I depressi perdono i capelli.

haga

Utente
7 Maggio 2003
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Di sicuro, e questa è una ceretzza, stati ansiosi, depressivi, isnsomma negativi, fanno male eccome alla chioma, e pure in poco tempo!!!!
 

starstars

Utente
21 Febbraio 2006
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Beh....ma con il diradamento psicogeno ti hanno dato la finasteride? Claudia non è un pò strano...... probabilmente sarebbero ricresciuti anche senza...
Sai percaso che Ssri fosse.......Fluoxetina, citalopram, sertralina (Zoloft).....? Grazie
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Si ma la psicogena è un'aga... probabilmente appunto con incidenza psicogena.
http://www.sitri.it/incidenze/incidenze.html
Secondo me l'aga è una patologia distinta, i cui meccanismi si conoscono bene... Diciamo che lo stress, così come altri accidenti la possono slatentizzare, oppure far sommare un effluvio all'androgenetica che quindi rende la situazione clinica peggiore e più complicata da risolvere.
Ah poi secondo me è anche collegato il fatto della tricodinia...
http://www.ildermatologorisponde.it/tricodinia.html
 

lortas

Utente
10 Luglio 2004
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La depressione è uno stato clinico che può alterare numerosi parametri
fisiologici e compromettere le più svariate funzioni organiche, quindi nulla
di sorprendente che possa agire sui capelli. Il rapporto tra psiche e derma
è molto forte e molte alopecie possono sicuramente essere complicate da
situazione di stress o di depressione cronica.
Poi gli esatti meccanismi d'azione purtroppo credo sfuggano ancora alla comprensione
ma legami ci sono eccome.
E al contrario di tante altre patologie psichiatriche che rispondono bene
a terapie psicologiche, la depressione se non la aggredisci con i farmaci
purtroppo combini ben poco.
Certo che da qui a dire che la cura per i capelli passi per gli antidepressivi
ce ne passa, ma di certo chi soffre di alopecia ed è pure depresso, se non
gli dai una spintina non credo che possa avere benefici dalle comuni cure
per i capelli, come giustamente suggerito da Marliani.
E come dice Claudia, le situazioni miste sono le più complicate, aga + defluvium
da stress....:(I
Quindi, un approccio multidisciplinare alla calvizie potrebbe portare a risultati
più confortanti, no?
 
6 Marzo 2003
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Introduzione:
Avrei tanto desiderato una lezione di Tricologia Psicosomatica del prof. Emiliano Panconesi al Master di Tricologia dell’Università di Firenze ma questo non è stato possibile per motivi di salute.
Ho pertanto voluto ripubblicare un vecchio articolo del Maestro. Articolo che, alla sua pubblicazione, tanti anni fa, non compresi appieno. Oggi mi appare in tutta la sua lungimiranza e profondità.

Andrea Marliani


Aspetti psicosomatici nelle alopecie
EMILIANO PANCONESI




Premessa.

