Perduto ha scritto:
HeynZ ha scritto:
Perduto ha scritto:
Torno a ripetere che se Bayer, Pfizer,Merck,Novartis ecc che fatturano miliardi non si sono interessate alla lozione, mentre invece lo ha fatto Fidia che fattura milioni, un motivo ci sarà! Secondo me la stabilità della lozione è impossibile e, produrre un prodotto con scadenza breve con alti costi (non si parla di latte che viene pagato all'allevatore pochi centesimi...) è infattibile per chiunque.
Il motivo l'ha spiegato benissimo l'utente Mattew23, e non ha nulla a che vedere con queste supposizioni. Semplicemente le altre case non avevano interesse a investire su un prodotto per l'AGA, perchè non fa parte della loro strategia attuale: contrariamente a quanto si crede, è un mercato che non rende così tanto (le cure per la calvizie non vengono mai rimborsare dal SSN), sicuramente molto meno delle cure oncologiche.
Non ha niente a che vedere con la supposta efficacia o con la difficoltà a produrre la lozione, sono tutte idee che si mettono in testa le persone che non conoscono il settore.
Per cortesia, basta riproporre problemi che hanno già avuto risposta.
Ma di cosa parli?? Tu credi che le case farmaceutiche facciano soldi solo con le cure rimborsate dal SSN (oltretutto è un discorso che vale forse per la sola Europa visto che negli Usa te le paghi con l'assicurazione le cure...)??
Inoltre, ho citato anche la Merck, ti dice niente? Ti do un indizio: FINASTRERIDE. Se la lozione fosse ''ottimamente funzionante'' e la Merck avesse avuto paura di un competitor, avrebbe comprato il brevetto e lo avrebbe lasciato nel cassetto (pratica fatta da moltissime aziende) cosa che invece non ha fatto.
Per cortesia, basta scrivere cose per fare malainformazione.
I grossi guadagni delle aziende farmaceutiche provengono proprio dai farmaci contro le malattie più importanti che vengono rimborsati dai SSN dei vari paesi (o i fondi assicurativi privati nei paesi in cui non esistono SSN sviluppati come quelli Europei). Non a caso un processo molto importante che devono affrontare le case farmaceutiche riguarda la definizione del prezzo di immissione sul mercato e la conseguente quota di rimborso. Questo processo consiste in una negoziazione del prezzo stesso con le autorità specifiche di ogni stato ed è vitale per la redditività dell'impresa. Per riuscire a collocarsi nella fascia più alta di prezzo o aggiudicarsi il rimborso completo, le aziende devono mostrare i dati raccolti durante le sperimentazioni e dimostrare inequivocabilmente l'efficacia del nuovo farmaco in comparazione con altri già esistenti. Tutto ciò non avviene per i semplici cosmetici; per questa categoria basta fare analisi di mercato e incrociare le curve di domanda e offerta, arrivando ad un prezzo ottimale che consenta di massimizzare i guadagni nel lungo periodo.
Ora in questo link troverai un paper redatto da un'agenzia specializzata in cui viene analizzato il mercato farmaceutico globale da differenti prospettive: http://info.evaluategroup.com/rs/607-YGS-364/images/wp16.pdf
Come è possibile vedere, si parla esclusivamente di farmaci soggetti a prescrizione medica. Nelle varie analisi proposte si possono vedere anche le maggiori aree terapeutiche in ordine di importanza, il fatturato dei primi 50 farmaci venduti con tanto di nome e categoria a cui appartengono, ecc. Di farmaci per l'automedicazione o cosmetici non se ne parla quasi, proprio perché rappresentano le briciole rispetto al settore farmaceutico vero e proprio.
Inoltre citi Merck come se dovesse avere chissà quale paura di questo prodotto. Finasteride c'è da 20 anni in commercio, sono scaduti quasi tutti i brevetti sui vari dosaggi a cui veniva venduta, non a caso te la fanno galenica ed è pieno di generici, quindi questa è l'ennesimo complottismo da quattro soldi di chi parla senza essere informato.
