per Marlin e Julien, parere

marlin

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9 Maggio 2004
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Beh, il primo link è un promo per la fina e duta, nulla di male, ma a mio avviso ci si cura bloccando la calvizie anche con altro.

Il secondo conferma questa mia ipotesi sulle cure alternative...[:D]


Ciao

MA - r l i n


 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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>>ma a mio avviso ci si cura bloccando la calvizie anche con altro.

Caro Marlin, io ho perso tutto questo ottimismo.
Il dermatologo che mi segue è collega della Tosti (che sarà tra 3 anni mio docente per l'esame di dermatologia) è MD, specialista e ricercatore in dermatologia nonché membro dell'American Academy Dermatology e mi ha sempre cassato senza riserve svariati prodotti che ho posto alla sua attenzioni in tutti questi anni. Diciamo che qualche motivo valido ce l'avrà no? Alla fine devo dire che gli do un po' di ragione, anche osservando queste inquietanti immagini. C'é gente geneticamente fortunata che mangia schifezze e ha capelli perfetti (beninteso pochissimi, perché spesso l'alimentazione e il fumo ne peggiorano la qualità), magari però perde la salute velocemente. D'altra parte ci sono sanissimi e arzillissimi ottuagenari dediti allo jogging, calvi dai 30 anni in sù. Le cure naturali possono avere effetto nelle decadi oltre i 40, quando il fenotipo dipende meno dai geni e più dall'epigenoma, ma prima è sotto forzato controllo genetico e allora fina serve. That is the bald truth. Have a happy new year
 

willi

Utente
23 Marzo 2005
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raramente intervengo.. ma quest'ultimo post, julien, mi ha lasciato perplesso.

non so se è una sorta di rispetto riverenziale (non timore, rispetto) inconscio verso il tuo futuro prof, o se è un cambio di mentalità dovuto al nuovo status di neostudente di medicina.

quello che posso dirti è che è probabile, potrebbe darsi, che tu su quei svariati prodotti abbia più competenze del dermatologo che ti segue. potrebbe anche non averli i buoni motivi per bocciarti ciò che gli hai sottoposto.
potrebbe avere una forma mentis improntata su un approccio diverso, che lascia poco spazio alle alternative.

ma ad ogni modo, è proprio perchè è collega della Tosti che dovresti prendere con le pinze le sue cassate e continuare a pensare con la tua testa.. il bald truth non ce l'ha nessuno. infelice chi ha troppe certezze.

ti auguro di continuare ad essere ottimista.
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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>>potrebbe darsi, che tu su quei svariati prodotti abbia più competenze del dermatologo che ti segue.

E' possibile. E almeno su di me non hanno l'efficacia della finasteride. I motivi possono essere svariati ma credo che il principale sia legato alla biodisponibilità e alla farmacocinetica. Per contrastare il problema non basta trovare un inibitore, ma un inibitore altamente selettivo e duraturo nel tempo. Ora io scommetto che nessuno dei principi attivi naturali che vanno per la maggiore e che pure mostrano in vitro attività biologica sulla 5 alpha reduttasi abbia l'efficacia farmacocinetica in vivo della finasteride o di altri farmaci simili, e a noi non ce ne frega un piffero se una molecole blocca un po' l'enzima per 2 ore al giorno perché le restanti 22 ore esso lavora a pieno regime.
 

matteo

Utente
6 Maggio 2003
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quindi JulienSorel secondo te o si prende finasteride oppure è la fine? mi dispiace che hai perso la speranza pure tu sui prodotti naturali che eri un vecchio fautore
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Non sarei così pessimista sui naturali Julien, anche perché qui da anni hanno soddisfatto molti e benché tu sia in ottime mani e la Tosti sia una grande specialista in capelli da quelle parti amano giustamente andare sul sicuro e sul farmacologicamente testato, con tutto quello di positivo e negativo che questa espressione può dire...(nel senso anche di farmacutica-mente testato[:D]).

Per me è abbastanza ovvio che se la castrazione che ha studiato il pioniere Hamilton (e ti posso assicurare che da uno studio che ho visionato di recente l'ha studiata molto più attentamente di quanto si pensi...), non riusciva a invertire il processo della calvizie, ma soltanto a bloccarlo, eliminando solo il 60% di DHT contro il 70% in media di fina, è del tutto plausibile che i naturali attestandosi su questi valori possano bloccare parimenti la calvizie senza recuperi evidenti ed è peraltro quanto dopo sette anni e passa di immersione in questo forum mi sento di poter dire.

Tra i naturali non sottovaluterei ora come ora, proprio l'epilobio, che sto provando con la solita passione, questo potrebbe essere proprio un rivale pericoloso per fina, perché ha una delle due enoteine, la tipo A, che è più che altro antiaromatasi e l'altra invece, la tipo B, anti-dht.

I polacchi sono dei veri cultori di questa pianta che appartiene alla loro tradizione erboristica e credo che sappiano qualcosa anche sulla sua efficacia riguardo ai capelli.

Di un'altra cosa sono sicuro, visto che mi sto ritrovando con una capigliatura che non ricordavo così florida da anni: esistono vie alternative a minox e fina, anche se non sono magari totalmente naturali.

