per Marlin e Julien, parere

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Guarda, se ti ineressano gli antigliativi non farti mancare gli antociani (che sono anche mTOR inhibitor).
L'altro giorno ho cotto troppo il riso che mi si è attaccato al fondo della pentola. Mentre il riso integrale normale fa sempre puzza di bruciato producendo i ben noti composti di Maillard il riso venere una volta che manca l'acqua non imbrunisce. L'ho assaggiato ed era semplicemente secco, senza quel sapore sgradevole di abbrustolito. Faccenda interessante perché signidica che l'antociano del riso venere blocca completamente la glicazione tra proteine del riso e glocosio/amido.

Cmq Marlin, nn so se hai fatto caso alla mia nuova firma (specie l'ultima parte). [8D]

prevedo che l'integratore par excellance sarebbe la crusca di riso venere. Attualmente ne ho ordinati 10Kg a prezzo coveniente presso una cascina lombarda (cascina belvedere) che lo produce tra l'altro biologico. E' una varietà particolare detta riso nerone. Te lo stra-consiglio.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Non ci avevo fatto caso....ottimo, sono contento, sei un grandissimo, spero di vederti presto laureato e poi specializzato...ma non so bene se in dermatologia o in qualcosa di più vicino al...transumanismo[:)] (ma io sarei già felice se l'uomo senza diventare trans[:)] diventasse mooolto longevo...).

L'articolo che hai postato sugli enzimi utili contro gli Age (e tutto il resto) non lasciava molto scampo per il glucosepane (che peraltro è composto da due proteine cross-linked, lisina e arginina....). Mentre lo leggevo però, come sempre, speravo in qualche outsider che trovasse una soluzione brillante e inaspettata, anche perché con questi enzimi si vuole evidentemente aprire anche un filone redditizio di biotecnologia.

Non so se gli antociano possano fare questo miracolo, ma intanto ci diamo discretamente dentro.

Il riso in questione ha qualche segreto per essere anche gustoso ? Perché pare che il principale problema dei risi integrali sia il gusto che qui non è molto gradito (l'unica prova fatta in casa è andata male, ma poi ho sentito altri lamentarsi di questo, non trascurabile, difetto).

A me piacciono i frullati di frutti di bosco e non trovo male le barbabietole rosse, inoltre bevo succo di mirtillo e cranberry, non so se c'è bisogno anche del riso, considerato che prendo pure le OPC dell'Anti-Age....

Ho letto tutta la questione dell'A2E e della degenerazione della macula, non so quanto sia correlata con la presbiopia, so che mia madre che ha degenerazione della macula, ha avuto miglioramenti recenti quando le ho dato olio di pesce, vit.E e C ed astaxantina, mentre io che ho sviluppato circa un anno fa un po' di presbiopia, sto avendo ora dei sensibili miglioramenti (e tutti bene o male sapete con cosa integro...).

Ciao

MA - r l i n


 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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>>Non ci avevo fatto caso....ottimo, sono contento, sei un grandissimo, spero di vederti presto laureato e poi specializzato...ma non so bene se in dermatologia o in qualcosa di più vicino al...transumanismo (ma io sarei già felice se l'uomo senza diventare trans diventasse mooolto longevo...).

Già, al di là delle tutt'altro che floride prospettive occupazionali per i laureati nell'ambito delle discipline umanistiche, ho ritenuto che per coerenza una passione intellettuale così spiccata (e ahimé, relativamente tardiva) dovesse essere perseguita mettendosi in gioco in prima persona. Ho vinto il concorso arrivando decimo su oltre 2ooo candidati. Non male per un non addetto ai lavori e digiuno di equazioni da più di un lustro. Le dicerie secondo cui entrano i raccomandati sono delle cavolate. cmq sei uno dei pochi che mi ha dato del grandissimo, molti miei amici mi danno del pazzo. Il vantaggio è che nell'aspetto nn sembro essere un quasi trentenne anche se avverto che la distanza mentale dalle matricole è abbastanza marcata (ma forse ero anch'io così alla loro età...) Mi piacerebbe occuparmi più che di dermatologia di applicazioni mediche delle cellule staminali, oltre che di informazione/divulgazione scientifica. Purtroppo potrò dedicare una frazione di tempo sempre più piccola al forum... ma continuerò ad essere presente...

