Paradossalmente, dunque, chi è rimasto in famiglia ha rischiato più di chi è andato a lavorare.
Ma c’è da chiedersi se i tre mesi di chiusura siano stati davvero l’unica soluzione possibile per affrontare il problema. E quali saranno i costi e i benefici.
Joe, sta andando come auspicavamo tutti, ma se neghi le posizioni scientifiche come inattendibili, non puoi poi usarle per sostenere che il virus ha perso potenza perché è un'altra cosa su cui non c'è evidenza scientifica (il virus non è mutato nemmeno nei piccoli particolari).
Quando vengono in aiuto al tuo discorso citi abbondantemente gli esperti, anche se poi proseguendo il loro discorso dicevano tutt'altro.
MA - r l i n
Questo il link, delal discussione, nel caso volessi controllaregiulio74 ↪ Maurizio
14 ore fa
Ma guarda,in Svizzera contagi quasi zero perfino nel Ticino colpito quanto la vostra Lombardia.Da noi scuole aperte e decine di migliaia di frontalieri Lombardi arrivano ogni giorno e contagi quasi un a zero .il team che si occupa della emergenza a livello federale asserisce che probabilmente in estate il virus farà la fine dell'influenza, scomparirà o sarà molto meno pericoloso,e da voi gli esperti dicono tutto ed il contrario di tutto.Ma non pensare che vi prendono in giro?che c'è qualcosa che non quadra nei vostri dati rispetto alle altre nazioni?
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Mai sentito parlare di "rischio calcolato"?Il principio di precauzione è doveroso in questi frangenti, hanno fatto benissimo ad allertare il governo, che comunque poi ha rischiato facendo di testa propria, quindi i danni non si possono chiedere al governo, cosa che peraltro risulta semplicemente ridicola, visto che se si fosse verificata (e può ancora verificarsi) la situazione temuta i danni sarebbero stati molto maggiori (in pratica tu prendevi il rischio del definitivo affossamento dell'economia nazionale, complimentoni !).
Se si considera "orticello" l'intera Italia ok, tuttavia mi sembra non solo legittimo ma doveroso.- Sbagliare si può, senza problemi, quando non si hanno responsabilità di nessun tipo e si mira solo al proprio orticello personale.
-Quando si ha la responsabilità si ragiona tutti alla stessa maniera, quella giusta,
MA - r l i n
MILANO
- Il Covid-19 "dal punto di vista clinico non esiste più". Ne è convinto il primario del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva. Durante la trasmissione Mezz'ora in piu su Raitre, a proposito delle osservazioni sulla situazione della Regione Lombardia, ha detto: "Mi viene veramente da ridere. Oggi è il 31 di maggio e circa un mese fa sentivamo gli epidemiologi dire di temere grandemente una nuova ondata per la fine del mese/inizio di giugno e chissà quanti posti di terapia intensiva ci sarebbero stati da occupare. In realtà il virus, praticamente, dal punto di vista clinico non esiste più".
Il primario del San Raffaele ha continuato: "Sono tre mesi che tutti ci sciorinano una serie di numeri che hanno evidenza zero, che hanno valore zero: siamo passati da Borrelli, da Brusaferro, al presidente del Consiglio superiore di sanità. Tutto questo ha portato a bloccare l'Italia mentre noi lavoravamo e adesso noi, che abbiamo visto il dramma, chiediamo di poter ripartire velocemente perché vogliamo curare le persone che altrimenti non riusciamo a curare. Non ce ne frega niente né del campionato né di dove vanno in vacanza gli italiani, ma dobbiamo ritornare a un Paese normale perché ci sono tutte le evidenze che questo Paese possa tornare ad avere da oggi una vita normale".
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