Piccola digressione sullo zucchero.
La possibilità di ridurre o addirittura eliminare le cose troppo dolci è solo una questione di far virare la sensazione di sapore dolce.
Cerco di spiegarmi meglio e mi permetto di cercare appoggio nei dettami dell'alimentazione macrobiotica (non sparatemi addosso, tante cose sono moooolto interessanti).
I sapori sono cinque: acido, salato, amaro, piccante e appunto dolce.
Ognuno di questi sapori attiva cioè dà energia a degli organi e se in eccesso colpisce, toglie energia ad altri.
Semplificando oltre ogni limite potremmo dire che ogni sapore, cioè ogni cibo che mangiamo, ha un sapore, che quindi svolge la sua azione all'interno dell'organismo, ma attenti non parlo di funzione di costruzione (protidi), immagazzinamento di energia (glucidi o lipidi), ma di atteggiamento dell'organismo.
Il sapore dolce dà energia allo stomaco (se in eccesso colpisce i reni), ed è un sapore tranquillizzante (latte del poppante, zolletta di zucchero al cavallo, contentino che ci concediamo per gratificarci.....).
Lungi da me nel proporre una limitazione al sapore dolce nella nostra esistenza!
Ma allora come ridurne l'introduzione?
Facendo capire al nostro corpo che dolce e tutto ciò che per la maggior parte delle persone è solo debolmente dolce, cioè eliminando i cibi troppo dolci.
Per colui che da tempo non assume cibi estremamente dolci (merendine e tutto ciò che è normalmente dolce) sentirà dolce e quindi proverà le stesse sensazioni anche per alimenti, ai più, neutri,(e sentirà schifosamente dolci i primi).
Quando avrete voglia di dolce una frutta, un piatto di pasta, e più avanti uno yoghurt intero e per ultimo anche un caffè (di una miscela di qualità e ben fatto) potrà sembrarvi dolce e destare in voi le sensazioni del sapore dolce.
Se poi l'amico Kaspar Hauser ribatterà che comunque tutti i glucidi mono, di e polisaccaridi, prima o poi, in glucosio si trasformeranno e in quanto tale agiranno, mi metto tranquillamente da una parte con le mie datate visioni orientaleggianti.