A proposito di stress, paure, desideri, frustrazione....
L'uomo moderno ha enormi difficoltà a vivere nel presente senza farsi mentalmente attrarre da ciò che è successo o da ciò che potrebbe succedere. Non è un caso che negli ultimi anni in tutto l'Occidente si sia registrata una vera e propria esplosione di discipline orientali come yoga, meditazione, tai-chi, che insegnano proprio a calmare la mente e a portarla nell'attimo presente.
Di solito quando facciamo qualcosa la nostra mente raramente è concentrata nel qui e ora, ma vaga sulla nostra linea del tempo: siamo così tanto proiettati sul passato, su ciò che è accaduto, o sul futuro, cioè su quello che potrebbe accadere, che perdiamo la capacità di vivere e goderci il presente. E il risultato delle continue proiezioni dei nostri pensieri è quello molto spesso di rovinare questo benedetto presente, infatti stimoliamo una marea di emozioni inutili e improduttive: rimorso, tristezza e sensi di colpa, se ci proiettiamo nel passato, ansia, inquietudine e preoccupazione, se ci proiettiamo nel futuro. E tutti questi stati d'animo ci fanno bruciare un sacco di energie in cambio di niente.
Raramente le persone si soffermano a pensare a tutte le belle esperienze che hanno vissuto in passato, ai momenti di gioia, di condivisione, di successo, di entusiasmo. E se lo fanno è solo per pochi istanti, quel tanto che basta per riportarle alla memoria e poi lasciarle andare. Ma al contrario sono capaci di indugiare giorni interi (a volte anche una vita intera!!) su episodi del passato che li hanno fatti soffrire o non sono andati come avrebbero voluto.
E poichè ciò su cui focalizziamo l'attenzione contribuisce a creare i nostri stati d'animo, ritornare troppo spesso con la mente su errori commessi, situazioni che ci hanno fatto soffrire, momenti di dolore, decisioni rivelatesi sbagliate, tradimenti subiti, delusioni o esperienze che avrebbero potuto essere diverse, non farà altro che crearci stati d'animo assolutamente deprimenti e frustranti.
Uno dei più gettonati è indubbiamente il senso di colpa. Wayne Dyer nel suo splendido saggio Le vostre zone erronee, dice
Di tutti gli sprechi di energia emozionale, il senso di colpa è di gran lunga il maggiore perchè, per definizione, ti senti paralizzato nel presente per una cosa che hai già avuto luogo: ciò che è stato, è stato, è nessun senso di colpa può mutarlo.
L'aspetto più negativo del senso di colpa non è soltanto quello di tormentarsi per qualcosa che abbiamo o non abbiamo fatto nel passato, ma è soprattutto esserne influenzati negativamente nel presente, sentirsi depressi, arrabbiati, delusi e spendere un sacco di energie negative oggi per qualcosa che è già succeso e che non possiamo in alcun modo modificare.
Per non aprire poi la parentesi su quanto la società intera, e soprattutto l'educazione religiosa, usino il senso di colpa come principale mezzo di indottrinamento.
Ricevuto un tale condizionamento, diventa difficile uscire dal gioco, ma è assolutamente necessario se vogliamo vivere sereni. Imparare dagli errori è fondamentale per crescere ed evolversi come essere umani, ma dobbiamo fare tesoro della lezione e, una volta acquisita maggiore consapevolezza, lasciare andare il passato perdonandoci e accettando il fatto che le cose sono andate così e non si può tornare indietro.
Non è possibile volare in alto portando con sè una inutile zavorra.
Lo stesso meccanismo di proiezione che si attua portando la mente nel passato, avviene ovviamente anche spostandola nel futuro.
E' talmente normale per noi esseri umani preoccuparci, che a furia di usare questo verbo non ci rendiamo più conto che è un nonsenso linguistico! Non è possibile pre-occuparsi: o ci si occupa di qualcosa oppure no! Se io ti dicessi di pre-chiudere il libro che stai leggendo o di pre-alzarti da dove sei seduto, mi prenderesti per pazzo, giusto? Non vuol dire niente pre-chiudere o pre-alzarsi: o chiudi il libro o non lo chiudi, o ti alzi o non ti alzi! Non si può pre-fare qualcosa: o lo si fa o non lo si fa!
Eppure noi ci preoccupiamo, ma in questo caso non ci prendiamo per pazzi quando lo facciamo! Anzi, è un pazzo chi non lo fa!
Ma che cos'è la preoccupazione? Nient'altro che la proiezione della nostra mente su ciò che forse, eventualmente, ipoteticamente potrebbe accadere in futuro, ma che non è ancora successo (e spesso non ci si è nemmeno minimamente vicini!). Così facendo anticipiamo nella nostra mente l'evento (che molto probabilmente non accadrà mai), iniziando a renderlo reale e a viverlo insieme alle sensazioni che vivremmo nel caso accadesse:
Il solo pensiero mi fa sentire male
Non posso nemmeno pensarci, perchè solo all'idea mi sento morire
Ed ecco che immediatamente ci troviamo addosso ansia, paura, inquietudine, tensione e stress. Come nel caso dei sensi di colpa, possiamo preoccuparci con grande intensità e molto a lungo, ma tutta la preoccupazione di questo mondo non potrà farci cambiare minimamente le cose. Solo occupandocene possiamo eventualmente cambiarle!
Anche in questo caso il problema non sta nella semplice proiezione mentale del futuro, che è anzi indispensabile per creare progetti, definire obiettivi, prendere decisioni. Usare positivamente la capacità di anticipare gli eventi è una delle chiavi principali di accesso alla realizzazione dei nostri desideri. Ma la creazione di stati d'animo negativi e improduttivi, che ci portano a stare o male o a immobilizzarci nel presente per ciò che potrà succedere nel futuro, è assolutamente inutile e distruttivo.
Tendiamo in generale a preoccuparci di tutto ciò che sfugge al nostro controllo: le condizioni di salute nostre o dei nostri cari, le scelte delle persone che amiamo, gli eventi che capiteranno. E proprio perchè su alcune cose abbiamo scarsissime possibilità di controllo, possiamo solo occuparci di ciò che ci compete e lasciare andare tutto il resto, tutte le inutile preoccupazioni. Curare la nostra alimentazione o fare sport, ad esempio, sono azioni concrete che possiamo fare per migliorare il nostro stato di salute, mentre è assolutamente inutile comportarsi da ipocondriaci cronici.
Non c'è niente di più sbagliato e di limitante che etichettare noi stessi con espressioni tipo: Ho dei problemi, perchè quando lo facciamo, il vero messaggio che riceve la nostra mente è: Sono fottuto!! C'è questa cosa enorme che incombe su di me e sarà difficilissimo uscirne.
Quindi può accadere di vivere emozioni di paura, ansia, preoccupazione e altre ancora, ma come abbiamo visto, se lasciamo troppo spazio a questo tipo di sensazioni, esse diventano la norma e le accettiamo come un'abitudine. Iniziamo così a pensare che sia giusto così, che la vita sia così, e perdiamo la consapevolezza che quegli stati d'animo sono invece il risultato di qualcosa di errato che facciamo e di cui possiamo riprendere il controllo