Mi trovo fuori sede, in amena località dove la connessione e precaria e non riesco ad approfondire bene l’intervento settimanale in quanto non riesco neppure a inserire link.
Comunque, brevemente. Viaggiamo ormai verso i due mesi dalla prima riapertura e, come potete constatare, nonostante gli allarmi degli esperti e gli insulti\minacce di sindaci e governatori vari, non è successo nulla e la discesa di malati e terapie intensive e continuata tranquilla, anzi è aumentata.
A differenza di quanto afferma Marlin, fin dall’inizio appiattito sulle posizioni ufficiali e che quindi – stante il disastro combinato – non ha azzeccata una, non si tratat di non fidarsi degli esperti ma , al contrario, di fidarsi degli esperti veri. Non quelli che prevedevano 150mila terapie intensive per l’8 giugno, per esempio. Errore clamoroso sul quale mi meraviglio non vi sia dibattito.
Gli esperti giusti sono Zangrillo, che ha giustamente definito clinicamente morto il virus; sono Remuzzi, uno tra i più prestigiosi scienziati italiani che ha definito i nuovi positivi difficilmente contagiosi; sono quel virologo svizzero che, come Venturi, ha dichiarato che nella UE ci siamo chiusi troppo inutilmente (R. Giuliani la ha definita una over-reaction). Questi sono esperti, questa è scienza!
Sul discorso del danno economico che vi sarebbe comunque stato va specificato che trattasi di fake news. In un periodo di crisi tutti soffrono, ma tra chi chiude troppo e chi chiude poco la differenza c’è eccome. Gli Usa il mese scorso hanno creato milioni di posti di lavoro e si apprestano a girare la boa, passando da crisi a ripresa.
Il Brasile viene oggi additato su tutti media, ma se andate a guardare i numeri noterete che sono in linea con i sui vicini (Cile, Peru, Ecuador ecc) che il lockdown lo hanno fatto.
In buona sostanza, noi abbiamo sacrificato il futuro dei nostri figli per salvare il passato dei nostri padri. Se ci fossimo riusciti, si sarebbe potuto anche gioire; ma poiché siamo in cima alle classifiche mondiali per decessi, il fallimento è totale
Comunque, brevemente. Viaggiamo ormai verso i due mesi dalla prima riapertura e, come potete constatare, nonostante gli allarmi degli esperti e gli insulti\minacce di sindaci e governatori vari, non è successo nulla e la discesa di malati e terapie intensive e continuata tranquilla, anzi è aumentata.
A differenza di quanto afferma Marlin, fin dall’inizio appiattito sulle posizioni ufficiali e che quindi – stante il disastro combinato – non ha azzeccata una, non si tratat di non fidarsi degli esperti ma , al contrario, di fidarsi degli esperti veri. Non quelli che prevedevano 150mila terapie intensive per l’8 giugno, per esempio. Errore clamoroso sul quale mi meraviglio non vi sia dibattito.
Gli esperti giusti sono Zangrillo, che ha giustamente definito clinicamente morto il virus; sono Remuzzi, uno tra i più prestigiosi scienziati italiani che ha definito i nuovi positivi difficilmente contagiosi; sono quel virologo svizzero che, come Venturi, ha dichiarato che nella UE ci siamo chiusi troppo inutilmente (R. Giuliani la ha definita una over-reaction). Questi sono esperti, questa è scienza!
Sul discorso del danno economico che vi sarebbe comunque stato va specificato che trattasi di fake news. In un periodo di crisi tutti soffrono, ma tra chi chiude troppo e chi chiude poco la differenza c’è eccome. Gli Usa il mese scorso hanno creato milioni di posti di lavoro e si apprestano a girare la boa, passando da crisi a ripresa.
Il Brasile viene oggi additato su tutti media, ma se andate a guardare i numeri noterete che sono in linea con i sui vicini (Cile, Peru, Ecuador ecc) che il lockdown lo hanno fatto.
In buona sostanza, noi abbiamo sacrificato il futuro dei nostri figli per salvare il passato dei nostri padri. Se ci fossimo riusciti, si sarebbe potuto anche gioire; ma poiché siamo in cima alle classifiche mondiali per decessi, il fallimento è totale