Anche per me la musica è una grande passione, ma non avevo mai lasciato post qui, dato che avevo avuto modo di vedere che si discuteva principalmente di hard rock, metal e generi simili; comunque dopo aver parlato con the cure e klaus, ho pensato di inserire questo intervento, riguardante un personaggio davvero unico nella storia dell'arte musicale che è Glenn Gould (peraltro ammirato anche da amici musicisti di genere h.rock),
allo scopo di farne conoscere meglio le qualità intrepretative, di render noti alcuni tratti dell'istrionico carattere e delle singolari doti umane e sopratutto, col fine di diffondere la sua musica.
A tal scopo, a piè di pagina ho collocato dei links che rimandano ad interpretazioni di eccezionale valore storico, non facilmente trovabili in commercio, in cui si può studiare la tecnica e tutti i particolari dello stile esecutivo del genio gouldiano.
In particolare consiglio (a chi fosse interessato) di aprire il secondo link, relativo alla interpretazione delle Variazioni Goldberg ove, grazie al movimento della telecamera ravvicinata, si potrà osservare da posizioni ravvicinatissime lo stile dell'artista e si potrà al contempo percepire il trasporto la grande suggestione emotiva che caratterizza la performance del pianista canadese (in special modo tra i minuti nove e dieci).
-- Glenn Gould nasce in canada a Toronto, sulle rive del un lago Ontario, la madre anche'essa pianista dilettante, era parente del grande musicista scandinavo E. Grieg.
Glenn frequentò il Royal Conservatory of Music di Toronto dall'età di soli dieci anni e vi studiò pianoforte con Alberto Guerrero, organo con Frederick C. Silvester, e teoria musicale con Leo Smith.
È del 1945 la sua prima esecuzione pubblica (all'organo) e dell'anno successivo la sua prima apparizione con un'orchestra (la Toronto Symphony Orchestra) con l'esecuzione del Concerto per pianoforte No. 4 di Beethoven che riscosse un successo straordinario. Aveva 14 anni.
La madre di glenn passava molto tempo al pianoforte durante la gravidanza, mentre il figlio era nel suo grembo, poichè era convinta che le vibrazioni acustiche delle onde sonore penetrassero la placenta (come in effetti avviene) e accarezzassero il feto.
Questa scena è mirabilmente rappresentata nel film 32 piccoli film su glenn gould, in essa il regista si sofferma sulla sequenza di scene che pone a confronto l'immagine della madre che dolcemente suona il piano nel salotto della casa e l'immagine del lago (che si poteva scorgere dalle finestre di casa di glenn), col suo flusso e riflusso delle acque, proponendo la suggestiva comparazione dialettica tra le due scene, ovvero tra la cultura e la bellezza dell'arte della musica e quella della natura allo stadio incontaminato,.. con i suoi silenzi, ricolmi di suono.., come a suggerire la compenetrazione tra le onde della musica e quelle delle acque che, simbolicamente, richiamano anche il liquido amniotico in cui è immerso il feto.
Glenn a questo proposito disse: Mia madre suonava per me, quando ancora non ero alla luce, ma nel suo grembo..fu in quei momenti che io sono diventato un pianista.
Gould, fu spirito acuto e indagatore, eccentrico ed analitico, caratterizzato da una passionalità intensa, non solo per la musica ma per tutti gli aspetti della vita, fu anticonformista in tutto e fino all'eccesso.
Suonava quando cantava (a volte parlava anche come si può ascoltare nel link del secondo video, soffermandosi al nono minuto di esecuzione). Pur cercando disperatamente la perfezione del suono e dell'esecuzione (tanto che poteva passare settimane in sala di registrazione per incidere poi solo un minuto di musica o anche meno), inspiegabilemente lui sceglieva spesso di lasciare il suo flebile canto nella traccia sonora; gli ingegneri del suono, i tecnici i produttori, non riuscirono mai a dissuaderlo e rimanevano anch'essi stupefatti da questa profonda partecipazione emotiva e fisica che mostrava il pianista canadese nelle esecuzioni.
Glenn cantava e si dondolava sulla sedia costruita per lui dal padre (che continuò a usare sempre anche quando era semidistrutta) esprimendo trasporto ed una trans estatica che non possono che suggestionare coloro che ascoltano o che guardano le sue esecuzioni.
Fu prima di tutto un antidivo, non gli importava nulla dei soldi, del successo, degli onori. Diceva di non sopportare le gerarchie che invece di unire, dividevano il mondo in classi , odiava termini preconfezionati che implicavano un dover essere, quali l'artista e il pubblico, sosteneva che i concerti servissero per far esibire gli esecutori a mò di scimmie ammaestrate per far divertire politici e classi privilegiate aggiungendo che ciò mortificava la sua indole creativa; per questo si ritirò nel 64 dalla carriera concertistica (a 32 anni) scegliendo di affidare le sue esecuzioni esclusivamente a dischi in vinile, registrazioni e programmi radiofonici.
Si battè perchè le barriere ideologiche, politiche e sociali crollassero e fu il primo pianista nord americano a esibirsi in unione sovietica nel 1957 in piena guerra fredda.
Non andava mai a cene o ad incontri con i cosiddetti vip, con star o politici (preferiva fermarsi nei fast-food dove amava ascoltare contemporaneamente i diversi discorsi delle persone comuni che parlavano dei loro problemi d'ogni giorno, sovrapponendone i toni nella sua mente e dirigendo quella composizione di vita, con la mano destra, solfeggiando e imponendo un ritmo , alla stregua un direttore d'orchestra), utilizzò tale capacità analitica (che egli definiva radio contrappunto) per la realizzazione dei suoi singolari documentari. Concedeva raramente interviste, ma quelle poche si rivelavano anticonformiste e di rara finezza intellettuale.
Amava la solitudine, gli animali e la natura; tra i suoi documentari sono di grande interesse: The Solitude Trilogy (Trilogia della solitudine), The Latecomers (I ritardatari), su Terranova; e The Quiet in the Land (Il riposo in campagna), tutti realizzati con la tecnica del radio contrappunto (tecnica peraltro del tutto ardita e tecnicamente complessa, visto che occorreva sovrapporre le traccie manualmente, dato che a quel tempo non esisteva la possibilità di sovrapposizione digitale dei suoni).
Gould amava la natura ed i paesaggi, poichè sosteneva che un particolare tipo di luogo, potesse plasmare certi lati del carattere, formando la personalità d'un individuo.
Cosicchè un ambiente particolare come quello del nord america, ove dominava il grande freddo, il bianco dei ghiacci e la rifrazione luminosa del riverbero dei cristalli di neve, poteva sensibilizzare alcuni tratti della percezione, favorendo la capacità di ricezione dell' intima armonia di suoni e colori ;come un continuum tra natura e cultura.
Egli, si sentiva come una estesione di quel paesaggio, sentiva che il grande freddo avesse plasmato una parte del suo spirito geniale, per questo volle realizzare un documentario intitolato: The idea of the nord.