I li avrei messi sul calorifero, nel brevetto non mi pare ci si curi molto di come avviene l'essiccazione, inoltre in questo periodo nonostante le molte precipitazioni passate, è bastata una giornata e mezzo ventosa per trovarli completamente secchi.
Piuttosto mi chiedo se le radici sono diverse, visto che in questo periodo la signora usa quelle...
Da quelle descrizione del 1979 sembra che la cura si sia perlomeno evoluta, non dico cambiata, ma forse appunto sono state modificate alcune modalità di applicazione e di preparazione visto che si dice Il farmaco, una poltiglia di erbe maciullate, spennellata sulle ferite con pazienza e con tatto...
Attualmente parliamo di qualcosa di liquido, non certo di una poltiglia di erbe...
Inoltre si dice la guaritrice ha continuamente davanti a sé l'andirivieni dei pazienti quando da un lungo tavolo da pranzo appoggiato al muro prelevano bottigliette colme di farmaco e poi tutto il resto della descrizione con le spruzzate di questo farmaco scabievoli etc...
Non credo che ora la situazione sia questa, tuttavia mi pare anche che ci sia contraddizione tra la prima frase e questa seconda...si spennalla una poltiglia o ci si spruzza scmbievolmente la preparazione liquida ?
Probabilmente così faceva una volta la signora prima che cercassero di sottrarle la formula...
Ciao
MA - r l i n
Fra la piazza e il fiume, di qua e di là, vi sono alberi di vita, che portano frutto dodici volte, una ogni mese, con foglie che hanno virtù medicinale per la guarigione delle genti. (Ap 22,2)