...Haga mi riferivo, soprattutto, a questo punto della storia di Bertoldo, che è incredibilmente simile, anzi identico, a quello di moltissimi altri quì dentro e anche lì fuori:
Citazione:Quando iniziai con la ginnastica, vidi la possibilità di ottenere qualche risultato, e dato che cominciava ad arrivare, ho continuato a portare avanti questa pratica, ottenendo un sostanziale quasi-mantenimento della situazione praticamente svolgendo 2 sessioni al giorno in stile Hagerty. Dico quasi perchè in questi due anni ho avuto delle *ricadute* in periodi di *maggiore stress* e *minor applicazione negli esercizi*.
Gli asterischi sono miei.
E' evidente che l'ottimizzaione, se così si può dire, non coinvolge un unico fattore, ma l'errore più grave che si può fare è quello di non insistere quando le difficoltà si rendono ancora più marcate. Ora il praticante GF non assiduo tipico (ora sto generalizzando, perdonatemi) evita di fare ancora più esercizio, proprio nel momento del bisogno, in modo da avere una via d'uscita, una giustificazione per una sconfitta più probabile, è vero, ma NON certa.
Lui sa che la GF lo sta aiutando, ma non vuole, forse, ammettere qualcosa a se stesso, e ciò lo porta a non impegnarsi a sufficienza.
Cito Seneca, per illustrare meglio il concetto: Non è perchè le cose sono difficili che non osiamo; è perchè non osiamo che le cose sono difficili.
La possibilità di fallire c'è sempre, è connaturata all'ordine naturale delle cose, ma questo non può portare a storcere la testa ogniqualvolta la dea Caissa ci è avversa (sarebbe a dire è peggiorata la nostra distribuzione di probabilità).
Cmq a breve spero di poter ampliare il discorso anche con autori come Erickson, ed essere un pò meno criptico e generalista.[X]