per Marlin e Julien, parere

crack

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26 Ottobre 2004
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Il fruttosio tende facilmente a peggiorare la sensibilita' all'insulina e ad aumentare i trigliceridi.
Postai qualcosa in materia tempo fa quando dibattevo con quel guru naturopata dei miei stivali.
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Un conto è il fruttosio puro o addizionato alle bevande, un'altra cosa è la frutta.
Io ne sono un assiduo consumatore e 9 mesi fa avevo i triacilgliroli ematici a 23.
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
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Che ci sia differenza tra fruttosio e frutta son d'accordo.
In ogni caso, anche per la frutta e' un problema di quantita'.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Quindi i fruttariani dovrebbero essere messi male a trigliceridi e a sviluppare insulino-resistenza....

Sarà così ?

Ciao

MA - r l i n
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
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Se dovessi obbligatoriamente scegliere tra orrori alimentari preferirei la dieta Atkins.
Il corpo umano puo' anche adattarsi a tutto senza sviluppare necessariamente patologie, le quali comunque possono manifestarsi piu' facilmente in talune condizioni.
In ogni caso, dubito che una dieta sia ottimale solo perche' non provoca patologie nel 100% degli individui che la seguono...
 

andreat

Utente
18 Ottobre 2010
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non ho capito, il fruttosio nella frutta perchè dovrebbe agire in modo diverso dal fruttosio aggiunto?
Una cosa che non ho capito delle low carbo: quelli che le seguono dicono di sentirsi bene ma i corpi chetonici sono in grado di fornire le stesse calorie per minuto? Ad es. come ci arriva un maratoneta a 20 kcal/min con i chetoni ed i lipidi?Ci sono degli studi quantitativi come ci sono per i carbo e lipidi? Secondo me, potrebbe essere più difficile fare qualsiasi cosa, tipo salire una scalinata.

@crack:
e quale sarebbe allora quella ideale? Quella che corregge la programmazione genica e rende immortali? :)

 

crack

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26 Ottobre 2004
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Non sono un fanatico delle low carb per lunghi periodi che trovo piu' adatte per brevi periodi.
Per quanto concerne i problemi con le diete senza carbo o low carb essi dipendono molto dall'individuo, anche se non e' raro che nei primi tempi ci si senta spossati e senza forze.
In realta' dopo l'adattamento il corpo utilizza piuttosto efficacemente i corpi chetonici.
Paradossalmente trovo che una simile dieta sia meglio per sfozi tipo la maratona che non per cose tipo il dbodybuilding dove l'ATP e' fondamentale ed e' proprio il fattore che viene meno con diete senza carbo o che ne siano troppo povere.
In realta' per adattarle si e' passati da questa tipologie di diete a delle varianti che prevedono dei giorni di ricarica dei carboidrati.
Fermo restando questo: trovo questo tipo diete fortemente antisociali e piuttosto estreme, soprattutto se gli stessi risultati possono raggiungersi in altre maniere meno stressanti.
Inoltre, se si fa una professone intellettuale o si studia, le diete chetogene possono essere controproducenti.
La mia dieta ideale?
Normocalorica, circa 1,5 grammi di proteine per chilo di massa magra, anche 2 se in periodi di grande intensita', soprattutto da fonti nobili come pesce, carne e uova, il resto diviso equamente tra carbo a basso indice glicemico e grassi buoni.
Non lesino le verdure fibrose e mangio anche 2-3 frutti al giorno tipo mele, arance, pompelmi et similia.
Dimenticavo: se posso scanso i cereali.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Il fruttosio della frutta dovrebbe essere a più lento rilascio grazie alle fibre contenute nella frutta stessa, quindi provocherebbe minori picchi insulinici e una minore propensione a sviluppare insulina resistenza (mi pare di averlo scritto sopra...).

Ciao

MA - r l i n
 

isak borg

Utente
18 Febbraio 2011
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Marlin, il fruttosio non necessita di insulina per la sua trasformazione in riserve di glicogeno epatico.
Il che è come a dire che il ladro entra in casa senza far scattare l'antifurto. Amen.
 

isak borg

Utente
18 Febbraio 2011
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Chi mi traduce questo? Marlin?


Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2007 Jul;16(7):1428-36.
Associations of antioxidant nutrients and oxidative DNA damage in healthy African-American and White adults.
Watters JL, Satia JA, Kupper LL, Swenberg JA, Schroeder JC, Switzer BR.
Source

Department of Nutrition, Division of Digestive Diseases and Nutrition, University of North Carolina at Chapel Hill, Chapel Hill, North Carolina USA. joanne.watters@mdanderson.org
Abstract

High antioxidant intake has been shown to reduce cancer risk and may also mitigate the effects of oxidative DNA damage, which is hypothesized to be causally linked to carcinogenesis. This study examined potential racial differences in (a) dietary intakes and plasma concentrations of vitamin C, vitamin E, and carotenoids and oxidative DNA damage and (b) associations between plasma antioxidants and oxidative DNA damage. Data were from a cross-sectional study of 164 generally healthy nonsmoking African-Americans and Whites in North Carolina, ages 20 to 45 years, equally distributed by race and sex. Participants completed a demographic and health questionnaire, four 24-h dietary recalls, and a dietary supplement inventory; had height and weight measured; and provided a semifasting blood sample. African-Americans had statistically significantly lower plasma concentrations of vitamin E, alpha-carotene, beta-carotene, and lutein + zeaxanthin than Whites, as well as lower self-reported intake of most antioxidants. Levels of oxidative DNA damage, measured using the alkaline comet assay, were lower in African-Americans than Whites. An inverse association between lycopene and oxidative DNA damage (r = -0.20; P = 0.03) was found in the combined study population after adjusting for sex, age, body mass index, passive smoke exposure, physical activity, education, income, and alcohol intake. There was also a positive association of vitamin E with oxidative DNA damage in the total population (r = 0.21; P = 0.02) and in African-American men (r = 0.63; P = 0.01) after adjusting for covariates. This study is among the first to examine these associations in a sample of healthy adults with an adequate representation of African-Americans.
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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CIò che hai postato isak non prova che quelle sostanze più abbondanti nei caucasici siano controproducenti, prova semmai che gli afro-americani hanno una marcia in più dal punto di vista della resistenza. Peraltro molti cenetenari sono anche afro-americani.
Comunque la metodologia investigatica a base di questionari cartacei è un po' fiacca.
 

