Perchè si perdono i capelli quando si invecchia?

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Marlin ha scritto:
Si, se la mettiamo così non c'è discussione su basi scientifiche, solo impressioni e opinioni.

Ciao

MA - r l i n


Pero' Marlin non dimenticare che la teoria della predisposizione genetica è solo quello appunto, una teoria.
Certo, il lavoro fatto dalle multinazionali farmaceutiche per trasformare quella che era una tesi sufficientemente ambigua e al tempo stesso convincente(grazie alla presenza del jolly genetico), in una verità scientifica, non si discute. Sono 50 anni che prendono in giro la gente. Sono riusciti, nonostante i grandi progressi tecnologici e nel campo della medicina, a proporre solo palliativi costosi e poco efficaci.
D'altronde esiste un concetto molto chiaro che si applica anche in medicina: elimina la causa e l'effetto sparirà.
Per questo non sono ancora riusciti a sconfiggere la calvizie, continuano a sostenere la causa equivocata. E questo tipo di sviste può essere molto redditizio.
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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jtelmas ha scritto:
Marlin ha scritto:
Forse non era naturale perdere i capelli....diverse decine di migliaia di anni fa.[:)] Bisogna fare i conti con l'evoluzione, che in particolare tra i caucasici (europei) ha coinvolto la capigliatura.

Quanto alla tua domanda di esempi, restando in tricologia, abbiamo numerose zone in cui i vellus diventano terminali e viceversa nel corso della vita sotto effetto degli ormoni e della genetica. La barba è un classico esempio, da bambini non c'è poi spunta a poca distanza magari dalle zone diradate dalla calvizie. I peli pubici e ascellari, prima non sono vellus, poi, con la maturità sessuale, diventano terminali e poi ancora con l'età avanzata in molti casi si diradano, cadono e tornano miniaturizzati.

I capelli vanno quindi inquadrati in questa variabilità dei peli di tutto il corpo nel corso degli anni di vita che dipendono da caratteristiche individuali e quindi genetiche e pertanto aggregabili secondo fenotipi e genotipi.

Ciao

MA - r l i n




Non sono assolutamente d'accordo.
Aggrappandosi sempre a tortuose teorie evoluzionistiche solo si cerca di standardizzare risposte che di logico hanno poco o niente.
Insomma, il classico jolly che risolve tutti i quesiti.
Io credo che l'evoluzione continua il suo inarrestabile progresso solo attraverso le leggi naturali.
Molti grandi pensatori della storia umana hanno ribadito questo concetto.


“Osserva in profondità, nel profondo della natura e allora comprenderai ...
perché nelle sue invenzioni nulla manca e nulla è superfluo”(Leonardo da Vinci)

I capelli non possono essere considerati un vestigio primordiale. Il follicolo è un organo, sei d'accordo?
E come tale è arrivato fino ai nostri giorni. Sicuramente non ha la stessa importanza di altri organi vitali
pero' questo non vuol dire che è normale il suo deterioramento ad opera di una programmazione genetica!
E quando tale azione si verifica siamo in presenza di una grave patologia, e questo non è certo il caso della calvizie.

Un'altro aspetto che smentisce la naturalità della calvizie è la assenza di uniformità.
L'essere umano ha certe caratteristiche che lo identificano con precisione e che si ripetono senza eccezioni, a meno
che non intervenga un fattore esterno complesso che ha minato la vitalità' di un determinato organo.
Potrei credere in certe teorie se il problema comprendesse tutto il genero mascolino,se ci fosse una omogeneità.
Ma una discriminazione che si presenta con lo stesso criterio della roulette o del poker ( predisposizione genetica )
mi sembra per lo meno fuori luogo.

Bisogna quindi partire dalle seguenti domande:

Il follicolo è un organo o cosa?
Perché si svilupperebbe una sensibilità al DHT solo in certe zone della testa?
Dove sono le prove che dimostrano come si arriva al deterioramento follicolare per ordine genetica?
Le affermazioni della Epigenetica valgono qualcosa o si tratta solo di fantascienza ?