Ripeto nuovamente un discorso, così magari si finisce di dire che Brotzu è andato a bussare alla Fidia perché tutte le altre case farmaceutiche lo hanno respinto (ovviamente non si sa con chi abbia parlato, ma i luminari che scrivono qui immaginano che si sia rivolto alle grandi multinazionali e che sia stato schifato). Nel 2015 è uscito un prodotto per la cura del Parkinson dopo 10 anni in cui non veniva immesso sul mercato nulla. La molecola nacque negli anni '90, scoperta da un ricercatore italiano che fondò un piccola società proprio per sviluppare un nuovo farmaco. Gli esiti positivi degli studi di fase 1 e fase 2 attirarono l'interesse di una grande multinazionale, la Merck. Venne stipulato un accordo di sviluppo del valore di centinaia di milioni di euro e si continuò con la fase 3. Di solito è buona prassi eseguire due studi di fase 3 per avere una mole di dati tale da fugare ogni dubbio. Intorno al 2011, nonostante gli studi di fase 3 stessero dando ottimi risultati, la Merck decise di interrompere completamente lo sviluppo del prodotto per via di una razionalizzazione del proprio portafoglio farmaci. La Merck aveva in sviluppo altri 2 prodotti per la cura di patologie importanti a carico del Sistema nervoso centrale. Questi due prodotti non superarono la sperimentazione clinica e Merck tagliò tutta la linea, poiché avere un solo prodotto (quello contro il Parkinson) non era più STRATEGICO. Venne poi stipulata un'altra partnership e nel 2015, grazie ad un'azienda italiana di dimensioni nettamente minori rispetto alla Merck, venne immesso sul mercato il prodotto che ad oggi sta avendo un grande successo.
Ora, in base a queste considerazioni, volete dirmi che ogni grande multinazionale avrebbe dovuto afferrare al volo il brevetto di Brotzu senza valutare la compatibilità con la propria strategia aziendale, con l'area terapeutica su cui ci si focalizza, ecc ecc solo perché sembra funzionare bene?
HeynZ ha scritto:
Perduto ha scritto:
Torno a ripetere che se Bayer, Pfizer,Merck,Novartis ecc che fatturano miliardi non si sono interessate alla lozione, mentre invece lo ha fatto Fidia che fattura milioni, un motivo ci sarà! Secondo me la stabilità della lozione è impossibile e, produrre un prodotto con scadenza breve con alti costi (non si parla di latte che viene pagato all'allevatore pochi centesimi...) è infattibile per chiunque.
Il motivo l'ha spiegato benissimo l'utente Mattew23, e non ha nulla a che vedere con queste supposizioni. Semplicemente le altre case non avevano interesse a investire su un prodotto per l'AGA, perchè non fa parte della loro strategia attuale: contrariamente a quanto si crede, è un mercato che non rende così tanto (le cure per la calvizie non vengono mai rimborsare dal SSN), sicuramente molto meno delle cure oncologiche.
Non ha niente a che vedere con la supposta efficacia o con la difficoltà a produrre la lozione, sono tutte idee che si mettono in testa le persone che non conoscono il settore.
Per cortesia, basta riproporre problemi che hanno già avuto risposta.
Ma di cosa parli?? Tu credi che le case farmaceutiche facciano soldi solo con le cure rimborsate dal SSN (oltretutto è un discorso che vale forse per la sola Europa visto che negli Usa te le paghi con l'assicurazione le cure...)??
Inoltre, ho citato anche la Merck, ti dice niente? Ti do un indizio: FINASTRERIDE. Se la lozione fosse ''ottimamente funzionante'' e la Merck avesse avuto paura di un competitor, avrebbe comprato il brevetto e lo avrebbe lasciato nel cassetto (pratica fatta da moltissime aziende) cosa che invece non ha fatto.
Per cortesia, basta scrivere cose per fare malainformazione.
