chalmers ha scritto:
grazie xxenergyxx, tutto molto chiaro e logico.
Non molto diverso da altre terapie, direi, salvo che in quelle più blasonate (e.g. fina) si capisce forse leggermente meglio perché funziona quando funziona.
Mi ha colpito un passaggio:
il metabolismo che coinvolge vit D e ossigenazione dei tessuti ferro dipendente potrebbero giocare un ruolo.
Lo potresti spiegare più in dettaglio?
Intanto quella frase mi ha fatto venire in mente una domanda: in generale, pensi che farsi seguire nella LLLT da un medico esperto possa permettere di perdere meno tempo?
Ovvero: per capire se ha un qualche funzionamento sulla propria capoccia, occorrono minimo 6 mesi - 1 anno. Scoprire dopo questo lasso di tempo che non funziona, può essere poco efficiente. Ci sono esami o osservazioni cliniche che si possono fare per scoprire che effetto ha su un dato soggetto con qualche anticipo rispetto a questi tempi?
(suppongo di no, ma intanto chiedo
).
grazie di nuovo.
Perdonami per l'attesa nella risposta ma non riesco ad accedere con frequenza al forum.
Il discorso a cui mi riferivo è applicabile non solo alla terapia LLLT ma a tutte le terapie:
approfondendo l'eziogenesi degli effluvi, specialmente di quelli femminili, vi è una stretta correlazione fra alterato assorbimento del ferro ( a prescindere dalla dieta che si fa, a meno che non si applichino regimi dietetici da terzo mondo), livelli di ferritina e sviluppo di pattern con caduta ed anche presenza di miniaturizzazione.
Ovviamente nella donna questo fenomeno è ben più frequente per motivi biologici ( ciclo mestruale), ma non va escluso che anche in una certa percentuale di soggetti maschili questo fattore non incida.
Dico questo poichè in certe situazioni l'assorbimento della vit D e del ferro possono essere correlate: in sostanza un malassorbimento di ferro ( dato da situazioni di microinfiammazione sistemica) può alterare anche l'assorbimento intestinale di sostanze liposolubili ( vedi vit A e vit D).
In poche parole sarebbe interessante avere anche per i maschi dei dosaggi di ferritina e in caso di valori inferiori a 70 nm/ml si potrebbe valutare se vi è un associazione a più bassa risposta alle terapie.
Se un soggetto non ha un'ossigenazione ottimale a livello dei follicoli, dove il Fe è richiesto come cofattore per l'attività della ribonucleotide reduttasi, enzima limitante per la sintesi del DNA, anche le terapie risponderanno meglio.
Se il metabolismo cellulare è imperfetto, le terapie non potranno dare il massimo.
Alla luce di recenti studi,un approccio non molto corretto in caso di ferritina bassa è cercare di modularla supplementando ferro, questo va ricordato.
Il ferro agisce come agente ossidante andando ad elevare lo status infiammatorio causa stessa del suo malassorbimento.
Per quanto riguarda la possibilità di fare analisi che svelino in anticipo la capacità di risposta alla LLLT non esistono ovviamente.
L'idea che ho è che i risultati dovrebbero iniziare a vedersi quantomeno in termini di qualità migliore dei capelli già a partire dal 3° - 4° mese. Se ciò non si verifica allora sarebbe il caso di parlarne al dermatologo per cercare di dare degli stimoli ulteriori giocando su altri fronti.