondamento! Sta di fatto che la soia ( che contiene come sappiamo il genistein) è mangiata da millenni in tutto l'oriente....

 

marlin

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Dunque, Julien, non è il 17-beta estradiolo il prodotto finale del 17 beta HSD, ma proprio l'estrone. Questo è l'enzima che converte quindi il 17 beta estradiolo, derivato dall'aromatizzazione (tramite enzima aromatasi) del testosterone, in estrone (percorso metabolico prevalente nel catagen).

Inoltre qui parliamo a livello di follicolo; chi non ha un deficit di 17 beta HSD è messo meglio di chi ce l'ha. Chiaro che a livello generale gli estrogeni non sono benefici, soprattutto nei maschi.

I miei timori non si basano quindi sulla fertilità, ma proprio su questo deficit interno dei follicoli dei capelli. La soia è mangiata da millenni in oriente, ma gli orientali hanno spesso fisionomie ginoidi (tipo femminile, con una distribuzione del grasso simile a quella delle donne), forse sarà solo genetica, forse c'entra anche la dieta.

Comunque è un po' il dilemma degli inibitori del P450: inibiscono la/e 5 AR, ma anche l'aromatasi che può essere utile al capello. Quindi questi isoflavoni potrebbero inibire sia l'enzima dannoso, che quello proficuo per il capello, ma il risultato finale potrebbe risultare ancora positivo.

La soia potrebbe essere benefica soprattutto per le donne, infatti lo stesso enzima 17 beta HSD è quello che trasforma il loro androstenedione (androgeno debole) in testosterone che poi può venire convertito in DHT dalle 5 AR (percorsi metabolici prevalenti nella fase anagen).

Non vedo però nel biochanin A un plus che valga la pena di sfruttare, anzi è uno degli isoflavoni meno abbondanti in natura.

Ciao.

MA - r l i n

 

juliensorel

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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Dunque, Julien, non è il 17-beta estradiolo il prodotto finale del 17 beta HSD, ma proprio l'estrone. Questo è l'enzima che converte quindi il 17 beta estradiolo, derivato dall'aromatizzazione (tramite enzima aromatasi) del testosterone, in estrone (percorso metabolico prevalente nel catagen).



Dunque dell'aromatasi si era già parlato, e sappiamo che converte l'androstenedione in estrone e il testosterone in estradiolo.
Il 17 beta hydroxysteroid dehydrogenase comprende 5 isoenzimi. Da quanto ho letto su pubmed gli isoenzimi 17 beta hydroxysteroid dehydrogenase tipo I III e V convertono l'estrone (derivato dall'aromatasi?) in 17 beta estradiolo nelle gonadi e nei tessuti periferici; il tipo II e IV convertono, invece, come dicevi sopra, l'estradiolo in estrone.

Leggi questo articolo che riassume bene http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/..._uids=9029730&query_hl=68&itool=pubmed_docsum

Dove hai letto che il tipo espresso nel follicolo sia del genere di questi ultimi due (cioè II o IV)?

L'articolo che ho linkato (e altri che ho scorso e che non riporto qui) lascerebbe supporre il contrario poiché sottolinea i tessuti periferici per I III e V... e non II e IV.

Ho qualche difficoltà a reperire il documento sitri dove si parlava di questi argomenti... comunque approfondiamo...

[Riguardo al biochanin, me ne ero nello specifico interessato perchè dall'articolo che mi ha spedito l'utente Galenico sulla inibizione della 5AR da parte dei polifenoli, il biochanin era il composto più efficace in relazione alla concentrazione micromolare.
D'altra parte il biochanin e gli isoflavoni della soia, inibiscono, da quanto leggo, gli isoenzimi dispari, I III e V, quindi non quelli potenzialmente dannosi per una deplezione di estrone dai follicoli...]

ciao.
JS-

 

marlin

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Trovi tutto qui, a circa un terzo di pagina, c'è una bella tabella verde che riassume le principali vie metaboliche degli ormoni con riguardo ai follicoli di maschi e femmine e alle fasi del ciclo dei capelli:


http://www.sitri.it/speciale_androgenetica/androgenetica.html

Ciao.

