Rileggendo alcune cose che sono state scritte nei vari post non posso fare a meno di fare qualche precisazione. Sopratutto alla luce delle discussioni che si sono verificate e delle riflessioni che andavano nettamente sul personale che sono state espresse.
Come avevo già scritto, il senso di questo topic era discutere con chi avesse voluto farlo del rapporto con una problematica tale da modificare il modo di relazionarsi. Nell'ambito di tale discorso io ho dato una mia visione della situazione che di certo non pretendo di estendere a tutti, ho espresso delle mie libere e legittime opinioni, senza peraltro offendere nè attaccare nessuno sul personale; se poi c'è qualcuno che ha la coda di paglia non ci posso fare niente. Tra l'altro c'è stato anche chi ha deciso di mettersi a dare buoni consigli a me riguardo al modo di vivere (fabrizio de andrè in merito scrisse: Si sa che da buoni consigli solo chi non può più dare il cattivo esempio!)
A beneficio e per la buona pace di gente come l'ottimo dylan, posso sottolineare che a me interessava la discussione in sè, l'argomento ed il suo sviluppo a livello sociologico, l'avevo premesso e non mi sembrava così difficile percepirlo se si fosse letto solo il primo post.
Cmq visto che mi sono state rivolte domande personali e, in funzione di quelle, mi sono stati rivolti degli appunti, caro Dylan, ti rispondo.
Dato che vivo tra due città e considerando l'attività che svolgo, vivo molto più all'aria aperta di quanto ce ne sarebbe bisogno, per buona pace tua, dal momento che tra le altre cose ho la responsabilità delle pubbliche relazioni per uno dei posti in cui sto lavorando. Ho la fortuna di abitare in un bel posto e pur vivendo da solo, ho sempre più persone a casa mia di quanta ce ne sarebbe bisogno.
Anzi, spesso mi ritrovo per casa gente che neanche conosco (e chi mi conosce anche qui lo sa).
Fino a tre settimane fa stavo con una ragazza di firenze, la quale pensava bene di invitare amiche che poi a volte mi rimanevano a casa anche quando lei andava a lavoro;
motivo per cui è successo più volte che mi svegliassi la mattina e mi ritrovassi ragazze in mutande che giravano per casa e gente varia che neanche sapevo chi fosse (pealtro negli appartamenti accanto al mio abitano ragazze americane e spagnole che mi chiedono in continuazione di ospitare loro amici e amiche). Questo in relazione al consiglio di uscire per vedere la luce de sole e stare all'aria aperta per incontrare persone[}
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Semmai avrei il problema contrario perchè non riesco più a studiare.
Per quanto mi riguarda posso tranquillamente ribadire che se la situazione inerente ai capelli peggiorasse all'improvviso (cosa che so bene possa capitare), sicuramente io non potrei vantare la tranquilla accettazione della situazione, pur ammirando chi lo fa e cmq la mia situazione è più o meno come appare nella foto dell'avatar che è di qualche mese fa. I capelli sono bene o male ancora quelli.. e sarebbero anche i miei (ma qui con me c'è un amico che ora si è insospettito e si è messo a tirarmeli per verificare[8D]).
Cmq a mio avviso, il problema (almeno per quanto riguarda me) non consisterebbe nella perdita dell'estetica in senso di piacevolezza, quanto nella perdità del senso di identità tra interiorità ed esteriorità (infatti dopo essere stato rasato quasi a zero il primo giorno da militare, ricordo che quando andai davanti allo specchio rimasi sconcertato di quanto non mi riconoscessi più nel volto che osservavo).
Quindi il senso del mio discorso non era riferibile all'equazione: calvo è brutto (anche uno con i capelli può esserlo), o basso è brutto, ecc... come la mia amica Miki ha compreso bene!
Poi all'interno del topic ci sono state persone che hanno voluto raccontare la loro esperienza, in modo legittimo e rispettabile. Senza che per questo si dovesse temere una lapidazione su pubblica piazza.
Allora a chi ha deciso o che deciderà di optare per una protesi per potersi rivedere con i capelli, al fine di vivere meglio con la propria percezione di se...gli diamo fuoco col lanciafiamme ? Perchè non si accetta così come è?
Certo è che l'estetica di un uomo a livello epidermico, determina da subito una serie di dinamiche di rapporto.
Infine per tornare al discorso fatto all'inizio del topic (credo da giù) mi sembra ormai evidente che non basta evitare certe persone legate al mito delle veline e della moda televisiva o certi luoghi particolarmente trendy e modaioli (come il gioia di roma o il 45 giri ad esempio), per poter trovare automaticamente un'umanità più tollerante e pronta a valutare il prossimo per i suoi valori umani, culturali ed etici.
Perchè ormai basta andare al bar o al supermercato di sotto, a Roma come a Firenze, al centro come in periferia (cosa che mi è capita personalmente ), per fare la conoscenza delle cassiere ora ventenni ora quarantacinquenni che fanno continui straordinari (e in alcuni casi cedono alle attenzioni dei proprietari),
per pagarsi gli interventi di chirugia plastica alle labbra e al seno.......
Ma forse sarà la realtà che vedo io che non corrisponde a quella che effettivamente è...
saluti