Non è stata apportata alcuna modifica, né si tratta di un controllo formale (già espletato dalla sezione deposito). Si è aperta l'ultima e cruciale fase del procedimento di brevettazione ad opera della divisione d'esame dell'ufficio brevetti che consiste in un esame di merito diretto ad accertare la sussistenza dei requisiti di sostanza (novità, industrialità ed attività inventiva) dell'invenzione affinché si possa pervenire alla concessione del relativo brevetto. La normativa di settore, chiaramente, non prevede un termine per l'adozione della decisione di merito atteso che i tempi necessari per l'esame variano in ragione della maggiore o minore complessità dei trovati che ne formano oggetto. Qualora nelle more dell'esame la divisione dell'ufficio non rilevasse il difetto di alcuno dei requisiti di brevettabilità (come ci si auspica) chiuderà il procedimento con la decisione a seguito della quale l'EPOrg concederà il brevetto, altrimenti inviterà - e potrà farlo <<ogni qual volta sia necessario>> - il richiedente (nel caso, Fidia tramite i mandatari incaricati) a presentare osservazioni, spiegazioni o addirittura modifiche alla domanda di brevetto. In caso di esito negativo, la domanda di brevetto è rigettata (avverso il rigetto è ammesso ricorso dinanzi alle apposite commissioni). Immaginatelo come un dialogo che si instaura tra l'ufficio e il richiedente e che si conclude o in mancanza di rilievi o con l'accoglimento delle osservazioni addotte in riferimento a quelli fatti. In caso di esito positivo l'EPOrg concederà il brevetto e rilascerà il relativo certificato.
P.s) considerazioni personalissime:
- pur non contemplando, la normativa, un termine per l'adozione della decisione, ritengo ragionevole pensare che questa interverrà entro 4 - 5 mesi stante che comunque nel complesso una procedura per il conseguimento del brevetto europeo non dura più di quattro anni;
- non condivido (ma rispetto) la decisione di Fidia di non commercializzare il prodotto (anche solo in Italia o pochi altri paesi ed in quantità contingentate) dacché per legge godrebbe comunque di una - seppur limitata - tutela nelle more della concessione del brevetto europeo;
- ritengo assolutamente riprovevole la totale reticenza di Fidia nei confronti dei consumatori, tenuto conto delle pesanti ricadute psicologiche che l'alopecia ha sui soggetti che ne sono affetti.
- non ho mai creduto e continuo a non credere, per diverse ragioni, che Fidia sia stata impegnata nella risoluzione di problemi di stabilità o che comunque un'azienda farmaceutica vi abbia impiegato più di due anni.
Saluti.