“Infiniti sono i mali, oltre quelli de’nervi, che col disordinare questi cagiona lo studio. Un celebre matematico soggetto ad una ereditaria gotta, e la cui condotta era sempre stata irreprensibile, ne accellerò l’accesso per la troppo grande applicazione nel sciogliere un difficile problema. È noto l’accidente accaduto al Cavaliere d’Epernay: questi dopo un assiduo studio di quattro mesi perdette senz’alcun altro sintoma di malattia la barba, le ciglia, le sopracciglia, e finalmente i capelli, e tutti i peli del corpo. Questo fenomeno facilmente si deduce dalla mancanza del nutrimento ai piccoli bulbi, che servono di radice a’ peli; per tre cagioni poteva cessare l’irrorazione di questo sugo nutritizio: 1. Per lo sconcerto delle funzioni dello stomaco primo organo della nutrizione, e della digestione. 2. Per l’azione diminuita de’ nervi, che gran parte hanno della nutrizione, poiché essendo dall’anima occupati non possono agire sul corpo. 3. Per quella piccola febbre, a cui vanno soggetti i Letterati, questa distruggendo la linfa nutritizia, li rende pallidi, magri, ed a poco a poco li va consumando; talora questa febbre dipende dall’accresciuta forza del cuore, che da una forte contensione della mente sollecitato viene a più frequenti battute”.
Così Monsieur Tissot “Dottore, e Professore di Medicina in Mompelie” (dalla traduzione italiana a cura della “Stamperia ed a spese di Gaetano Castellano in Napoli” della Salute de’ Letterati) nel 1773 cominciava, forse, la lunga serie di coloro, esperti e pazienti, che cercavano di interpretare “scientificamente” il rapporto fra emozione e caduta di capelli. Molti anni dopo (1932), nel famoso Handbuch di Iadassohn, Galewsky (1) dedica un capitolo alla “alopecia neurotica”; nel 1956 una serie di test psicologici ci sembrano significativi per proporre un’ipotesi psicosomatica dell’alopecia areata (Panconesi: 2, 3); nel 1961 Albert Kligman (4) delinea il quadro del telogen effluvium indicando gli stress psicosociali, fra le varie possibili, come la causa più frequente. Quattro citazioni bibliografiche, scelte arbitrariamente fra centinaia, per esemplificare il problema per quanto attiene a “dermatologia psicosomatica” in senso tradizionale (sinonimi: dermatosi emozionali (5), psicodermatologia (6), psychocutaneous diseases (7)] e rapporti con le varie alopecie.
Ma Sigmund Freud (8, 9) stesso pensava (1929) che le interpretazioni psicologiche, ipotizzate e verificate con i mezzi delle scienze psicologiche, fossero poste in attesa di precise correlazioni biologiche: “... gli psicoanalisti descrivono la via che la mente percorre quando si sviluppa una psicosi, ma la forza che spinge lungo quella via è nascosta... quella forza è biochimica ed è in questo che sta il futuro della psichiatria”.
E aggiunge: “la speranza per il futuro è nella chimica organica o in un approccio alle psicosi” (noi potremmo dire: alle dermatosi psicosomatiche) “attraverso l’endocrinologia: oggi questo futuro è ancora lontano, ma noi dovremmo studiare analiticamente ogni caso di psicosi perché la conoscenza acquisita indirizzerà un giorno la terapia chimica”.
Questo futuro è già cominciato con le nuove e nuovissime acquisizioni della psico-neuro-endocrino-immunologia (10, 11, 12, 13, 14) e della psicofarmacologia.
Ci limiteremo a prendere brevemente in esame, alcuni quadri di alopecia acquisita non cicatriziale (v. tabella 1) nei quali il rapporto psicogeno, psicosomatico o somatopsichico è prospettato. Infine, nelle conclusioni, accenneremo ai problemi psicologici correlati all’importanza dei capelli nel vissuto dell’uomo e, soprattutto, al valore attribuito alla capigliatura che si rende drammaticamente evidente in caso di alopecia per alterazioni dell’ordine (cosmos da cui cosmetologia) della immagine di sé.

tabella 1)
- Classificazione delle alopecie acquisite non cicatriziali (reversibiti e non reversibili) in rapporto a fattori psicosomatici.
“psicologiche psicopatologiche”
- tricotillomania
- (alopecia neurotica?)
“psicosomatiche”
- telogen effluvium
- alopecia areata
“somatopsichiche”
- tutte quelle indicate sopra
- defluvio androgenetico




Tricotillomania (15)