MA - r l i n
 

marlin

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Ah Julien, poi dai un'occhiata al link sulla nipo che ho messo nella discussione Link su nipo in questa sezione. E' interessante, c'è pane per i tuoi denti[:)] (anche se mi viene il dubbio che lo avessi già linkato tu).

Ciao.

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Trovi tutto qui, a circa un terzo di pagina, c'è una bella tabella verde che riassume le principali vie metaboliche degli ormoni con riguardo ai follicoli di maschi e femmine e alle fasi del ciclo dei capelli:

http://www.sitri.it/speciale_androgenetica/androgenetica.html


La tabella in questione suggerisce (in modo un po' vago) che è presente sia la varietà (I III V) che converte l'androstenedione in testosterone (e quindi potenzialmente nociva in quanto l'androstenedione convertito in testosterone non va a trasformarsi in estrone per opera dell'aromatasi, bensì in 5 alpha dehydrotestosterone) sia la varietà che converte l'estradiolo in estrone. Però se consideri l'ambivalenza forse un certa inibizione della trasformazione di androstenedione a testosterone può risultare vantaggiosa, anche se la conversione da estradiolo a estrone fosse resa più difficoltosa. Che non sia questa anzi una delle virtù dell'SDG, che, stando a quell'articolo apparso mesi fa, era risultato avere una certa efficacia nei soggetti affetti da aga?


 

marlin

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Il percorso da androstenedione in testosterone è, se guardi bene, tipicamente femminile (c'è il simbolo femmina sull'entrata in basso dell'androstenedione),per questo dicevo che la soia può essere più utile alle donne (e la cosa non suona affatto nuova).

Una volta ottenuto il testosterone questo può diventare DHT oppure estradiolo-estrone (con il 17 beta HSD) anche nella donna.

Come dicevo sopra può darsi ne valga la pena, come nel caso dell'inibizione del citocromo P450 che inibisce sia la 5 AR che l'aromatasi, la prima dannosa, la seconda utile.

Comunque io che uso la soia e gli isoflavoni topicamente non ho visto risultati eclatanti, può essere che inibendo la 5AR aiuti a mantenere, ma inibendo anche il 17 beta HSD e quindi l'estrone, non aiuti la ricrescita.

Non ricordo se l'SDG, poi trasformato nello stomaco in enterodiolo ed enterodione inibisse anche il 17 bete HSD, mi sembra si parlasse solo di 5 AR.

Ciao.

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Il percorso da androstenedione in testosterone è, se guardi bene, tipicamente femminile (c'è il simbolo femmina sull'entrata in basso dell'androstenedione),per questo dicevo che la soia può essere più utile alle donne (e la cosa non suona affatto nuova).


Beh, può anche essere maschile, se leggi l'articolo di Imperato che ho postato più sopra, la deficienza del 17 HSD nell'uomo provoca lo pseudoermafroditismo.

Citazione:Comunque io che uso la soia e gli isoflavoni topicamente non ho visto risultati eclatanti, può essere che inibendo la 5AR aiuti a mantenere, ma inibendo anche il 17 beta HSD e quindi l'estrone, non aiuti la ricrescita.


secondo me usata topicamente è meno efficace. COnta anche che le lozioni casalinghe non possono essere standardizzate come principi attivi con conseguente scarsa efficacia.

Citazione:Non ricordo se l'SDG, poi trasformato nello stomaco in enterodiolo ed enterodione inibisse anche il 17 bete HSD, mi sembra si parlasse solo di 5 AR.


allego questo pdf su SDG. E' interessante, parla di una inibizione dell'80% della 5 alpha reduttasi prostatica. http://www.webcockpit.nl/rsg_flax/d...$file/2005+lignans+for+natural+prod+west+.pdf

Pare però che il metabolita attivo sia l'enterolactone. Curiosamente l'SDG - e forse quindi anche i suoi metaboliti - è indicato dal FItoDB come un inibitore dell'aromatasi http://www.ars-grin.gov/cgi-bin/duke/chemical.pl?SECOISOLARICIRESINOL e l'enterolactone, secondo lo studio che ti ho linkato più sopra, sembra inibire anche la 17 beta HDS.