il riso venere http://primapress.it/news/123/ARTICLE/7101/2010-08-28.html secondo me è molto gustoso (era stato presentato qui al SANA 2010). Ti consiglio anche il succo di carota nera, una vera bomba a costo relativamente basso (anch'essa ricca di antociano).
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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http://www.youtube.com/watch?v=enqyYVZ8SzI

sì Marlin, in realtà l'uomo è già trans, dato che non è stato fatto per giungere a tarda età e decrepito (come ama ricordare nelle sue tirate il premier 300 anni fa la vita media erta media era radicalemte più bassa di oggi).
 

jacob

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22 Dicembre 2009
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In bocca al lupo per a tua nuova avventura Julien. Meglio tardi che mai![:)]

E poi non credo che l'età nel tuo caso sia un fattore sfavorevole, dato che sicuramente sai molto più di tutte le matricole messe assieme, senza contare la cosa più importante in assoluto, la passione. Te studi perchè ami questo campo, quindi mi sà che ne verrai a capo molto presto!
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Julien, devo dirti che anch'io alla tua età stavo per prendere la seconda laurea, ma non facendolo per passione, come te, bensì per opportunità (bastavano pochi esami e la tesi...), alla fine ho lasciato lì, senza rimpianti. Questo più che altro per dirti che non mi preoccupavo affatto delle matricole (per quel poco che frequentavo) anche perché quando sapevano che ero lì per la seconda laurea restavano ammirate. La soddisfazione più bella l'ho avuta quando un'assistente mi ha dato il voto a un esame: era una mia compagna di classe del liceo....

Cerca comunque di non mollarci, anche perché alla luce degli studi potrai darci delle dritte ancora maggiori di quelle che ci dai adesso....

Venendo ai cibi: il riso lo mangio, ma non con frequenza perché è pur sempre un cereale e io sono piuttosto paleo[:)]
con la carota andiamo anche peggio perché insieme alla patata e alla banana è uno dei pochi vegetali con alto indice glicemico....

Comunque si trovano alla Coop ? (Magari da voi alla Coop si trova tutto, qui dipende...).

Ciao

MA - r l i n
 

kaspar hauser

Utente
18 Novembre 2009
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Il testo completo della ricerca italiana sull'effetto pro-longevity degli aminoacidi ramificati.
http://download.cell.com/cell-metabolism/pdf/PIIS1550413110003049.pdf

... e qui spiegano il paradosso mTor/ramificati:


[...]Accordingly, BCAAem supplementation induces
mitochondrial biogenesis in muscle but not in fat or liver.
Several studies indicate that reduced TOR signaling underlies
life span extension by CR (see Stanfel et al., 2009 for review).
Mice fed rapamycin live longer than control mice fed unsupplemented
chow, even when treatment begins in late life (Harrison
et al., 2009), and mice with deletion of S6K have increased life
span and resistance to age-related pathologies (Selman et al.,
2009). However, the reported prolongevity effects of chronic
rapamycin treatment in mice do not conclusively prove that
mTOR inhibition is the mechanism involved. Notably, rapamycin
has been recently shown to be ineffective to increase life span in
Drosophila (Harrison et al., 2010). Moreover, unlike CR, rapamycin
is more efficacious in female than in male mice (Harrison
et al., 2009), while S6K deletion increases life span in female
but not in male mice (Selman et al., 2009). Again, the role of
mTOR in CR is probably tissue specific, in that CR reduces
mTOR signaling in liver (Jiang et al., 2008) but increases it in
WAT and heart (Linford et al., 2007) and increases mitochondrial
function in different tissues (Nisoli et al., 2005), a finding that is
not consistent with reduced mTOR signaling. Although we did
not specifically investigate the contribution of mTOR in
BCAAem-mediated increase of survival, our findings support
the notion that the role of mTOR in CR mechanisms is complex
and not conclusively clarified at the moment (Anderson and
Weindruch, 2010).
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Ottimo estratto Kaspar, da cui si deduce la complessità del percorso mTor che parrebbe specifica per i vari tessuti (e quindi con effetti differenti). L'unico difetto pare essere quello di portare ancora acqua alla CR, che si vorrebbe appunto poter bypassare con sostanze come la rapamicina.