Mi piacerebbe tanto se qualcuno volesse apportare il suo contributo cercando di dare delle risposte alle domande che ho posto, lo trovo molto più interessante e stimolante per una discussione.
 

mattafix

Utente
11 Gennaio 2012
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Jtelmas per altre malattie ben più gravi non esiste una cura, quindi fare leva sul solito discorso dell'arricchimento delle cause farmaceutiche potrebbe non avere senso

A quelle domande poi hai già avuto la risposta, però impostando la discussione sulla teoria sull'energia vitale, non accetterai mai risposte scientifiche, sicché mi sembra che la discussione stia andando su strade diverse
 

nonlosoaaa

Utente
20 Ottobre 2012
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Jtelmas non si capisce dove vuoi andare a parare. La sensibilità al dht è accertata scientificamente pensa ai casi dei trans a cui, dopo avere assunto estrogeni, sono tornati i capelli. Poi effettivamente sulla causa genetica non si sa bene da dove provenga e poi tu dici che non è una patologia e invece lo è a tutti gli effetti dei follicoli
 

marlin

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Itelmas vuole arrivare alla GF, che però ha funzionato bene solo col suo amico Giovanni Serri Pili, mentre le cure che vanno per la maggiore hanno salvato infinitamente molte più capigliature.

Qui non si tratterebbe di buttare via il solito bambino con l'acqua sporca, ma di buttare via tutto quello che ha efficacia, senza sforzarsi di migliorarlo ulteriormente procedendo nella giusta direzione.

Ciao

MA - r l i n
 

dr_paolo gigli

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E ' certamente una patologia. Che pero' produce solo problemi estetici . In toscana si dice che c' e anche chi non crede all' acqua calda
Saluti
Buona pasqua
 

jtelmas

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22 Settembre 2010
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nonlosoaaa ha scritto:
Jtelmas non si capisce dove vuoi andare a parare. La sensibilità al dht è accertata scientificamente pensa ai casi dei trans a cui, dopo avere assunto estrogeni, sono tornati i capelli. Poi effettivamente sulla causa genetica non si sa bene da dove provenga e poi tu dici che non è una patologia e invece lo è a tutti gli effetti dei follicoli


Certo che potrebbe esserci un problema di sensibilità associato al DHT pero il mio punto di vista è che questa sedicente sensibilità non è determinata dalla genetica! E non è cosa da poco, perché cambia totalmente la visione sulla inevitabilità della calvizie. Tu stesso hai riconosciuto la ambiguità di questa tesi scrivendo che ....non si sa bene da dove provenga....
 

jtelmas

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22 Settembre 2010
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Marlin ha scritto:
Itelmas vuole arrivare alla GF, che però ha funzionato bene solo col suo amico Giovanni Serri Pili, mentre le cure che vanno per la maggiore hanno salvato infinitamente molte più capigliature.

Qui non si tratterebbe di buttare via il solito bambino con l'acqua sporca, ma di buttare via tutto quello che ha efficacia, senza sforzarsi di migliorarlo ulteriormente procedendo nella giusta direzione.

Ciao



MA - r l i n


No Marlin, tre piccole correzioni:

1) Non cerco di arrivare alla GF perchè la GF è arrivata da tempo sul foro e ha uno spazio riservato cosi come esiste il foro speciale per Finasteride e company. La discussione qui punta su un'altra questione,
la associazione genetica- eta'-calvizie.

2)Risaltare l'esperienza di Giovanni come una fortunata eccezione è molto riduttivo: prima e dopo di lui ci sono interessanti personaggi che sono arrivati a formulare delle teorie con molti punti in comune fra di loro. Allora anche Bennett,Hagerty,Hatch,Mercado,Fo sarebbero tutti dei ciarlatani? Chissà varrebbe la pena analizzare meglio alcune sensate osservazioni.