marlin

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Per il fruttosio lascio credo che Isak abbia preso da qui:

http://giada.progettodiabete.org/indice_net1000.html?expert/2000/e2_785.html

Il fruttosio ha un indice glicemico più basso dello zucchero quindi anche aumenta meno la glicemia, ma la aumenta, da qui l'innalzamento dell'insulina, che non raggiunge picchi se l'assorbimento è graduale grazie alle fibre della frutta, sarebbero infatti i picchi insulinici a sviluppare l'insulino resistenza, non l'insulina tout court.

Per il resto ha risposto adeguatamente Julien....

Ciao

MA - r l i n
 

crack

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26 Ottobre 2004
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Ricordo anche io che l'assorbimento del fruttosio sia insulino indipendente, non ricordo pero' se del tutto o fino ad una certa soglia.
Per quanto concerne la frutta ricordo che la differenza non fosse legata alle fibre, d'altronde non rallenti nulla se l'assorbimento e' tutto o in parte insulino indipendente.
Mi spiace essere vago, ma nella testa ho un miliardo di cose e questo e' quanto ricordo.
Appena posso posto i riferimenti, fermo restando che anche io sono abbastanza sicuro di quanto dice Isak Borg.
 

crack

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26 Ottobre 2004
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Per inciso: la resistenza all'insulina nel caso di specie e' provocata dall'aumento dei trigliceridi intracellulari, non dai picchi glicemici che chiaramente non possono esserci.
 

isak borg

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Il fruttosio viene sequestrato dal fegato dove porta allo sviluppo di steatosi e fibrosi. Questo a prescindere dall'insulina. Ma concludere che l'assenza di picchi insulinici deve rassicurarci è come affermare che l'assenza dei pompieri, mentre la casa brucia, implica l'assenza dell'incendio.
 

andreat

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18 Ottobre 2010
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si, buonanotte, la vitamina E che fa male....La prossima quale sarà? Probabilmente di questo passo si troverà che fumare fa bene ed il cancro viene a causa di tutte le sostanze che attualmente vengono usate per prevenirlo

@ crack
figurati se voglio disturbarti facendoti scervellare, figuriamoci, non è certo il caso, ma senza una spiegazione logica i supposti effetti negativi li considero uguali a parità di sostanza assimilata, sia che questa provenga dalla frutta , sia che provenga dal saccarosio , sia dal fruttosio puro aggiunto.
 

marlin

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Non ci siamo capiti ISak, tutte le sostanze alimentari finiscono per incidere sulla glicemia e quindi per attivare insulina, c'è chi l'attiva con picchi molto alti e chi si assesta su picchi più contenuti e questo fa la differenza, tu vorresti trovare cibi che non hanno questo effetto ? Non ti resta che bere acqua...(così magari spegni l'incendio di cui sopra...[:D])

Poi al fruttosio sono stati attribuiti tanti delitti, ma si è detto anche che questo non deve portare a non mangiare frutta perché con la frutta questi effetti sono mitigati, qui cercavamo semplicemente di ricostruire il motivo di questa indicazione (crack non ha tempo per farlo, ma io non sono messo meglio...).

Ciao

MA - r l i n
 

isak borg

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18 Febbraio 2011
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Per quanti vogliano minimizzare i danni provocati dagli oli di pesce ossidati, ricordo la sempreverde taurina, che costa meno della vitamina E e non ha studi epidemiologici che sollevino dubbi.

Food Chem Toxicol. 2000 Jul;38(7):585-91.
Effect of taurine on toxicity of oxidized fish oil in rats.
Hwang DF, Hour JL, Cheng HM.
Source

Department of Food Science, National Taiwan Ocean University, Keelung, ROC. b0064@ntou66.ntou.edu.tw
Abstract

An attempt was made to study the effect of dietary taurine on the toxicity of oxidized fish oil in male Wistar rats. The rats were fed different diets with or without supplement of 5% taurine and 3% oxidized fish oil. After feeding diet with 3% oxidized fish oil and 5% taurine at the same time, taurine could improve the decrease of body weight and the glutathione (GSH) level in the liver, and the increase of relative ratios of liver and kidney weight to body weight and thiobarbituric acid-reactive substances (TBARS) level in the liver of rats caused by oxidized fish oil It also could reduce the activities of aspartate transaminase (AST), alanine transaminase (ALT) and alkaline phosphatase (ALP) in the plasma of rats caused by oxidized fish oil. It was also found that taurine possessed a good recovering effect and a short-term preventing effect from the toxicity of oxidized fish oil in rats. Judging from these data, this indicates that taurine may play an important role in reducing the toxic effect of oxidized fish oil in rats.

PMID:
10942319
[PubMed - indexed for MEDLINE]
 

marlin

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Meglio di no, forse:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21130106

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20702831

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21590435

Ciao

MA - r l i n