uno studio che aspettavo

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
6,223
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>>soprattutto a livello sessuale,

credo a livello sessuale sono più deleteri gli antiandrogeni steroide (tipo ciproterone acetato, i quali sono anche progestinici e anti-gonadotropi) rispetto agli estrogeni (specie se questi assunti in dosi basse e collateralmente con applicazioni transdermiche).
Ciò è stato chiarito recentemente in quanto la libido e l'erezione sono largamente modulati non direttamente dagli androgeni ma dagli estrogeni.
 

witosten

Utente
29 Gennaio 2005
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infatti reprimendo gli estrogeni la libido sale,ma una cosa julien va osservata pero'...nelle somministrazioni tipiche a lungo termine l'estradiolo potrebbe determinare un aumento dell'attivita' progestinica aumentando la sensibilita' dei recettori del progesterone(dimostarta da vari studi) e quindi alla fine cmq dare problemi,infatti gli estrogeni servono per la libido ma nella giusta quantita'
 

witosten

Utente
29 Gennaio 2005
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1
615
cio che sarebbe interessante sarebbe cercar di capire come ripristinare in larga parte l'equilibrio biochimico dello scalpo a condizioni che si avvicinino a quelle preaga e veder li che succede
 

nonlosoaaa

Utente
20 Ottobre 2012
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witosten ha scritto:
cio che sarebbe interessante sarebbe cercar di capire come ripristinare in larga parte l'equilibrio biochimico dello scalpo a condizioni che si avvicinino a quelle preaga e veder li che succede


e sti c***i
hai detto niente
 

witosten

Utente
29 Gennaio 2005
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si lo so,ma io intendevo che non si tratta di avere in automatico ricrescita...almeno pero' si bloccan certi processi degenerativi perche' questi son il famoso cane che si morde la coda..l'infiammazione genera e perpetua l'infiammazione
 

nonlosoaaa

Utente
20 Ottobre 2012
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witosten ha scritto:
si lo so,ma io intendevo che non si tratta di avere in automatico ricrescita...almeno pero' si bloccan certi processi degenerativi perche' questi son il famoso cane che si morde la coda..l'infiammazione genera e perpetua l'infiammazione


beh caro, a quel punto non vedo perchè non aspettarsi una ricrescita, non dico totale ma quantomeno di una certa entità
il punto è che ci sono troppi fattori in gioco, penso che la maggior parte se non tutti li conosciamo già, ma non li sappiamo ancora gestire, nel senso non sappiamo che sostanze usare oppure la quantità delle stesse
 

witosten

Utente
29 Gennaio 2005
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piu che altro il problema e' quali sostanze???sul dosaggio il problema e' secondario xke anche se ci son pochi o nessuno studio quantomeno si puo andar per tentativi
 

nonlosoaaa

Utente
20 Ottobre 2012
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265
esempio: anche se per vie traverse ovvero attraverso soppressione delle cox, l'indometacina sappiamo essere efficace per inibire le pgd2, però il problema è che oltre a non essere un inibitore specifico (ma anche se avessimo uno di questi vale lo stesso discorso), non abbiamo idea di quanto ne vada usato per portare le pgd2 a valore di parte non agata e non sappiamo nemmeno se sia meglio cercare di azzerarle o di ridurle solamente (ricordiamoci che anche nella parte di scalpo senza aga le pgd2 sono presenti, ma in maniera inferiore)
 

