Khil... io nè protagonista nè regista, ma solo spettatrice.
Quattro minuti. Quando un'anima profondamente ferita, defraudata del suo amore, diverso ma intenso e ricambiato, non soccombe al dolore, anche se sempre vivo, e lo rivive continuamente attraverso la musica, e per mezzo di essa fa breccia in un'anima giovane che nel dolore si e' chiusa.
E da spettatrice, il desiderio di abbracciare, cullare quelle anime, lenire quei dolori, leccare quelle ferite.