3)Di quale numero infinito di capigliature stai parlando?
Sara'quello che negli ultimi 50 anni è aumentato, ovvero il numero di quelle perse. Negli anni 50-60 vedere un giovane calvo non era facile. Oggi senza difficoltà trovi giovanissimi di 18 anni con seri problemi.
E tutto questo con la presenza consolidata nel mercato di Finasteride e Minoxidil,i meravigliosi trattamenti anti-calvizie. Ma allora avrò capito male, con questi portentosi rimedi a disposizione la caduta dei capelli non è più un problema, vero?
 

marlin

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Beh, la GF (1), anche a livello di discussioni, l'ho inaugurata io su questo forum, ma me ne sono distaccato anni dopo per gli scarsi risultati ottenuti.

I pionieri (2) non sono necessariamente tutti ciralatani, ma sono rimasti appunto dei casi isolati, quindi la strada intrapresa non è risultata molto efficace, in questi casi di solito si cercano altre strade.

Infine non tutti si curano (3) e soprattutto non si curano con le cure più efficaci disponibili, magari proprio perché seguono strade meno efficaci, senza contare che poi, in ogni caso, serve una costanza che ben pochi hanno.

Ciao

MA - r l i n

 

kakaroth86

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jtelmas ha scritto:
Negli anni 50-60 vedere un giovane calvo non era facile.
Oggi senza difficoltà trovi giovanissimi di 18 anni con seri problemi.


quoto alla stragrande.
 

kakaroth86

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9 Marzo 2012
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Dr.Paolo Gigli ha scritto:
a suo tempo cercai di fare un trial sulla gf ma i vatri ginnasti si rifiutarono ..
Saliutri


Dottore se vuole potrei farle da cavia se decidesse di fare questo trial.
Sabato prossimo ho proprio una visita con lei.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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kakaroth86 ha scritto:
jtelmas ha scritto:
Negli anni 50-60 vedere un giovane calvo non era facile.
Oggi senza difficoltà trovi giovanissimi di 18 anni con seri problemi.


quoto alla stragrande.


Io sono anche un appassionato di storia. Da quando ho preso ad appassionarmi di capelli ho iniziato ad esaminare anche questi nella documentazione storica.

Questa cosa della calvizie meno diffusa un tempo rispetto a oggi non mi quadra affatto. Forse si potrebbe concedere il fatto di un'insorgenza più tardiva un tempo rispetto a oggi, ma per la sua diffusione è sufficiente passare in rassegna le raffigurazioni dei vari personaggi storici per capire quanto sia sempre stata molto diffusa (ovviamente all'epoca delle parrucche, '600-700, pareva debellata[:)]).

Ciao

MA - r l i n
 

nonlosoaaa

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20 Ottobre 2012
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jtelmas ha scritto:
nonlosoaaa ha scritto:
Jtelmas non si capisce dove vuoi andare a parare. La sensibilità al dht è accertata scientificamente pensa ai casi dei trans a cui, dopo avere assunto estrogeni, sono tornati i capelli. Poi effettivamente sulla causa genetica non si sa bene da dove provenga e poi tu dici che non è una patologia e invece lo è a tutti gli effetti dei follicoli


Certo che potrebbe esserci un problema di sensibilità associato al DHT pero il mio punto di vista è che questa sedicente sensibilità non è determinata dalla genetica! E non è cosa da poco, perché cambia totalmente la visione sulla inevitabilità della calvizie. Tu stesso hai riconosciuto la ambiguità di questa tesi scrivendo che ....non si sa bene da dove provenga....


io ho detto che non si conosce l'origine genetica dell'aga non ho messo in discussione la trasmissione genetica. Cioè se per assurdo fosse impedito a chi manifesta aga prima dei 60 anni di ripdodursi nel giro di 2 3 generazioni massimo in tutto il mondo non ci sarebbero più pelati giovani questo è indubbio. Poi rendimene partecipe, a che cosa sarebbe dovuta secondo te la sensibilità al dht, di sorta? Ma poi hai ricevuto già tutte le spiegazioni ufficiali e anche quelle più logiche e continui a cercare appigli che non esistono
 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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1) Il follicolo è un organo o cosa?
2) Perché si svilupperebbe una sensibilità al DHT solo in certe zone della testa?
3) Dove sono le prove che dimostrano come si arriva al deterioramento follicolare per ordine genetica?
4) Le affermazioni della Epigenetica valgono qualcosa o si tratta solo di fantascienza ?

