Al di là dei battibecchi personali, l'idea che mi sono fatto è che purtroppo, come per la calvizie, anche il delicato meccanismo di eccitamento ed erezione sia ben poco chiaro (parlare di 'cascata ormonale' ovviamente non vale un granché). Soprattutto sul ruolo giocato dal nostro 'nemico' dht.
Mi è capitato di studiare il cervello, a livello biochimico. Dire che la maggior parte dei processi sono oscuri è francamente parlare per eufemismi. Prendiamo per esempio l'orgasmo (tanto per rimanere in tema): è chiaro come quando e perché arrivi? Non del tutto, c'è un'enorme letteratura a riguardo, si sta piano piano facendo luce, ma oltre all'indubbia attivazione del sistema dopaminergico e successive scariche e rinforzi, ancora ci si muove per ipotesi e tentativi.
Su come il dht influenzi la nostra vita, a quanto pare e purtroppo, c'è una gran confusione e molta superficialità. Quando ho cominciato ad assumere la finasteride, si diceva: Il dht fa crescere i peli e cascare i capelli. Beh, inibiamolo!, mi sembrava una cosa logica al massimo grado. Del resto mi venne detto potresti sperimentare una serie di effetti collaterali, ma saranno sicuramente reversibili con la sospensione del farmaco. Sfido io a trovare qualcuno che non abbia pensato di aver raggiunto El Dorado. Che cosa c'era da perdere?
Purtroppo adesso credo di rendermene conto. Di sicuro in questo momento capisco molto bene il proliferare di raccomandazioni (a volte al limite dell'ossessivo) che alcuni utenti del forum portano avanti e il loro intento di mettere in guardia. Fino a qualche mese fa non l'avrei mai creduto, ma se oggi dovessi prendere una posizione, sicuramente mi schiererei tra gli allarmisti.
Il problema, ripeto, rimane uno: non bisogna pensare che dottori e farmacisti godano nel frustrare i nostri istinti sessuali o che addirittura abbiano informazioni rivelatrici che a noi sono precluse. Tutt'altro, nel primo caso si attengono 'semplicemente' al dictat del Ministero della Salute (ambasciator non porta pena), mentre nel secondo altrettanto 'semplicemente' non hanno informazioni sufficienti a riguardo degli effetti a lungo termine del farmaco. C'è poco da fare, la scelta è stata nostra e manifestando un dubbio, un'angoscia o una perlessità al nostro medico, ci è stata presentata la soluzione. Dal mio punto di vista è inutile prendersela con qualcuno diverso da noi stessi, però si sappia e si dica almeno che NON conosciamo bene che cosa POTREBBE succedere al fruitore durante un lungo periodo di assunzione. C'è troppa sintomatologia simile e affine per ricorrenza perché questi 'presunti' effetti collaterali siano il fardello di una 'minoranza', che ha avuto 'sfortuna'.