Alla fine può essere che i percorsi anabolizzanti come l'mTor possano risultare di una certa utilità per la sopravvivenza, se pensiamo che vanno ad aumentare la massa magra, i muscoli e forse possono fortificare il muscolo più importante ai fini della sopravvivenza, ossia quello cardiaco.

Ciao

MA - r l i n
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Sì l'aveva postato Kaspar questo dello Zizyphus.

Nel frattempo io l'ho messo nell'Anti-Anxiety, magari funziona anche sistemicamente[:D]

Ciao

MA - r l i n
 

kaspar hauser

Utente
18 Novembre 2009
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Mol Biotechnol. 2007 Sep;37(1):5-12.

The important role of lipid peroxidation processes in aging and age
dependent diseases.

Spiteller G.
Organic Chemical Department, University of Bayreuth,
Universitätsstrasse 30, Bayreuth, Germany.

Any change in the cell membrane structure activates lipoxygenases
(LOX). LOX transform polyunsaturated fatty acids (PUFAs) to
lipidhydroperoxide molecules (LOOHs). When cells are severely wounded,
this physiological process switches to a non-enzymatic lipid
peroxidation (LPO) process producing LOO* radicals. These oxidize
nearly all-biological molecules such as lipids, sugars, and proteins.
The LOO* induced degradations proceed by transfer of the radicals from
cell to cell like an infection. The chemical reactions induced by LO*
and LOO* radicals seem to be responsible for aging and induction of
age dependent diseases.Alternatively, LO* and LOO* radicals are
generated by frying of fats and involve cholesterol-PUFA esters and
thus induce atherogenesis. Plants and algae are exposed to LOO*
radicals generating radiation. In order to remove LOO* radicals,
plants and algae transform PUFAs to furan fatty acids, which are
incorporated after consumption of vegetables into mammalian tissues
where they act as excellent scavengers of LOO* and LO* radicals.
PMID: 17914157


Da leggere assolutamente, qui il link all'articolo completo: http://www.springerlink.com/content/j950327576x615m1/fulltext.pdf



Because fish is rich in n-3 fatty acids such as eicosapen-
taenoic acid (EPA) and docosahexaenoic acid (DHA) [42],
it was deduced that n-3 fatty acids are responsible for these
protective properties. This view became very popular,
assuming a reduction of isoprostanes by an effective
competition of EPA and DHA with arachidonic acid oxi-
dation products [43]. Nevertheless, these deductions ignore
the fact that, like all PUFAs, n-3 fatty acids suffer
oxidation to toxic peroxyl radicals and that isoprostanes
and related products are only generated in extremely small
amounts. As shown above, fish contain, besides n-3 fatty
acids, considerable amounts of F-acids. F-acids readily
undergo oxidation by LOOÁ radicals to form dioxoenes [6].
The oxidation intermediates are long-living radicals (see
Fig. 8) stabilized by resonance structures, and therefore
have the ability to react with a second radical, thus
interrupting a chain reaction (many other compounds
regarded as radical scavengers do not have this property).
In addition F-acids are absorbed with other fats in the
intestine and are incorporated in membrane phospholipids
instead of PUFAs exactly at the sites where they are needed
in emergency cases. As a consequence, we suspect that F-
acids [44], and not n-3 PUFAs, are responsible for pro-
tective effects of a fish diet.
The original sources of F-acids are algae [3] and plants
[4] exposed to radiation without any chance to escape. In
order to defend against the inevitable radiation injury
causing induction of LPO and generation of LOOÁ radicals,
algae and plants have apparently learned to protect them-
selves by generation of F-acids.
All higher-organisms seem to have selected the extre-
mely oxygen-sensitive PUFAs for incorporation into their
membranes to respond adequately to external and internal
events of cells, for instance to induce defense reactions
when attacked by microorganisms. During the life time, the
protective effects are apparently overcome more and more
and the organisms become increasingly able to remove LOÁ
and LOOÁ radicals. These attack proteins and enzymes and
other molecules necessary for life and could be a cause of
death. As a consequence, we cannot escape death, but we
can increase our life span by reducing the consumption of
PUFAs.



