Fagiolo92 ha scritto:
Salve, scusate se scrivo in ritardo ma ho potuto solo ora. Faccio una sintesi:
- Il brevetto non è stato ancora concesso. La concessione ha effetto esclusivamente dal momento in cui la menzione viene pubblicata nel bollettino europeo dei brevetti (ex Reg. '73), quindi è questo che bisogna controllare se si vuole la certezza assoluta della concessione.
- Come avevo ricordato qualche tempo addietro, la normativa non contempla termini precisi per la concessione, svolgendosi il procedimento come un dialogo (tra ufficio e richiedenti) che progressivamente porta al brevetto. Nondimeno, l'ultima fase del procedimento è in via di conclusione. In altri termini, l'EPOrg e Fidia devono pervenire ad un accordo sul contenuto del fascicolo. L'EPOrg ha inoltrato alla società tutti i documenti così come intende pubblicarli ai fini della concessione, Fidia ora deve rispondere e a seconda della risposta si concluderà o meno il procedimento. Se Fidia accetta - l'ipotesi a mio avviso più probabile - espleta gli ultimi adempimenti amministrativi ed il brevetto è concesso; se non accetta, formula una controproposta di modifica/rettifica ed allora l'EPOrg o concede, sic, il brevetto o riapre l'esame di merito e si prosegue così finché il summenzionato accordo sul contenuto non è raggiunto.
Più semplice di così non saprei spiegare.
Mi pare di capire che il figlio del Dott. Brotzu abbia espresso qualche parola di soddisfazione in proposito. È possibile che sappia che Fidia ha intenzione di accettare il testo senza proporre modifiche/rettifiche (come anche io credo) ed allora il brevetto possiamo ormai considerarlo concesso.
Una considerazione:
qualcuno prima ha posto in luce una correlazione tra efficacia della lozione ed esami endoprocedimentali effettuati dall'EPOrg. È sbagliato pensare che tale correlazione esista. I funzionari, sebbene altamente qualificati, non verificano l'efficacia delle invenzioni. È vero che tra i requisiti di brevettabilità v'è quello dell'inventività (cioè l'invenzione per cui si richiede il brevetto deve scaturire da attività inventiva), ma tale accertamento si risolve nel c.d. giudizio di non ovvietà. Mi fermo qui perché si aprirebbe un discorso molto ampio, tecnico e non pertinente. Però ecco, dedurre che un'invenzione sia efficace in ragione del conseguimento del brevetto è affatto arbitrario. Del resto sappiamo perfettamente che in commercio vi è una quantità incalcolabile di prodotti brevettati e al contempo poco o per nulla efficaci.
Saluti.
Salve Fagiolo,
Se ti riferisci al mio messaggio in verità non ho parlato di efficacia della lozione, cosa della quale sicuramente io non posso portar prova, bensì ho parlato di conformità e idoneità del prodotto stesso; per porre in risalto l'idoneo procedimento espletato da Fidia e sulla effettiva serietà della stessa (messa in dubbio più volte in sede di forum).