Il fatto più divertente di tutti è che dutasteride avrebbe, dagli studi comparativi con finasteride, un profilo di sicurezza migliore di quest'ultima: non solo è più efficace, ma offrirebbe anche una più bassa probabilità di riscontrare i tanto famigerati effetti avversi di natura sessuale.
E tuttavia, per qualche ragione a noi tutti ignota, per gli italiani è un veleno e gli spagnoli sono dei folli.
Quello che vedo io è molto poca coerenza: quando si parla di finasteride occorre fidarsi degli studi, come hanno fatto gli assuntori ventennali già negli anni '90 assumendola immediatamente dopo l'immissione sul mercato (quindi senza avere alcuna informazione sugli eventuali effetti sul lungo periodo, tenendo presente che molti hanno iniziato col Proscar, prima ancora che uscisse Propecia), e non mettere in discussione gli effetti deleteri che potrebbe avere sull'organismo, mentre di dutasteride occorre essere scettici, dando credito a tutta la zoologia di studi di contorno sugli effetti negativi che questa molecola comporta, come e piú di finasteride, nonostante sia in uso già da anni ed il profilo di sicurezza sia ufficialmente ben noto anche sul medio periodo.
Dovete decidere che posizione prendere: se vi fidate del bugiardino come fate per fina, allora vi dovete fidare anche di duta e smettere di rompere i maroni con gli spagnoli; se scegliete di mettere in discussione gli effetti avversi dell'inibizione di 5aR, invece dovete farlo anche con finasteride, perché gli studi mostrano che queste molecole non sono innocue e non fanno bene all'uomo.
Qui si fanno due pesi e due misure, a convenienza. Ma solo fintanto che il luminare di turno non cambia idea ed anche dutasteride diviene miracolosamente un farmaco sicuro.