1) un organo, alcuni autori chiamano organoid.
2) la regionalità è dovuta ad alcuni geni che dettano la sensibilità agli ormoni, probabilmente fin dalle prime fasi dell'embriogenesi.
(forse la cute della sommità del capo ha una derivazione leggermente differente dalla cute presente ai lati della testa, almeno i mi sono
fatto questa idea.)
3) studi di Imperato sono quelli più cogenti. Ma anche l'osservazione empirica di Aristotele che si accorse che gli eunuchi non diventano mai
calvi.
4) Quali affermazioni?
 

jtelmas

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22 Settembre 2010
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Dr.Paolo Gigli ha scritto:
E ' certamente una patologia. Che pero' produce solo problemi estetici . In toscana si dice che c' e anche chi non crede all' acqua calda
Saluti
Buona pasqua


Nella stessa pagina web associata a questo foro http://www.calvizie.net/documento.asp?args=4.1.513 si riconosce che esistono opinioni differenti fra i dermatologi rispetto alla definizione della calvizie, quindi non userei la parola “certamente”.
Se poi uno utilizza la parola patologia per la sua etimologia ( patos = sofferenza ) e per la sua definizione vediamo come risulta facile inculcare nella gente l’idea che la caduta dei capelli sia una vera e propria malattia. Sto’ esagerando ? No, è proprio quello che fanno le grandi multinazionali del farmaco, conosciute anche come BIG PHARMA.
Ho qui un illuminante articolo ( uno dei tanti ) che invito a leggere. L’ ha scritto un autorevole dottore , non uno qualunque, con riferimenti chiari e verificabili. Mi piacerebbe sentire la sua opinione Dott. Gigli…
http://www.huffingtonpost.com/dr-larry-dossey/big-pharma-health-care-cr_b_613311.html
Qui sotto c’è la traduzione google :
È possibile che ci sia già sufficiente malattia nel mondo, e che nessuno vorrebbe aggiungere altre malattie a quelle che noi esseri umani devono già affrontare. Ma vi è una potente industria nella nostra società che sta facendo gli straordinari per inventare malattie e convincerci che siamo colpiti dalle stesse.
Questo sforzo è noto come disease mongering, un termine introdotto dalla scrittrice del campo scienza-salute Lynn Payer nel suo libro del 1992 Malattia-Mongers: come i medici, le case farmaceutiche, e Assicuratori ci stanno facendo sentir male . Payer ha definito come disease mongering , l’azione di convincere la gente che in sostanza sono malati, o quelli che lo sono leggermente in persone che sono molto malati. Questa strategia è stata anche chiamata la costruzione sociale della malattia di Ray Moynihan, Iona Heath e David Henry nel British Medical Journal . Ci sono un sacco di soldi per convincere le persone sane che sono malate, dicono. Le aziende farmaceutiche sono attivamente coinvolte nella sponsorizzazione della definizione delle malattie e la promozione a sia ai medici prescrittori e dei consumatori.
Disease mongering ha rotolamento nel 1879 con l'invenzione di Listerine, che in origine era considerato un antisettico chirurgico. È stato chiamato per il famoso chirurgo inglese Joseph Lister, che ha eseguito la prima procedura chirurgica antisettico. Ben presto, però, Listerine di inventori, il dottor Joseph Lawrence e la Giordania W. Lambert, li vendevano in forma concentrata come un detergente per pavimenti e come trattamento per la gonorrea. Nel 1895 hanno cominciato a commercializzare al dentista per l'igiene orale, e nel 1914 divenne il primo over-the-counter collutorio commercializzato negli Stati Uniti. Nel 1920, la Società Lambert Pharmacal, macchina Listerine, era sicuro di aver trovato una cura, ora tutto quello che serviva era una malattia. Così uno formato da: alitosi. Prima di allora, l'alitosi è un termine oscuro medico che quasi nessuno aveva sentito parlare. Inserzionisti ha iniziato a promuovere Listerine come una cura per questa condizione, che, hanno detto, potrebbe possibilità chiunque di Blight di successo in amore, il matrimonio e il lavoro. Ben presto, la gente in tutta l'America erano affetti da alitosi.
Il trucco è stato quello di gonfiare un comune, condizione di tutti i giorni per il livello di patologia, che, se non curato, potrebbe prospettive di uno di Blight per la felicità personale e il successo. Gli annunci il marketing Listerine realizzati sono stati mini-soap opere, in cui la gente ha rischiato la vergogna sociale e il fallimento, a meno che il prodotto utilizzato.