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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>>Non sarei così pessimista sui naturali Julien

Non sono pessimista. Ma rallentare la caduta in fin dei conti è troppo poco. Occorre fermarla, altrimenti, seppur in maggior tempo, l'atrofizzazione diventerà difficilmente rimediabile (forse con un trapianto)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2196219/pdf/nihms36736.pdf
VIT. d3 associata a telomeri più lunghi, forse in virtù dell'effetto
(--> differenziazione, ---| proliferazione)
 

marlin

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Io penso proprio (anche per quanto vedo su di me) che non la rallentino solo, ma la blocchino (se non altro per un lunghissimo periodo). Certo tu dirai che io, come anziano non faccio testo, ma a mio avviso funziona anche sui giovani in questo modo.

Sbaglio o il tuo controllo proprio con quel dermatologo scettico sui naturali dopo che per mesi avevi preso farina di cocco è stato positivo (nel senso che non avevi peggiorato, nonostante a te sembrasse il contrario....) ?

Certo pochi mesi non dicono molto, ma se chi li usa da molto più tempo ha bloccato la caduta (e in certi casi anche recuperato, ricordi l'utente che ha usato per più di un anno olio di cocco ?), non si può dire che ci sia solo rallentamento (almeno in una buona parte di casi).

Diciamo che il qualcosa in più che ci si aspetta da un farmaco è proprio la ricrescita, che però non è garantita.

(Bene per la vit.D3, sto prendendone 1000 UI al giorno, ma più che altro continuo a usare calcipotriolo topico e non mi pare male, anche se occorre pazientare per vedere i risultati complessivi).

Ciao

MA - r l i n

 

marlin

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Mancava solo che se ne parlasse anche qui[:D]:

http://www.calvizie.net/documento.asp?args=6.1.1096

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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I giornali sono usciti con titoli altisonanti e in effetti i dati sono in qalche misura clamorosi (Cotsarelis è un grande ricercatore), perché da sempre si è pensato a un esaurimento delle staminali. Aggiungerne quindi sotto cute non risolverebbe il problema, pare. Mentre il vero indiziato è un difetto nel sistema di signaling in grado di mobilitare le staminli e differenziarle in progenitrici. Questa è una notizia che può avere risvolti positivi in quanto non occorre impiantare staminali come si pensava in passato, ma occorre piuttosto capire il gene o i geni coinvolto/i nella sintesi di particolari segnali chimici oppure capire quali sono questi segnali chimici in grado di fa differenziare le staminali. Ci sarebbe comunque il problema di dosare questo segnale chimico là dove serve.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2011/01/04/visualizza_new.html_1644027445.html
 

marlin

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Sì Julien nell'articolo tradotto in italiano e messo nella home ho linkato anche lo studio completo che tu hai rimesso qui.

Comunque sto approfondendo su CD200 (che è poi quello che manca alle staminali) si può cominciare da qui:

http://en.wikipedia.org/wiki/CD200

I CD sono i cluster of differentiation, ma questo sembrerebbe staccarsi dagli altri:

http://en.wikipedia.org/wiki/Cluster_of_differentiation

Come vedi queste sono legati a doppio filo con il sistema immunitario e i linfociti T, questo a mio avviso porta altra acqua al mulino di quello studio del 2009 che evidenziava che nei soli capelli con aga il percorso WNT benché rafforzato non esitava nella produzione di Lef1 e TCF che sono i fattori che fanno maturare i linfociti e che sono concentrati nel timo (ghiandola).

http://jcem.endojournals.org/cgi/content/abstract/94/4/1288

Va peraltro evidenziato che CD200...may regulate myeloid cell activity and delivers an inhibitory signal for the macrophage lineage in diverse tissues.

Queste ricerche possono spiegare perché gli immunosoppressori vengono usati con un certo successo per combattere anche l'alopecia androgentica (si pensi solo all'idrocortisone di Marliani), anche se qualcosa di più specifico potrebbe dare risultati maggiori, magari con minori effetti collaterali.

Ciao

MA - r l i n
 

marlin

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Ancora più centrato su questi temi risulta l'altro CD che è poco espresso nelle isole calve, ossia il CD34.

http://en.wikipedia.org/wiki/CD34

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/01/18/news/alopecia-11355805/

sarei curioso di sapere se c'é qualcuno in questo forum che ha sperimentato questo gel autologo di cui Parla Rinaldi.
 

juliensorel

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http://timesofindia.indiatimes.com/life-style/health-fitness/health/Vitamin-E-extends-lifespan-of-certain-men/articleshow/7334754.cms

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina/articolo/lstp/385594/
 

marlin

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Verrebbe ribadita la validità dell'accoppiata tra vit.C e vit.E, mentre sull'azione positiva della vit.E sulle persone più anziane credo sia appunto legata alla sua funzione contro la perossidazione lipidica, quando questa diventa critica.

Indipendentemente dalla longevità penso che l'integrazione C+E possa servire appunto a rendersi meno ossidati nell'aspetto, quindi più giovanili, anche se poi non ti evita in assoluto che si verifichino problemi di salute (in particolare penso a quelli cardiovascolari, che dipendono da molti fattori).

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21300025
In this study, we show that (-)-epigallocatechin-3-gallate (EGCG), a major component of green tea, is an ATP-competitive inhibitor of both phosphoinositide-3-kinase (PI3K) and mammalian target of rapamycin (mTOR) with Ki values of 380 and 320 nM respectively. The potency of EGCG against PI3K and mTOR is within physiologically relevant concentrations