Come già scritto innumerevoli volte, gli omega-3 sono utili solo in alcuni casi, a dosaggi terapeutici, ma in generale fanno più male che bene nei soggetti sani. Come i farmaci, appunto.

Taurina, selenio, zinco e acidi grassi furanici bastano a spiegare i benefici del consumo di pesce.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Il problema sorge quando analizziamo il nostro cervello....che è fatto di Omega-3[:)] Ora se fanno tanto male, bisognerebbe eliminarli, magari partendo da lì[:D]. Temo che molti lo stiano facendo....[:D]

Ciao

MA - r l i n
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Splendido kaspar. Ciò da ragione dei miei annosi sospetti sull'uso dell'olio di pesce, e tempo fa postai un articolo simile quanto a conclusioni. Non mi sono mai deciso a integrarlo e nn me ne pento (al messimo ho sempre mangiato noci Juglans) molto meglio l'olio d'oliva e un po' di sano burro. Il corpo al massimo sintentizza a partire dal linolenico e linoleico DHA e EPA
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Io credo di aver già risposto diversi post fa a queste obiezioni, nessuno parlando di olio di pesce parla di quantitativi elevati, ma di alcuni grammi che vanno proporzionati agli altri grassi che si assumono.

Qui si tende ad assolutizzare gli studi, mentre la parola chiave è equilibrio, è la dose che fa il veleno, in questo caso si è sempre detto che i pochi grammi di omega3 servono a bilanciare i parecchi grammi degli altri grassi. Se voi preferite eliminare quei pochi grammi che si consigliano, finirete per peggiorare la situazione e non per migliorarla.

Non credo che per capire questo concetto debba mettermi a esporre qui tutti gli studi che esaltano l'attività di questi acidi grassi, anche perché non vi manca la capacità di rintracciarli agevolmente da voi. Ma magari vi posto uno dei più attuali su cui meditare[:)]:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20932294

(e faccio notare che qui si parla di olio di pesce e non di pesce e quindi taurina e tutto il resto non c'entrano nulla in questo caso...)

Ciao

MA - r l i n [:)]
 

kaspar hauser

Utente
18 Novembre 2009
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Marlin, quello studio dimostra solo che l'olio di pesce è meglio dell'olio di cartamo. Ovvero che un olio ricco di omega-3 è meglio di un olio ricco di omega-6. Ovvero che al crescere del grado di insaturazione crescono i problemi. Che poi è quello che affermavamo (io e lo studio citato) qui sopra.

Perché non hanno fatto un terzo gruppo di controllo con olio di oliva (monoinsaturo) o olio di cocco (saturo)?

Dimostrare che l'olio di pesce è migliore dell'olio di cartamo e da qui dedurne che l'olio di pesce è la scelta ottimale, equivale ad affermare che le Fiat sono più affidabili delle Lada, e che pertanto sono le autovetture più affidabili sul mercato [:)]

Questo studio, più saggiamente, confronta omega-3 con monoinsaturi e saturi. Il risultato? Leggete.


Mitochondrion. 2010 Aug 5. [Epub ahead of print]

Dietary fatty acids and oxidative stress in the heart mitochondria.
Lemieux H, Bulteau AL, Friguet B, Tardif JC, Blier PU.

