Ho avuto il raro privilegio (lo è?) di aver conosciuto "i potenti", e non parlo dei burattini che vedete in tv, parlo di persone che non notate nemmeno e che ricoprono ruoli chiave di dirigenza. Ecco, vi dico solo che il più sfigato prende 120000 euro l'anno è conservano privilegi pazzeschi a fine incarico.
C'è troppa ingiustizia sociale perché chiunque doni ore della propria vita per una attività qualsiasi merita un trattamento economico dignitoso, non si può avere un potenziale nonno in pensione con 500 al mese. Un paese che rende possibile questo non ha onore. Lo perde completamente.
La cosa paradossale è che più i lavori sono faticosi e usuranti per il corpo - cioè quando espongono di più alla necessità di cure - meno sono pagati. I dirigenti sono la classe più parassitaria e nullafacente che esista e creano dinastie. Ma che Repubblica abbiamo fondato allora??? Tanto vale richiamare il re e rifare una società frazionata in mobili, clero e plebaglia! Io facendo 2 conti trovo che a una persona servono 2000 euro per stare bene, 1500 per una vita ancora dignitosa, 1200 per sopravvivere. Qui da qualche anno si sono abituati ad accettare 800, 700, 600, a giornata, in nero, coi voucher, coi contratti cccxxxxx, del tipo "l'importante è lavorare perché il lavoro è dignitoso" no!!! Il lavoro non é dignitoso, il lavoro é la cosa più immorale che esista! Portare soldi a casa e creare una famiglia é dignitoso. Poi venivano a dire che la disoccupazione era in diminuzione, certo!! Contanti i tirocinanti e stagisti!!! Avessero almeno un valore formativo, del tipo "ok accetto di essere pagato poco o anche di non essere pagato, intanto imparo un mestiere e mi faccio conoscere dentro" si, ma sei un ingegnere? Un tecnico informatico? In parole povere sei determinante per l'azienda? Oppure sei solo un contributo umano? Perché in quest'ultimo caso stage è tirocini sono solo un modo per ridurre le spese.
Ecco che arriviamo al punto chiave... Perché stiamo fallendo? La risposta é semplice: non produciamo. I soldi rappresentano un valore di produzione, e nei paesi dalle economie forti ciò che quel paese produce effettivamente. Se noi non produciamo niente che possa essere strategico per altri paesi da dove vengono i soldi? Dai servizi di redistribuzione. I soldi che abbiamo nel nostro portafogli sono il frutto di scambi su scambi di qualcosa che viene prodotto altrove, e diminuiscono in proporzione Geometrica a ogni passaggio. Lo vediamo a livello locale: le città del Piemonte e Lombardia, così vicine ai mercati transalpini, stanno bene, via via che si scende al Sud diminuiscono.
La nostra non é una crisi dei mercati internazionali, ma un problema intrinseco del sistema imprenditoriale italiano cheper anni ha lasciato tutto sulle spalle delle PMI che sono strategiche per le finalità fiscali della Nazione, ma irrilevanti per il Pil. I governi pur di tenere questi soggetti in vita ha a sua volta ridotto il più possibile i costi del lavoro, e in ciò il quadro europeo ha favorito molto sta situazione. Tra la scuola e il mercato é stata introdotta una zona d'ombra che chiamano "formazione" e che crea di fatto un terzo Stato di contribuzione improduttiva e spesso superata in una soglia si traducenin ulteriore debito pubblico.
Ecco perché abbiamo salari bassi. Serve un'industria forte e competitiva che possa attrarre nuovi bacini di mercato. Poi abbiamo sta cavolo di politica atlantista imposta dalla Nato che tagliando la Russia fa precipitare a catena l'economia del bacino Mediterraneo, cioè noi ci stiamo impoverendo perché ci confrontiamo solo all'area del nord Europa. Di fatto parte delle ricchezzee del nord Italia vengono da partnerariati con la Cina.
Boh credo che siamo spacciati. Migrare non è detto che risolva, a meno che non si abbiano competenze strategiche
C'è troppa ingiustizia sociale perché chiunque doni ore della propria vita per una attività qualsiasi merita un trattamento economico dignitoso, non si può avere un potenziale nonno in pensione con 500 al mese. Un paese che rende possibile questo non ha onore. Lo perde completamente.
La cosa paradossale è che più i lavori sono faticosi e usuranti per il corpo - cioè quando espongono di più alla necessità di cure - meno sono pagati. I dirigenti sono la classe più parassitaria e nullafacente che esista e creano dinastie. Ma che Repubblica abbiamo fondato allora??? Tanto vale richiamare il re e rifare una società frazionata in mobili, clero e plebaglia! Io facendo 2 conti trovo che a una persona servono 2000 euro per stare bene, 1500 per una vita ancora dignitosa, 1200 per sopravvivere. Qui da qualche anno si sono abituati ad accettare 800, 700, 600, a giornata, in nero, coi voucher, coi contratti cccxxxxx, del tipo "l'importante è lavorare perché il lavoro è dignitoso" no!!! Il lavoro non é dignitoso, il lavoro é la cosa più immorale che esista! Portare soldi a casa e creare una famiglia é dignitoso. Poi venivano a dire che la disoccupazione era in diminuzione, certo!! Contanti i tirocinanti e stagisti!!! Avessero almeno un valore formativo, del tipo "ok accetto di essere pagato poco o anche di non essere pagato, intanto imparo un mestiere e mi faccio conoscere dentro" si, ma sei un ingegnere? Un tecnico informatico? In parole povere sei determinante per l'azienda? Oppure sei solo un contributo umano? Perché in quest'ultimo caso stage è tirocini sono solo un modo per ridurre le spese.
Ecco che arriviamo al punto chiave... Perché stiamo fallendo? La risposta é semplice: non produciamo. I soldi rappresentano un valore di produzione, e nei paesi dalle economie forti ciò che quel paese produce effettivamente. Se noi non produciamo niente che possa essere strategico per altri paesi da dove vengono i soldi? Dai servizi di redistribuzione. I soldi che abbiamo nel nostro portafogli sono il frutto di scambi su scambi di qualcosa che viene prodotto altrove, e diminuiscono in proporzione Geometrica a ogni passaggio. Lo vediamo a livello locale: le città del Piemonte e Lombardia, così vicine ai mercati transalpini, stanno bene, via via che si scende al Sud diminuiscono.
La nostra non é una crisi dei mercati internazionali, ma un problema intrinseco del sistema imprenditoriale italiano cheper anni ha lasciato tutto sulle spalle delle PMI che sono strategiche per le finalità fiscali della Nazione, ma irrilevanti per il Pil. I governi pur di tenere questi soggetti in vita ha a sua volta ridotto il più possibile i costi del lavoro, e in ciò il quadro europeo ha favorito molto sta situazione. Tra la scuola e il mercato é stata introdotta una zona d'ombra che chiamano "formazione" e che crea di fatto un terzo Stato di contribuzione improduttiva e spesso superata in una soglia si traducenin ulteriore debito pubblico.
Ecco perché abbiamo salari bassi. Serve un'industria forte e competitiva che possa attrarre nuovi bacini di mercato. Poi abbiamo sta cavolo di politica atlantista imposta dalla Nato che tagliando la Russia fa precipitare a catena l'economia del bacino Mediterraneo, cioè noi ci stiamo impoverendo perché ci confrontiamo solo all'area del nord Europa. Di fatto parte delle ricchezzee del nord Italia vengono da partnerariati con la Cina.
Boh credo che siamo spacciati. Migrare non è detto che risolva, a meno che non si abbiano competenze strategiche