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Citazione:Messaggio inserito da khil
direi un pò diversamente che il cinema americano ha abituato non all'esasperazione delle emozioni ma della loro standardizzazione e codificazione in tipi, prestabiliti, alla fine precotti e sempre uguali a sè stessi.Il cinema, che mediamente è nulla più che un abbrutimento letterario, nella declinazione americana è da sempre addirittura avvilente, nella presentazione indefessa e reiterata di stereotipi psicologici e sociali.
il cinema USA è soltanto un eccellente documento, MA INDIRETTO e INVOLONTARIO, della cultura demenziale e SQUALLIDA del paese che lo produce.L'interesse è quindi nelle cose che non immagina nemmeno di dire.
Il cinema è arte,al pari della letteratura,della fotografia, chi è il giudice assoluto che nomina la superiorità di un'arte rispetto ad un'altra?
Non esageriamo, per favore.
Tra le migliori pellicole Della storia del cinema entrano di diritto pellicole di registi americani.
Aldilà del gusto personale, credo serva un analisi critica, oggettiva ed obiettiva.
Un minimo di competenza in questo campo avrebbe escluso certe affermazioni.
Kubrick
Spielberg
Coppola
Tarantino...o magari Allen?
Mi fermo qui,non credo occorra altro no?
Ciao.
Mah, il cinema come arte è un'affermazione che ci porterebbe lontano,
lo sostiene in tale veste e a spada tratta veltroni ad esempio e questo è indicativo.....diciamo che il cinema è fruizione e a volte ,infinitesimalmente, raggiunge un certo lirismo.Sono d'accordo con te che tra i migliori film di sempre ce ne siano alcuni marcati USA, il problema è, appunto, intendersi su cosa sia un film, quale sia il traguardo cui per 'costituzione' può assurgere, quale decimale di percentuale rappresentino quegli stessi all'interno di quella produzione nazionale.
soprattutto intendersi su cosa sia 'arte'.
se per arte si intende la possibilità di rappresentare emozioni e sensazioni in modo suggestivo ed empatico, saremmo tutti artisti oggettivamente riconosciuti e accreditati, anche tu con le tue volenterose poesie, anche Tarantino che è nulla più che uno scenografo, lui per primo inconsapevolmente tragicomico come la faccia che si ritrova (avete guardato bene la faccia = espressione di Tarantino?).
se l'arte è rappresentare la vita così come viene, così come ci pare,
crolla la plausibilità della ricerca di senso che è il fondamento dell'arte nella sua accezione unica.L'arte aggiunge qualcosa se apporta senso elaborando significati e disvelando dimensioni nuove dell'essere, in relazione al tempo nel quale il medesimo si colloca.Toglie allo stesso modo quando viene banalizzata e mercificata.Tutto questo non ha nulla a che fare con la libertà d'accesso nella creazione e nell'avvicinamento all'arte che così deve rimanere, ma che non può tradursi ipso facto nella moltiplicazione automatica ed esponenziale di creazioni artistiche.
L'arte non può essere moda e costume perchè in tal caso è SOLO moda e costume.L'arte deve scuotere e rendere abbacinati, perplessi, sconvolti, anche a distanza di secoli.Perchè solo in tal caso se ne è compreso il valore in relazione al nostro proprio tempo e, prima, a quello remoto nel quale essa è nata.
le persone che fanno la coda agli uffizi andrebbero al 95% falciate per il grave pregiudizio che apportano al valore delle opere che stanno per guardare, guardare senza vedere e penetrare, così come si guarda (direi... si viene guardati da) una vetrina o appunto un film.L'arte (viverla) è sofferenza psichica, disarticolazione cerebrale e semina di (futuro) nuovo senso.
possiamo poi discutere sul grande blog/blob che è la comunicazione di massa, a maggior ragione nell'era internet.Qui possiamo sicuramente imbatterci in 'arte', implicata nei processi sottesi dalla medesima comunicazione, ma prima bisogna sapere cos'è.