Il marketing Listerine affinato le tecniche di marketing che sono state scoperte dai brevetti medicina creatori del 19 ° secolo. Lo scrittore Henry James era così irritato da questi imbonitori che li chiamavano nostrum mercanti. Suo fratello, psicologo di Harvard William James, che è considerato il padre della psicologia americana, è stato esasperato da loro, dicendo che gli autori di questi messaggi pubblicitari devono essere trattati come nemici pubblici e non hanno pietà mostrato.
Payer identificato diverse malattie-mongering tattiche. Tra questi:
• Assunzione di una funzione normale e che implica che ci sia qualcosa che non va e che deve essere trattato
• Descrivere sofferenza che non è necessariamente ci
• Definizione di una più grande proporzione della popolazione il più possibile come affetti da malattia
• Definizione di una condizione come una malattia da carenza o come malattia di squilibrio ormonale
• reclutamento di medici a girare il messaggio
• Utilizzando le statistiche selettivamente ad esagerare i benefici del trattamento
• Promuovere il trattamento come risk free
• Assunzione di un sintomo comune che potrebbe significare qualsiasi cosa e rendere il suono come se fosse un segno di una grave malattia
Cani da guardia sanitari sono ora un fischio alle maggiori aziende farmaceutiche che sono impegnati in questa attività, e hanno identificato diverse malattie come esempi attuali di disease mongering. Essi non stanno dicendo queste condizioni non esistono - sono effettivamente difficile per alcune persone - ma che la loro incidenza e rilevanza è selvaggiamente esagerata nel perseguimento degli utili societari. Tra queste malattie sono: disfunzione erettile, disfunzione sessuale femminile, disturbo bipolare, da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), sindrome delle gambe, l'osteoporosi, la timidezza sociale (chiamato anche disturbo d'ansia sociale e fobia sociale), sindrome dell'intestino irritabile e CALVIZIE. Perché dovremmo essere preoccupati per disease mongering? Vi è un enorme peso psicologico a pensare a noi stessi come malati quando non lo siamo. Al di là del costo psicologico, ci sono i costi finanziari, personale e sociale. Trattare queste malattie con prodotti farmaceutici non è a buon mercato. Inoltre, nessuna tassa-finanziato sistema sanitario in grado di sostenere il costo del trattamento farmacologico per tutti i rischi per i quali le case farmaceutiche vorrebbero curare la popolazione.
Inversione mongering malattia non sarà facile. C'è una pressoché illimitate quantità di denaro per essere fatto da commercializzare rimedi farmaceutici per le malattie che esistono principalmente nella fantasia, e ci sono forti interessi economici, politici e professionali che vogliono disperatamente questo processo continui.
La via da seguire potrebbe essere in noi stessi psicologicamente immunizzante contro i messaggi di Big Pharma che invadono la nostra vita da ogni parte. Dobbiamo imparare a smettere di essere ventose.
Come? Heath ritiene che la nostra paura della sofferenza e della morte ci rende suscettibili a disease mongering. Oggi, a causa i conforti della religione non sono più reali per molte persone, la morte sembra più finale, con conseguente panico fretta di utilizzare tutto ciò che offre una migliore salute e maggiore longevità. Quindi può essere che il modo migliore per resistere alle malattie mongering non è quello di battere la testa contro la fortezza di Big Pharma, ma per sviluppare la maturità psicologica e spirituale che ci rende resistente agli sforzi realizzati per infondere paura e terrore nelle nostre vite.
E 'stato detto che uno dei modi principali noi esseri umani differiscono dalle altre creature è nel nostro desiderio di prendere una pillola. Le società farmaceutiche sanno che. Eppure, la nostra salute è determinata non principalmente dalle pillole che scegliamo da digerire, ma il modo in cui scegliamo di vivere la nostra vita - il nostro modo di mangiare, l'esercizio fisico, lavorare, giocare, amare e relazionarsi con gli altri. Rendendosi conto che, siamo in grado di superare in astuzia gli sforzi dei mongerers malattia a patologizzare ogni momento della nostra esistenza.
~ Larry Dossey, MD
Riferimenti:
L. Dossey. Lunga ombra di Listerine: disease mongering e la vendita di malattia. Esplora.Settembre 2006; 2 (5): 379-385.
R. Moynihan, I. Heath I, D. Henry. Vendere malattie: l'industria farmaceutica e disease mongering.British Medical Journal. 2002; 324:886-891. Disponibile all'indirizzo:http://bmj.bmjjournals.com/cgi/content/full/324/7342/886 .
L. Payer. Malattia-Mongers: come i medici, le case farmaceutiche, e Assicuratori stanno facendo si sente male. New York, NY: Wiley & Sons, 1992.
Listerine. Wikipedia. Disponibile all'indirizzo: http://en.wikipedia.org/wiki/Listerine .
Collezione speciale disease mongering. Public Library of Science (PLoS