ilkraken

Utente
19 Settembre 2010
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Questo studio molto interessante però ci lascia sempre con il solito dubbio: perchè i capelli trapiantati non cadono???
Se è vero che la calvizie dipende dalle aree allora un capello trapiantato dovrebbe avere lo stesso destino tricologico (sviluppare AgA) dei capelli situati in zone simili. Ma allora perchè non cade??? Se non cade dobbiamo per forza ammettere che i capelli siano strutturalmente diversi gli uni dagli altri (è mai stato dimostrato ciò? non mi risulta ma potrei sbagliarmi).
Io ho una mia idea da un po di tempo su questo argomento e mi piacerebbe tanto che fosse smentita da qualche studio così la smette di girarmi in testa: il trapianto in sè non serve a niente. Mi spiego meglio: l'idea di prendere un capello da una zona provvista e metterlo in una zona non provvista funziona, ma non perchè il capello occipitale sia resistente al DHT. Funziona perchè con il bisturi si viene a creare un trauma nella zona di cute che circonda il capello. Quando il capello viene alloggiato nel buco fatto nella zona calva, esso si riallaccerà con i tessuti circostanti che dovranno rimarginare la ferita(Cotsarelis,follica,ecc ecc), creando un nuovo ambiente migliore per la crescita del capello.
Indovinello:
Cè un ragazzo di 20anni che sappiamo per certo che svilupperà AgA, e raggiunti i 30anni sarà un Norwood4. A 20 anni prendiamo questo ragazzo e lo mettiamo nella clinica Scambio&Scambiotto. In tale clinica con un gigantesco intervento vengono trapiantati tutti i capelli frontali nella zona occipitale, e tutti i capelli occipitali nella zona frontale (famo scambio).
Domanda: secondo voi come apparirà questo ragazzo raggiunti i 30 anni?
A) Norwood 4
B) Capellone in cima e calvo dietro
C) Tutto Calvo (Tipo Collina)
D) Tutto Capellone
 

nonlosoaaa

Utente
20 Ottobre 2012
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Con le tecniche attuali secondo me apparirebbe con dei bei buchi, troppa densità da trapiantare
ma ammettiamo fosse possibile, per me si pela in zona safe e gli rimangono nella parte superiore, perchè il capello viene trapiantato con annessi e connessi e questi hanno espressione diversa delle prostaglandine e la mantengono anche nell'altro habitat
comunque mi piace la tua teoria
 

marlin

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Comunque di esperimenti in merito ne sono stati fatti, anche perché sono tutte materie che interessano molto i chirurghi dei capelli (ricordo anche il trapianto di peli di barba o del corpo in testa o viceversa di capelli su un braccio...). Il capello trapiantato nasce da un follicolo raccolto in un'area dove i follicoli sono programmati per non essere soggetti ad aga (ossia sono normali, non speciali). Tutto qui.

Ciao

MA - r l i n
 

tritone

Utente
22 Novembre 2005
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Marlin ha scritto:
Comunque di esperimenti in merito ne sono stati fatti, anche perché sono tutte materie che interessano molto i chirurghi dei capelli (ricordo anche il trapianto di peli di barba o del corpo in testa o viceversa di capelli su un braccio...). Il capello trapiantato nasce da un follicolo raccolto in un'area dove i follicoli sono programmati per non essere soggetti ad aga (ossia sono normali, non speciali). Tutto qui.

Ciao

MA - r l i n


Marlin,
ma dunque, nel caso-esempio segnalato da ilkraken,
il soggetto è destinato a perdere i capelli nelle zone parietali.
 

marlin

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Pogettati ? [:)]...forse predisposti.

Ovviamente un esperimento così vasto come proposto dal kreken non è mai stato fatto, però se ricordo bene i miniaturizzati trapiantati in zona non soggetta a calvizie non tornano terminali. Altrimenti avrebbero da tempo trovato il modo di avere una donor infinita, o meglio, avrebbero trovato il modo di rinfoltire la donor area da cui si prelevano i capelli per i trapianti.

Diciamo che con le pettinature che vanno oggi, ossia rasati ai lati e sulla nuca, il giovane in questione farebbe un affare[:)] (ma vai a capire se tra 20 anni si useranno ancora questi look...).

Ciao

MA - r l i n
 

judoboy

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7 Luglio 2012
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Discussione interessante, considerando che attualmente non ci sono studi a lungo termine (intendo 10 o 20 anni) che dimostrino che i capelli trapiantati non siano soggetti a nuova caduta, e in questa analisi a lungo termine bisogna considerare sia la durata e ricambio naturale di un capello stimato almeno in 5 anni, sia che i trapiantati si continuano , spesso, a curare non fina e minox e questo altera o prolunga la vita di quel bulbo che non può essere dissociato, al di là della predisposizione genetica a non cadere, da quel terreno sottostante fatto di muscoli e vasi sanguigni .
La domanda posta da IKRA non lascia alcun dubbio in merito... i capelli ancora sani , quindi non vellus, di un soggetto con AGA trapiantati in zone parietali devono cadere.
Altrimenti l'incongruenza mostrerebbe l'incertezza che ancora regna su questioni ed argomenti fondamentali della calvizie androgenetica
 

marlin

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Più che cadere dovrebbero miniaturizzarsi, passare da terminali a vellus.