Il termine coniato da Hallopeau nel 1889 è riferito a un tipo particolare di alopecia da trazione dovuto all’abitudine di tirare i propri (qualche volta perfino gli altrui) capelli (hair pulling tic) tanto da creare aree irregolari, più o meno ampie, di alopecia (con monconi residui) di solito al cuoio capelluto, più raramente in altre parti del corpo. Più frequente in bambini e adolescenti, la tricotillomania può iniziare con la tendenza compulsiva a toccare i capelli, ad arrotolarli intorno alle dita, a metterli in bocca in momenti di distrazione (leggendo, guardando la televisione ecc.).
La tricomalacia, la prevalenza di capelli catagen sui telogen, l’assenza di infiltrato cellulare perifollicolare e perivascolare e, soprattutto, la modalità causale “meccanica” da reperire nella storia del paziente “se ci si pensa”, permetta la diagnosi.
Improprio, ma ormai consacrato dall’uso, è il suffisso terminologico “ma¬nia” (che dovrebbe essere limitato all’ambito delle forme maniaco-depressive) per questa sindrome che sembra avere proprie tipiche caratteristiche psicologiche: una certa tendenza a “permettersi con indulgenza” cose che fanno piacere, la ricerca di interrompere o attenuare una temporanea tensione psichica, la tendenza a porsi in posizioni “svantaggiose” o “di difetto” rispetto agli altri e la coazione a ripetere “gesti” che procurano piacere con evidenti implicazioni sessuali.
Lo “strano” tic di tirarsi i capelli viene avvicinato a tutti i modi “perversi” di procurarsi piacere provocandosi dolore (ancora per attenuare la tensione nervosa) come mordersi o stuzzicarsi le unghie e le zone periungueali fino a farle sanguinare, scrocchiare le dita, stuzzicare le gengive con uno stecchino, strizzare i punti neri o le pustole dell’acne fino a escoriarsi o, semplicemente, mordersi le labbra e tirarsi i lobi degli orecchi. In alcuni casi tirare le ciglia, le sopracciglia e i peli del pube sembra associabile a una sindrome “nevrotica” mentre passare a tirare i capelli è proprio di soggetti “schizoidi” (16).
La tricotillomania infantile può essere un modo di esprimere rabbia contro genitori inadeguati e “rejecting” (Obermayer, 17), specialmente contro una madre inadeguata e costituire, addirittura, l’oggetto transizionale nel senso di Winnicot * (18): i capelli morbidi e facili da raggiungere, oggetto auto-erotico transizionale, possono riprodurre, nel nostro quadro sindromico, un contatto (per alcuni addirittura una relazione masochistica) con la madre o con i suoi indumenti.
Considerazioni analoghe permettono a C. Koblenzer (19) di classificare la forma nella sfera delle cosiddette “abitudini compulsive” (correlate a rapporti conflittuali con i genitori, scatenate da stress e accompagnate da altri segni di regressione comportamentale: enuresi, pavor nocturnus ecc.) e suggerire di fornire, ai più piccoli, oggetti di lana pelosi o “setelosi” come espediente terapeutico. Nei bambini più grandi la tricotillomania ha implicazioni di auto-punizione, autoerotismo e rabbia “displaced”.

* Secondo il noto psicanalista: qualsiasi oggetto materiale, pezzetto di stoffa, angolo di una copertina (la coperta di Linus), ma anche l’orsacchiotto, il pollice da succhiare, l’orecchio da tirare... al quale “si aggrappa” o che tocca (o succhia)
 

liamgallagher

Utente
20 Ottobre 2006
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tralaltro ho letto che una dieta ricca di pesce (omega 3 ) favorisce i livelli di serotonina; inoltre,sempre su internet,ho visto una ricerca di Harvard che mostrava come nelle zone dove si consuma più pesce (il Giappone in particolare) fosse molto meno marcata l'incidenza di casi si depressione (l'1% della popolazione, contro 1 persona su 10 dell'inghilterra..Qui si asserisce anche che gli omega 3 funzionino meglio di alcuni farmaci antidepressivi)...e, guardacaso, il Giappone (o comunque l'oriente) è un paese a bassa incidenza di calvizie (incidenza che aumenta quando si trasferiscono qui e cambiano regimi alimentari)....


http://www.farmaonline.it/Notizie/notizia306.htm

qui molte persone integrano con Omega 3..forse c'è un altro motivo per farlo...
 