Invece qui da noi si dice che c'è chi vuole tappare il sole con un dito





 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Marlin ha scritto:
kakaroth86 ha scritto:
jtelmas ha scritto:
Negli anni 50-60 vedere un giovane calvo non era facile.
Oggi senza difficoltà trovi giovanissimi di 18 anni con seri problemi.


quoto alla stragrande.


Io sono anche un appassionato di storia. Da quando ho preso ad appassionarmi di capelli ho iniziato ad esaminare anche questi nella documentazione storica.

Questa cosa della calvizie meno diffusa un tempo rispetto a oggi non mi quadra affatto. Forse si potrebbe concedere il fatto di un'insorgenza più tardiva un tempo rispetto a oggi, ma per la sua diffusione è sufficiente passare in rassegna le raffigurazioni dei vari personaggi storici per capire quanto sia sempre stata molto diffusa (ovviamente all'epoca delle parrucche, '600-700, pareva debellata[:)]).

Ciao

MA - r l i n


Non metto in dubbio la tua dedicazione, pero' io mi riferivo esattamente a una comparsa della calvizie in eta' più matura rispetto ad oggi. Se guardi foto di squadre di calcio degli anni 40/50 difficilmente vedrai dei calvi. Oggi quasi tutte le squadre ne hanno almeno 4 o 5. Non dico certo che si tratta di statistiche precise, è solo un esempio, pero' mi porta automaticamente a pensare che tutta la tecnologia e la ricerca negli ultimi 50 anni non ha modificato per niente la situazione, anzi. Quanto più la scienza analizza in profondità la struttura del follicolo, più risultati mediocri riesce a raggiungere. E questo è sotto gli occhi di tutti.
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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nonlosoaaa ha scritto:
jtelmas ha scritto:
nonlosoaaa ha scritto:
Jtelmas non si capisce dove vuoi andare a parare. La sensibilità al dht è accertata scientificamente pensa ai casi dei trans a cui, dopo avere assunto estrogeni, sono tornati i capelli. Poi effettivamente sulla causa genetica non si sa bene da dove provenga e poi tu dici che non è una patologia e invece lo è a tutti gli effetti dei follicoli


Certo che potrebbe esserci un problema di sensibilità associato al DHT pero il mio punto di vista è che questa sedicente sensibilità non è determinata dalla genetica! E non è cosa da poco, perché cambia totalmente la visione sulla inevitabilità della calvizie. Tu stesso hai riconosciuto la ambiguità di questa tesi scrivendo che ....non si sa bene da dove provenga....