Laboratoire de Biologie Intégrative, Université du Québec, Rimouski (Québec), Canada.

Abstract
Our study compared the effects of different oils on oxidative stress in rat heart mitochondria, as well as on plasma parameters used as risk factors for cardiovascular disease. The rats were fed for 16weeks with coconut, olive, or fish oil diet (saturated, monounsaturated, or polyunsaturated fatty acids, respectively). The cardiac mitochondria from rats fed with coconut oil showed the lowest concentration of oxidized proteins and peroxidized lipids. The fish oil diet leads to the highest oxidative stress in cardiac mitochondria, an effect that could be partly prevented by the antioxidant probucol. Total and LDL cholesterols decreased in plasma of rats fed fish oil, compared to olive and coconut oils fed rats. A diet enriched in saturated fatty acids offers strong advantages for the protection against oxidative stress in heart mitochondria.

Copyright © 2010 Mitochondria Research Society. Published by Elsevier B.V. All rights reserved.
PMID: 20691812 [PubMed - as supplied by publisher]


Ricapitolando, per i più pigri:

olio di semi = veleno
olio di pesce = farmaco (pharmakon, ovvero veleno)
olio di oliva = neutro
burro = ottimo (se di qualità)
olio di cocco = ottimo
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Milano
Kaspar, io qui ho sempre indicato l'olio di pesce come un efficace antiinfiammatorio e in dosi ovviamente moderate ed equilibrate con gli altri acidi grassi, lo studio più recente che ha detto qualcosa di realmente importante su questa sostanza, va proprio in questo senso:

http://news.sciencemag.org/sciencenow/2010/09/how-fish-oil-fights-inflammation.html

quindi alla luce di queste recenti acquisizioni si può capire quanto sia efficace e utile l'integrazione con questo olio (e che taurina, selenio etc, del pesce non c'entrano nulla con questa azione antiinfiammatoria).

Quindi, parafrasandoti, direi leggete...e disinfiammatevi[:)]

Ciao

MA - r l i n
 

kaspar hauser

Utente
18 Novembre 2009
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Studio interessante se:
- sei un topo MUTANTE
- sei disposto a ingurgitare olio di pesce a dosaggi rivoltanti (hefty helping of omega-3 fatty acids)
- credi che i processi infiammatori siano negativi in sé, e non funzionali ai processi di riparazione e/o contrasto degli stressor esterni (virus, traumi, ...). Ovvero che la condizione ideale è l'immunosoppressione.

Più saggiamente: Olefsky also won't go so far as to recommend that anyone take fish oil pills to stave off inflammation or diabetes. We've never worked with people on this, he says, so we have no idea how much omega-3 fatty acids a person would have to take.


----

[...] The cardiac mitochondria from rats fed with coconut oil showed the lowest concentration of oxidized proteins and peroxidized lipids. The fish oil diet leads to the highest oxidative stress in cardiac mitochondria [...]
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Milano
-Beh lo studio sui topi è sempre meglio delle supposizioni dello studio postato da te sopra (As a consequence, we suspect that F-acids [44], and not n-3 PUFAs, are responsible for pro-tective effects of a fish diet).

-I quantitativi massicci
 

kaspar hauser

Utente
18 Novembre 2009
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prima che si arrivasse all'utilizzo di ciclosporina e simili sostanze anti-rigetto si era ipotizzato proprio di utilizzare olio di pesce nel post-trapianto

Vedi che mi dai ragione? Olio di pesce = farmaco immunosoppressore.


I processi infiammatori hanno anche questi aspetti da te citati, ma per chi soffre per le varie infiammazioni questa cosa è davvero una magra consolazione

Prendere un antinfiammatorio per non sentire il dolore significa mascherare il problema, non risolverlo. Prendere antinfiammatori per giocare la partitella della domenica non è la soluzione. Prendere olio di pesce per compensare l'infiammazione indotta da pane, pizza e cornetto/brioches non è la soluzione.