dexter80

Utente
17 Settembre 2008
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Bellissimo ed interessantissimo l'articolo, l'introduzione della psicologia in ambito medico rendebbe certamente più efficace il trattamento quando le cause sono psicosomatiche.
Purtroppo l'ultima parte (alopecia androgenetica)prende unicamente in considerazione la relazione medico/paziente e poco o nulla aggiunge su eventuali fattori diversi da quelli ormonali.
L'accento è posto sulla cassetta degli attrezzi che deve possedere il medico e non su eventuali cause, magari diverse da quelle ormonali.
Sarebbe bello (e forse un sogno?) che anche l'aga fosse trattabile modificando (con psicoterapie e/o con farmaci)l'immagine negativa di sè. O che almeno fosse un contributo importante.
Quella sarebbe la vera scoperta![X]
Ciao
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
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Molti farmaci antidepressivi agiscono sulla produzione e/o sulla inibizione del re-uptake della serotonina.
Questo tende a provocare con il loro uso un aumento della prolattina che non mi pare sia esattamente benefica per i capelli.
Se e' vero quindi che la depressione non fa bene ai capelli mi pare di poter dire che tanto bene non facciano nemmeno i farmaci.
 

sinner86

Utente
13 Agosto 2010
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a volte dietro l'aggressività ci sn persone molto fragili=) cmq chiedevo perche sapevo che l'iperico... interagisce con la farmacodinamica della fnasteride... ci sono riscontri di questo con l'escitalopram?????
 

00mattia00

Utente
3 Aprile 2004
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si ma modificare l'immagine negativa di se vorrebbe dire accettarsi così come si è..aumentare la propria autostima senza però risolvere il problema della calvizie in sè...
 

gabriele79

Utente
8 Settembre 2006
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concordo, va risolto il problema della calvizie, non solo quello psicologico dell'accettazione, che volente o nolente, più o meno forzato, c'è.
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
1,362
0
415
Siccome il problema della calvizie non si puo' risolvere ma solo rimandere nel tempo ritengo sia meglio risolvere quello dell'accetazione di se'.
Per Gabriele: dici sempre che sei calvo, ma ho visto le tue foto su facebook e non mi sei affatto parso tale.
Le foto non saranno mirate, ma sei un po' stempiato, calvo manco per niente.
 

hey86

Utente
28 Agosto 2006
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ragazzi ma per vedere il livello di serotonina..bidogna fare delle analisi specifiche o quelle del sangue normali?

io le ho appena fattee
 

yankee

Utente
9 Settembre 2007
868
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riporto la mia esperienza:

Soffro di disturbi depressivi/ansiosi ---> correlati a disturbi ossessivi compulsivi.
Ebbi/ho un diradamento tricologicocomunemente denominato psicogeno con tempie e fronte intatti.
Iniziai ad assumere finasteride quasi 2 anni fa e SSRI da 7 mesi, risultati: ritorno della mia vecchia chioma

;)
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Scusate ma a me questa affermazione par sia stata un pò (molto) trascurata..
Ovviamente non assumerei SSRI a me che non fosse assolutamente necessario, però sostanze naturali che emulino penso ce ne siano..
Mi riferisco a omega3, valeriana..ne conoscete altri?
 

sinner86

Utente
13 Agosto 2010
12
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yakee quindi gli antidepressivi per tua esperienza non inteferiscono con la finasteride? io sono 2 anni e mezzo che assumo finasteride e ora i è stato prescritto l'escitalopram e ho paura interferisca negativamente
 

yankee

Utente
9 Settembre 2007
868
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265
purtroppo penso di essere la persona meno adatta a rispondere dato che di farmaci cerco di prenderne il meno possibile..
a me la fina ha dato pesanti sides da subito e subito l'ho abbandonata..
penso che prima di assumere l'escitalopram+fina sarebbe doveroso sentire l'opinione di un (o più) medici..
quello che volevo dire è che, l'aiuto che possono dare certe sostanze sull'umore e sulla depressione, possono essere molto molto importanti anche per i nostri capelli..
Personalmente ho una DUPA, sicuramente aggravata da stress e tensioni (non posso sapere se è la cosiddetta psicogena visto che i dottori a cui mi sono rivolto hanno detto che: è perdita di capelli, stop![|)]) ed è da un pò di tempo che leggo notizie sui possibili prodotti che alzano l'umore (a cui stavo cercando un nesso con i capelli)..