io ho detto che non si conosce l'origine genetica dell'aga non ho messo in discussione la trasmissione genetica. Cioè se per assurdo fosse impedito a chi manifesta aga prima dei 60 anni di ripdodursi nel giro di 2 3 generazioni massimo in tutto il mondo non ci sarebbero più pelati giovani questo è indubbio. Poi rendimene partecipe, a che cosa sarebbe dovuta secondo te la sensibilità al dht, di sorta? Ma poi hai ricevuto già tutte le spiegazioni ufficiali e anche quelle più logiche e continui a cercare appigli che non esistono


Scusa, non ho capito bene il discorso io ho detto che non si conosce l'origine genetica dell'aga non ho messo in discussione la trasmissione genetica.
Cerco appigli? Sicuro, e ne ho trovato anche tanti...
e hanno perfino nome e cognome:
Sandford Bennett,Tom Hagerty,David M.Hatch,Monico Mercado,Giovanni Serri Pili, Jacopo Fo, per citare i più conosciuti.Fai una piccola investigazione sulle loro intuizioni e teorie e ti ritroverai a pensare con la tua testa, non con quella degli investigatori della Merck
 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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JulienSorel ha scritto:
1) Il follicolo è un organo o cosa?
2) Perché si svilupperebbe una sensibilità al DHT solo in certe zone della testa?
3) Dove sono le prove che dimostrano come si arriva al deterioramento follicolare per ordine genetica?
4) Le affermazioni della Epigenetica valgono qualcosa o si tratta solo di fantascienza ?

1) un organo, alcuni autori chiamano organoid.
2) la regionalità è dovuta ad alcuni geni che dettano la sensibilità agli ormoni, probabilmente fin dalle prime fasi dell'embriogenesi.
(forse la cute della sommità del capo ha una derivazione leggermente differente dalla cute presente ai lati della testa, almeno i mi sono
fatto questa idea.)
3) studi di Imperato sono quelli più cogenti. Ma anche l'osservazione empirica di Aristotele che si accorse che gli eunuchi non diventano mai
calvi.
4) Quali affermazioni?



Grazie Julien per le tue risposte:

1) un organo, alcuni autori chiamano organoid.

Sono completamente d'accordo. Il follicolo è un organo e come tale tiene su funzione. E allora come potrebbe la genetica programmare l'eliminazione di un organo funzionale del corpo? ( solo nel caso di gravi malattie si potrebbe attivare questo assurdo meccanismo )

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2) la regionalità è dovuta ad alcuni geni che dettano la sensibilità agli ormoni, probabilmente fin dalle prime fasi dell'embriogenesi.
(forse la cute della sommità del capo ha una derivazione leggermente differente dalla cute presente ai lati della testa, almeno i mi sono fatto questa idea.)

Se fosse come tu dici, ovvero che questa sensibilità si svilupperebbe
fin dalle primissime fasi di vita, sarebbe possibile individuarla e prevedere la comparsa della calvizie in un soggetto 20 o 30 anni dopo?


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3) studi di Imperato sono quelli più cogenti. Ma anche l'osservazione empirica di Aristotele che si accorse che gli eunuchi non diventano mai calvi.

Alla terza domanda mi sembra che non c'è una vera risposta, io parlavo di prove che dimostrano scientificamente come un gene arriva a trasformare in sensibili solo i follicoli situati in certe zone.
Gli eunuchi non dimostrano niente perché ci sono tanti uomini
con i loro attributi completi che mantengono una chioma invidiabile.

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4) Quali affermazioni?

Quelle della Epigenetica, e stiamo parlando di scienza.
Il famoso biologo Bruce Lipton nel suo libro La biologia della credenza illustra le evidenze che dimostrano come i geni non sono i veri controllori della biologia. E per favore non confondiamo la sicura influenza dei geni nelle caratteristiche somatiche delle persone per controllo totale dell'essere umano.