Paura degli anni che scorrono

Utente1988

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Dipende
Uno dei due xD, appunto non ho tante risorse. Leggo che triconac è buono per l’irritazione, ma è un medicinale, l’altro è uno shampo, o sbaglio?
 

proxy

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Ma credo che se usi uno shampoo corretto per te puoi farlo anche tutti i giorni...
Usavo anche un'altro shampoo medico non ricordo il nome...devo cercare ti faccio sapere.
Lui fino a 10 gg fa lavava i capelli 3 volte al giorno... quindi un'effetto rebound pazzesco secondo me.
Oltre a continuare a toccarli in modo ossessivo.
 
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artiglio5825

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22 Luglio 2010
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Io sto ricostruendo la storia della mia famiglia, mio nonno aveva 3 fratelli (e 1 sorella) uno ha fatto il militare di carriera ed è morto in guerra nel 1918 era il più grande e aveva 29 anni, mio nonno, secondogenito, ha fatto il servizio militare che allora durava due anni, prima della guerra tipo nel 1912-13, poi tre anni al fronte e un anno in attesa della smobilitazione dell'esercito, sei anni di militare non voluti, ma fatti, di cui tre di guerra pesante. Gli altri due fratelli storie analoghe. Erano benestanti, ma travolti dagli eventi si sono beccati guerra e servizio militare per anni. Sono cose che ho saputo adesso ricostruendo con gli archivi, nessuno mi aveva detto questo, probabilmente si sono beccati tutto questo senza fiatare, come una cosa doverosa da fare. Non sono un fautore della guerra e un nazionalista (ora si dice sovranista), ma ho una grande ammirazione per quella generazione. Ammirazione che prima non avevo perché contestavo tutto quello che era il passato, persone comprese. Uno dovrebbe sempre mettersi nei panni degli altri prima di giudicare e magari dovrebbe conoscere un po' di storia.

Ciao

MA - r l i n

credo che attualmente difficilmente ci sarebbero molte manifestazioni interventiste, che magari non sono state fondamentali per l entrata dell italia in guerra ma qualche effetto devono averlo prodotto. da questo punto di vista forse è meglio il presente, non si considera più la guerra una via percorribile come in passato in linea generale.
 

Utente1988

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12 Febbraio 2019
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Dipende
Si, una volta c’era il nazionalismo risorgimentale e la mascolinità legata alla lotta, noi facciamo parte di un epoca in cui il concetto di civiltà è legato alla pace. I genitori non educano più a fare a pugni o a richiedere le ‘scuse’. La guerra alla fine è la proiezione su larga scala di idee diffuse fra le persone. Il problema è che noi siamo sudditi americani praticamente, e l’Italia è paese strategicamente rilevante per operazioni militari. Se l’America entrasse in guerra con la Russia per la questione turca la guerra ci investirebbe in pieno...
quando accadrà chiederanno il solito voto per finanziare aerei e missili americani, l’Italia dirà seccamente di no attraverso i nostri rappresentanti e voteranno a sfavore, salvo che qualche mese dopo diranno che è già stato tutto pagato sotto banco
 

artiglio5825

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in effetti siamo una colonia americana fino a che non ci decideremo a finirla di farci i dispetti in europa e unirci effettivamente.
 

marlin

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Non so se erano interventisti, so che si sono fatti il servizio militare obbligatorio di due anni e poco dopo i tre anni di guerra e poi ancora un anno, il 1919 ,ad aspettare che l'esercito smobilitasse (e che l'influenza spagnola smettesse di fare più vittime della guerra...). Certo che è meglio il presente, ma è meglio anche perché ci sono state questo tipo di generazioni che avevano un forte senso del dovere e molti meno diritti di noi.

Ciao

MA - r l i n
 
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artiglio5825

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di sicuro la maggior parte degli interventisti una volta in trincea ha cambiato idea, io invece sono dalla parte dei molti disertori che poi venivano decimati, ma se fossero stati di più quella inutile carneficina sarebbe finita prima.
 

artiglio5825

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più che il senso del dovere era lo spirito alcoolico che spingeva la gente al massacro, quello non poteva mai mancare altrimenti erano guai.
 

Utente1988

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Dipende
Ci sono lettere di giovani che sono pure partiti volontari carichi di entusiasmo, altre in cui si capisce che era una rogna, specie se eri contadino o bottegaio e dovevi lasciare l’attività di famiglia. Gli storici hanno constatato che l’interventismo era vissuto fra le classi medio - alte, mentre i contadini odiavano la guerra. Si è pure pensato che le sconfitte fossero da imputare alla loro scarsa voglia, e che invece di fare il bene del proprio paese ‘questi’ pensavano solo a tornare a casa.

- leggere A. Gibelli per conoscere la mentalità dell’italiano in guerra
 

Utente1988

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Dipende
Si e poi c’era la carestia, almeno nel nord Italia. Penso che la cosa peggiore della guerra più che combattere sia sperare che non venga a mancare acqua pulita, cibo, medicine

Poi consiglio un film: Uomini contro, mi è piaciuto molto. Rende bene l’idea di quello che hai scritto
 

artiglio5825

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si molto bello, bella la scena in cui sassu cerca di far uccidere il generale leone al cecchino austriaco ma purtroppo gli é andata male. in effetti gli imperi centrali hanno perduto la guerra non tanto sul campo quanto per carestie e malattie.
 
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marlin

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9 Maggio 2004
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Non mi sono spiegato: hanno fatto la guerra e tutto il resto (ossia un servizio militare lunghissimo) per quel senso del dovere che ormai si è perso, non mi risulta infatti che fossero dei fanatici o che in guerra abbiano acquisito medaglie al valore, non erano esaltati, non risulta, se lo fossero stati avrei saputo delle loro vicende da tempo e invece nemmeno sapevo che erano stati soldati; come dire, "ordinaria amministrazione" per chi mi parlava di loro senza ricordare questo "piccolo" particolare, ossia anni di servizio militare e poi di spiacevolissima guerra nell'arco di una vita che, quando non si è spenta con la guerra a 29 anni, si è spenta a 40, a 54 e a 59 anni.

Ciao

MA - r l i n
 

artiglio5825

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si era chiaro, ma non riesco a vederli come valori positivi, un esercito di coscritti rimane un imposizione, di sicuro molti lo hanno fatto molto motivati, altri meno.