I grossi guadagni delle aziende farmaceutiche provengono proprio dai farmaci contro le malattie più importanti che vengono rimborsati dai SSN dei vari paesi (o i fondi assicurativi privati nei paesi in cui non esistono SSN sviluppati come quelli Europei). Non a caso un processo molto importante che devono affrontare le case farmaceutiche riguarda la definizione del prezzo di immissione sul mercato e la conseguente quota di rimborso. Questo processo consiste in una negoziazione del prezzo stesso con le autorità specifiche di ogni stato ed è vitale per la redditività dell'impresa. Per riuscire a collocarsi nella fascia più alta di prezzo o aggiudicarsi il rimborso completo, le aziende devono mostrare i dati raccolti durante le sperimentazioni e dimostrare inequivocabilmente l'efficacia del nuovo farmaco in comparazione con altri già esistenti. Tutto ciò non avviene per i semplici cosmetici; per questa categoria basta fare analisi di mercato e incrociare le curve di domanda e offerta, arrivando ad un prezzo ottimale che consenta di massimizzare i guadagni nel lungo periodo.
Ora in questo link troverai un paper redatto da un'agenzia specializzata in cui viene analizzato il mercato farmaceutico globale da differenti prospettive: http://info.evaluategroup.com/rs/607-YGS-364/images/wp16.pdf
Come è possibile vedere, si parla esclusivamente di farmaci soggetti a prescrizione medica. Nelle varie analisi proposte si possono vedere anche le maggiori aree terapeutiche in ordine di importanza, il fatturato dei primi 50 farmaci venduti con tanto di nome e categoria a cui appartengono, ecc. Di farmaci per l'automedicazione o cosmetici non se ne parla quasi, proprio perché rappresentano le briciole rispetto al settore farmaceutico vero e proprio.
Inoltre citi Merck come se dovesse avere chissà quale paura di questo prodotto. Finasteride c'è da 20 anni in commercio, sono scaduti quasi tutti i brevetti sui vari dosaggi a cui veniva venduta, non a caso te la fanno galenica ed è pieno di generici, quindi questa è l'ennesimo complottismo da quattro soldi di chi parla senza essere informato.
Ripeto nuovamente un discorso, così magari si finisce di dire che Brotzu è andato a bussare alla Fidia perché tutte le altre case farmaceutiche lo hanno respinto (ovviamente non si sa con chi abbia parlato, ma i luminari che scrivono qui immaginano che si sia rivolto alle grandi multinazionali e che sia stato schifato). Nel 2015 è uscito un prodotto per la cura del Parkinson dopo 10 anni in cui non veniva immesso sul mercato nulla. La molecola nacque negli anni '90, scoperta da un ricercatore italiano che fondò un piccola società proprio per sviluppare un nuovo farmaco. Gli esiti positivi degli studi di fase 1 e fase 2 attirarono l'interesse di una grande multinazionale, la Merck. Venne stipulato un accordo di sviluppo del valore di centinaia di milioni di euro e si continuò con la fase 3. Di solito è buona prassi eseguire due studi di fase 3 per avere una mole di dati tale da fugare ogni dubbio. Intorno al 2011, nonostante gli studi di fase 3 stessero dando ottimi risultati, la Merck decise di interrompere completamente lo sviluppo del prodotto per via di una razionalizzazione del proprio portafoglio farmaci. La Merck aveva in sviluppo altri 2 prodotti per la cura di patologie importanti a carico del Sistema nervoso centrale. Questi due prodotti non superarono la sperimentazione clinica e Merck tagliò tutta la linea, poiché avere un solo prodotto (quello contro il Parkinson) non era più STRATEGICO. Venne poi stipulata un'altra partnership e nel 2015, grazie ad un'azienda italiana di dimensioni nettamente minori rispetto alla Merck, venne immesso sul mercato il prodotto che ad oggi sta avendo un grande successo.
Ora, in base a queste considerazioni, volete dirmi che ogni grande multinazionale avrebbe dovuto afferrare al volo il brevetto di Brotzu senza valutare la compatibilità con la propria strategia aziendale, con l'area terapeutica su cui ci si focalizza, ecc ecc solo perché sembra funzionare bene?