Perchè si perdono i capelli quando si invecchia?

luthor999

Utente
20 Marzo 2013
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Ma esiste un'età in cui l'aga può essere per sempre scongiurata?
Ovvero, Gianni Morandi, Drupi, Pierferdinando Casini e tutti gli altri citati sopra corrono ancora il rischio di essere colpiti dall'aga?
A quale età un uomo (che non ha mai preso Finasteride o altro) può sentirsi al sicuro da questa patologia?
Grazie.
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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>>So che ci fa sentire meglio convincersi che la vecchiaia porti ad un assottigliamento del capello o a una perdita di quantità, ma non è così. Se non ci sono patologie, i capelli non si perdono MAI.

Secondo voi hanno la stessa densità e lo stesso diametro di 30 anni fa? Non c'é dubbio che non sia così.
 

marlin

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Un'accentuazione tardiva della calvizie in un personaggio abbastanza noto può essere riscontrata nel chitarrista brasiliano Toquinho:

Quando sfondava qui da noi con Aquarela (1983) aveva 37 anni e pareva il prototipo di un capellone:

http://pictures2.todocoleccion.net/tc/2011/02/10/Toquinho%202.jpg

Ancora nel 2003 a 57 anni in tour con Grazia di Michele se la cavava:

http://www.youtube.com/watch?v=lofxtPrBAqw

dopo i 60 anni è diventato tutta un'altra persona:

http://portal.rac.com.br/multimidia/imagens/2011%5C10%5C22%5CtoquinhoG.jpg

Ciao

MA - r l i n
 

joeh

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1 Dicembre 2011
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Bè mio padre aveva quasi tutti i capelli (neri) fino a un paio di anni fa.. adesso ne ha 73 ed è molto diradato (neanche calvo).
 

pantaleo poli

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18 Dicembre 2009
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Bè,mio padre ci ha lasciati ad 82 anni che aveva una striscia grigia di capelli al centro.Capigliatura del tutto folta,ma avevo notato però che anche se folta si erano assotigliati.
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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luthor999 ha scritto:
Ma esiste un'età in cui l'aga può essere per sempre scongiurata?
Ovvero, Gianni Morandi, Drupi, Pierferdinando Casini e tutti gli altri citati sopra corrono ancora il rischio di essere colpiti dall'aga?
A quale età un uomo (che non ha mai preso Finasteride o altro) può sentirsi al sicuro da questa patologia?
Grazie.


Non è questione di eta' ma di energia vitale.Finchè i capelli mantengono le condizioni utili alla crescita si avra'
una continua rinnovazione, fino a eta' avanzata
(ho visto perfino centenari con parecchi capelli).

E'logico che lo spessore non sara' lo stesso che
a vent'anni, e allora? La sola presenza dei follicoli indica che i capelli sono fatti per accompagnarci tutta la vita,
esattamente come succede per i capelli del parietale e occipitale che si conservano nel tempo.
La storiella di una presunta discriminazione a danno di determinati soggetti è fasulla.
Cercate di ragionare per un attimo con la vostra testa
e scoprirete che la teoria* ufficiale dei geni pazzerelli è assurda.

Tutti gli uomini hanno la stessa struttura biologica e ormonale.
E gia' che ci siete chiedete a Gigli come mai i capelli in certe zone non cadono e il tempo non intacca i follicoli che li producono.
La risposta sara'molto ambigua...

*Ho segnalato la parola teoria perchè voglio evidenziare che la tesi genetico-ormonale è solo una teoria
non è la verita' scientifica.

 

dr_paolo gigli

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Dipende dalla distribuzione topografica dei follicoli geneticamente sensibili al dht .
Saluti
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Dr.Paolo Gigli ha scritto:
Dipende dalla distribuzione topografica dei follicoli geneticamente sensibili al dht .
Saluti


Bene dottor Gigli, e perchè ci sono follicoli che vengono ignorati in questo presunto processo di sensibilita' genetica? Che cosa li rende differenti se a livello biologico e fisiologico i follicoli sono praticamente identici? Non è troppo semplice dire che quei follicoli sono sensibili al DHT solo dopo che la calvizie è iniziata?
Questo potrebbe dirlo chiunque, no?
Che cosa impulsa la sensibilita' genetica?
 

marlin

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Volendo proprio farla breve, a livello di calvizie comune e pertanto androgenetica è invece ormai praticamente un'evidenza acquisita che la sensibilità in questione sia dovuta al polimorfismo del recettore degli androgeni (anche perché la cosa è analoga in problematiche più importanti rispetto alla semplice calvizie...)


Ciao

MA - r l i n
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Marlin ha scritto:
Volendo proprio farla breve, a livello di calvizie comune e pertanto androgenetica è invece ormai praticamente un'evidenza acquisita che la sensibilità in questione sia dovuta al polimorfismo del recettore degli androgeni (anche perché la cosa è analoga in problematiche più importanti rispetto alla semplice calvizie...)


Ciao

MA - r l i n


Salve Marlin, mi potresti fare un esempio comparativo di un polimorfismo che tenga una dinamica evolutiva similare a quella della calvizie, escludendo naturalmente delle patologie?
La androgenetica non può essere considerata una malattia, al limite possiamo definirla una anomalia in quanto non è naturale perdere i capelli.
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Dr.Paolo Gigli ha scritto:
Non riesco a seguirti Jitelmas mi spiace
Salutoi


Cerchero' di spiegarmi meglio.
Nella calvizie totale, per esempio, il fattore che crea la inibizione dei follicoli è qualcosa che non fa'
distinzioni tra LE differenti aree del cuoio capelluto.Ci sono anche altre forme di calvizie dove esiste un diradamento
uniforme in tutta la testa.
La androgenetica è la unica dove solo determinate zone vengono colpite, lasciando le altre
quasi intatte,anche nel corso degli anni.
Resulta quindi assurda questa discriminazione giustificandola con bizzarre anomalie genetiche. Per quello mi chiedo:
perchè i geni si accaniscono solo in quelle zone? Non è troppo semplice affermare che questa sensibilita' si
manifesti solo in quei follicoli presenti in settori specifici? Dove sono le prove che permettono ricostruire il percorso
attraverso il quale un follicolo da sano diventerebbe sensibile alla azione del DHT?
 

marlin

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Forse non era naturale perdere i capelli....diverse decine di migliaia di anni fa.[:)] Bisogna fare i conti con l'evoluzione, che in particolare tra i caucasici (europei) ha coinvolto la capigliatura.