Comunque la materia non è adatta alle semplificazioni, purtroppo, perché è più complessa di quanto si pensi, così come la genetica risponde sino all'80% per l'aga, allo stesso modo esistono fattori legati all'area di crescita dei follicoli sullo scalpo, o meglio, fattori sinergici tra follicoli. Penso a chi utilizza Acell per trapiantare anche capelli plucked, come fanno i dr. Histig e Cooley, che hanno visto che il successo della loro tecnica dipende dal fatto che il capello trapiantato sia o meno accostato da altri terminali nella zona di ricezione.

Peraltro gli esperimenti sui topi immunosoppressi hanno mostrato che i capelli con aga crescono anche più di quelli senza una volta trapiantati. Si è parlato appunto del ruolo dell'immunosoppressione, ma questa non si poteva evitare soprattutto per un trapianto da specie a specie, onde evitare il rigetto.

Ricordo anche il trapianto di capelli con aga che hanno preso a crescere su un braccio, ma anche in questo caso ne mancava uno a far trentuno...era stato fatto sulla moglie...(estrogeni...).

Di fatto i chirurghi sanno bene che i capelli con aga non ricrescono adeguatamente sullo scalpo non affetto da aga, altrimenti il trapianto perfetto ci sarebbe da tempo e sostituendo miniaturizzati con terminali si sarebbe trovata la quadratura del cerchio, ossia tolgo tutti i capelli della nuca e li metto sopra, prendo tutti i miniaturizzati e li metto sulla nuca...

Ciao

MA - r l i n
 

foxtr•t

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13 Aprile 2012
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Il discorso di ilkraken mi ha fatto tornare in mente una discussione che avevo letto sul forum bellicapelli un po' di tempo fa, in cui qualcuno sosteneva che i capelli trapiantati subissero un ispessimento, diciamo, extra nei primissimi mesi dopo il trapianto, o meglio nel periodo in cui il trapianto raggiunge i risultati massimi (12-15 mesi), per poi perdere un po' di qualità nei mesi successivi.
 

witosten

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29 Gennaio 2005
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forse il trapianto stesso essendo traumatico determina una stimolazione delle staminali,ma e' solo una mia ipotesi
 

marlin

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Beh, ma è certo che il trapianto con l'invasività che comporta è anche un PRP multiplo, come minimo. Peraltro proprio tutta la coagulazione delle ferite porta alla produzione di PDGF, ossia il fattore di crescita principale del PRP.

Comunque non ce n'è: la donor dominance è stata stabilita dal mitico dr. Orentreich alla fine degli anni '50 del secolo scorso, è stata messa in discussione, ma solo rispetto a passaggi da scalpo ad altre parti del corpo (per esempio capelli che trapiantati su una gamba diventavano peli), ma non per i passaggi da scalpo a scalpo.

Si approfondisca appunto sulla cosiddetta recipient dominance su questi siti specialistici:

http://www.hairtx.com/general-hair-transplant-thoughts-ideas/understanding-recipient-dominance-in-hair-transplantation/

http://www.miamihair.com/ind_article_donor_vs_recipient_dominance_rev.html

http://www.bernsteinmedical.com/publications/donor-dominance-revisited-summary/

Ciao

MA - r l i n
 

witosten

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29 Gennaio 2005
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io marlin dico una cosa che magari ha poco senso ma forse val la pena di far presente..anni fa ho provato per sei mesi la tretinoina senza infamia e senza lode se non per la riduzione della seborrea..un giorno mi esposi al sole un po piu del dovutoe in un punto dello scalpo mi si formo un eritema che dopo divenne una piaga seppur relativamente superficiale,smisi con la tretinoina che pero' presumo sia rimasta per un bel po' nei tessuti..bene,in quell'area seppur piccola(1cm quadrato o poco piu)i capelli con aga gia' in corso mi son rinati spessi totalmente terminali e con alta densita'(seppur la zona sia piccola e' ben evidente)...sarei tentato di pensare che ci sia qcosa che possa aver a che fare con la prp