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Cito questo articolo pubblicato da Libero:
Si poteva mai pensare che il neo ministro degli Esteri Massimo D’Alema, presidente dei post-comunisti della Quercia, potesse rinunziare al suo vecchio “hobby” da super-milionario in euro? No, di certo. Ed allora, visto che manca poco all’inizio delle vacanze-crociere del ministro con famiglia e amici ed a eventuali sue partecipazioni a regate nazionali e internazionali, si è reso necessario, per il premier Romano Prodi ed il ministro dell’Interno Giuliano Amato, provvedere immediatamente alla adozione delle misure necessarie per assicurare all’illustre uomo di governo una adeguata protezione anche in mare. Come? Passando dalle cosiddette auto blu delle abituali scorte sulla terraferma ad una o più “vele blu” in grado di sorvegliare in mare, giorno e notte, la favolosa “Ikarus II” del neo titolare della Farnesina. E non sarà facile. Perché, non essendo possibile ordinare nuove imbarcazioni da “varare” nel giro di un mese o poco più, bisogna attrezzare adeguatamente quelle di cui la Polizia di Stato dispone, vecchie “carrette” che, così come sono, sfigurerebbero certo e difficilmente potrebbero reggere le “performance” di una barca da competizione com’è quella del presidente della Quercia.
Si può garantire la sicurezza ad una “Ferrari del mare” mettendole accanto delle vecchie Fiat Balilla? La barca di D’Alema ha bisogno di una scorta molto più impegnativa, perché il padrone di “Ikarus II” ama spingersi molto più in là per le sue vacanze-crociere, veleggiando dal un capo all’altro del Mediterraneo, dalla Costa Azzurra e dalla Spagna alle isole del Peloponneso, Rodi, Cipro, con qualche puntatina anche negli arcipelaghi fuori dallo stretto di Gilbilterra. Insomma, bisogna trovar subito i soldi per ordinare le nuovissime “vele blu” necessarie alla bisogna. Prodi ed il suo vice-ministro per le Finanze Visco stanno già provvedendo: fra le nuove tasse da “regalare” agli italiani, una in più o in meno conta poco. “La vela è stata sempre la grande passione di Massimo D’Alema”, dice Fabrizio Rondolino, suo ex consigliere per la comunicazione a Palazzo Chigi (nel 1998-99, quando l’allora segretario dei Ds ex Pci prese il posto del defenestrato Prodi alla presidenza del Consiglio). La prima barca, la “Ikarus I”, se l’è fatta, ricorda Rondolino, vendendo una casetta che il padre gli aveva lasciato nella campagne dell’Umbria; e per la seconda, la ”Ikarus II”, molto più costosa (una barca che è insieme da crociera e da regata, 18 metri di lunghezza fuori tutto e 15 metri di lunghezza al galleggiamento, acquistata in leasing insieme a due soci per un numero di miliardi delle vecchie lire che nessuno è in grado di indicare con precisione, senza gli arredi “firmati” che gli sono stati regalati da importanti ditte per scopi pubblicitari), ha pagato e paga per la sua parte alla ex Banca Popolare di Lodi, amministrata dal “finanziere d’assalto” Gianpiero Fiorani (oggi agli arresti domiciliari), 8.068 euro al mese, 16 milioni delle vecchie lire. Una somma immensa, certo, per chi timbra ogni giorno il cartellino in fabbrica o in ufficio; ma per uno che è in politica da una vita, che è stato presidente del Consiglio ed europarlamentare a Strasburgo, 16 milioni delle vecchie lire da versare al mese per la barca non possono rappresentare e non rappresentano una somma proibitiva. Molti di più ne spende, il compagno D’Alema, per mantenerla in attività, la sua bella barca da crociera e da competizione, anche quando gli serve solo per passare i “week end” in Costa Azzurra o a Portoferraio.Dovrà spenderne molti di più, adesso, anche la Polizia di Stato, per assicurare la scorta in mare allo skipper ministero degli Esteri. Informazioni dell’ultima ora ci assicurano che, in attese delle “vele blu” da ordinare a cantieri specializzati, si farà fronte alle immediate esigenze, per questa estate, con uno “yacht” grande pressappoco come quello di Berlusconi, sequestrato di recente ad un noto mafioso. Post scriptum - Ma le sinistre, con il presidente dei Ds D'Alema in primo piano, non hanno strillato per i cinque anni del governo Berlusconi che la Polizia di Stato italiana non disponeva neppure della benzina per far uscire dai garage le auto impegnate nei normali servizi di sicurezza? Adesso, con l'avvento di Prodi a palazzo Chigi, è diventata ricca al punto da potersi consentire anche l'acquisto di vele blu per assistere il ministro degli Esteri nelle sue vacanze-crociere ed in eventuali regate nazionali e internazionali? Costeranno molto, agli italiani,le vacanze del loro ministro degli Esteri.