Quanto alla tua domanda di esempi, restando in tricologia, abbiamo numerose zone in cui i vellus diventano terminali e viceversa nel corso della vita sotto effetto degli ormoni e della genetica. La barba è un classico esempio, da bambini non c'è poi spunta a poca distanza magari dalle zone diradate dalla calvizie. I peli pubici e ascellari, prima non sono vellus, poi, con la maturità sessuale, diventano terminali e poi ancora con l'età avanzata in molti casi si diradano, cadono e tornano miniaturizzati.

I capelli vanno quindi inquadrati in questa variabilità dei peli di tutto il corpo nel corso degli anni di vita che dipendono da caratteristiche individuali e quindi genetiche e pertanto aggregabili secondo fenotipi e genotipi.

Ciao

MA - r l i n

 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Marlin ha scritto:
Forse non era naturale perdere i capelli....diverse decine di migliaia di anni fa.[:)] Bisogna fare i conti con l'evoluzione, che in particolare tra i caucasici (europei) ha coinvolto la capigliatura.

Quanto alla tua domanda di esempi, restando in tricologia, abbiamo numerose zone in cui i vellus diventano terminali e viceversa nel corso della vita sotto effetto degli ormoni e della genetica. La barba è un classico esempio, da bambini non c'è poi spunta a poca distanza magari dalle zone diradate dalla calvizie. I peli pubici e ascellari, prima non sono vellus, poi, con la maturità sessuale, diventano terminali e poi ancora con l'età avanzata in molti casi si diradano, cadono e tornano miniaturizzati.

I capelli vanno quindi inquadrati in questa variabilità dei peli di tutto il corpo nel corso degli anni di vita che dipendono da caratteristiche individuali e quindi genetiche e pertanto aggregabili secondo fenotipi e genotipi.

Ciao

MA - r l i n




Non sono assolutamente d'accordo.
Aggrappandosi sempre a tortuose teorie evoluzionistiche solo si cerca di standardizzare risposte che di logico hanno poco o niente.
Insomma, il classico jolly che risolve tutti i quesiti.
Io credo che l'evoluzione continua il suo inarrestabile progresso solo attraverso le leggi naturali.
Molti grandi pensatori della storia umana hanno ribadito questo concetto.


“Osserva in profondità, nel profondo della natura e allora comprenderai ...
perché nelle sue invenzioni nulla manca e nulla è superfluo”(Leonardo da Vinci)

I capelli non possono essere considerati un vestigio primordiale. Il follicolo è un organo, sei d'accordo?
E come tale è arrivato fino ai nostri giorni. Sicuramente non ha la stessa importanza di altri organi vitali
pero' questo non vuol dire che è normale il suo deterioramento ad opera di una programmazione genetica!
E quando tale azione si verifica siamo in presenza di una grave patologia, e questo non è certo il caso della calvizie.

Un'altro aspetto che smentisce la naturalità della calvizie è la assenza di uniformità.
L'essere umano ha certe caratteristiche che lo identificano con precisione e che si ripetono senza eccezioni, a meno
che non intervenga un fattore esterno complesso che ha minato la vitalità' di un determinato organo.
Potrei credere in certe teorie se il problema comprendesse tutto il genero mascolino,se ci fosse una omogeneità.
Ma una discriminazione che si presenta con lo stesso criterio della roulette o del poker ( predisposizione genetica )
mi sembra per lo meno fuori luogo.

Bisogna quindi partire dalle seguenti domande:

Il follicolo è un organo o cosa?
Perché si svilupperebbe una sensibilità al DHT solo in certe zone della testa?
Dove sono le prove che dimostrano come si arriva al deterioramento follicolare per ordine genetica?
Le affermazioni della Epigenetica valgono qualcosa o si tratta solo di fantascienza ?




 

mattafix

Utente
11 Gennaio 2012
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Be jtelmas non puoi dire che le teorie sull'evoluzione non hanno senso, perchè uno potrebbe rispondere che è la tua teoria sull'energia vitale a non avere senso
 

marlin

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Milano
Si, se la mettiamo così non c'è discussione su basi scientifiche, solo impressioni e opinioni.

Ciao

MA - r l i n
 

jtelmas

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22 Settembre 2010
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mattafix ha scritto:
Be jtelmas non puoi dire che le teorie sull'evoluzione non hanno senso, perchè uno potrebbe rispondere che è la tua teoria sull'energia vitale a non avere senso


Sicuro non mi sono spiegato bene...non intendevo dire che la teoria evolutiva nello studio delle scienze naturali non ha senso.
Al contrario. Quello che io contesto è quando la teoria evolutiva viene utilizzata per giustificare la calvizie. Son due cose ben diverse. Ho scritto che l'evoluzione continua il suo inarrestabile progresso solo attraverso le leggi naturali, o non è cosi?
Quindi non c'è evoluzione quando l'organismo distrugge biologicamente
un organo funzionale per un intervento genetico.
Ripeto, quello che io contesto è che esista una influenza genetica (in quella forma di calvizie che conosciamo come comune).