Gel, 250 € al mese sono pochi a volerli/poterli spendere, di sicuro un responsabile di marketing queste cose le analizza meglio rispetto alle congetture che puoi fare tu, oltretutto propecia originale costa 60 euro, come si può pensare di entrare nel mercato con un prodotto che costa 4 volte tanto? Ma questo rimane in ogni caso un totoprezzo inutile.
Questione più importante: nelle pagine precedenti qualcuno aveva detto di visitare il profilo Facebook di Jole Serreli, una delle persone che stanno testando la lozione, anche se affetta da alopecia universale e non da androgenetica. Ho fatto un salto sul suo profilo (ho dovuto scorrere molto dato che condivide una marea di cose) e ho trovato alcuni post a riguardo.
In questo si parla di un articolo uscito su unione sarda, probabilmente quello riportato all'inizio di questo thread:
L’ultimo articolo sui risultati dell’applicazione del suo preparato per curare l’Alopecia androgenetica , articolo di grande importanza, apparso sul numero uno della rivista “Dermatologo” del marzo di quest’anno, che contiene le ultime scoperte di Nanni Brotzu e del suo gruppo di ricerca sull’Alopecia, una patologia ancora avvolta nel mistero; lo stesso Brotzu, in altra sede, ha detto: «ancora non sappiamo da che cosa sia causata; sono tantissimi fattori che agiscono insieme; non si vede, almeno per ora, un unico fattore scatenante. Mentre per il tifo esiste un'unica causa, come per altre malattie, per l’Alopecia ci sono tante cause che agiscono insieme». Nell’articolo si racconta come, in seguito alle ricerche sul diabete, si è passati all’Alopecia; il salto è affascinante e molto meno tortuoso di quanto possa sembrare a prima vista a un profano: la prima conseguenza del diabete è la stenosi, cioè il restringimento, dei capillari. Ciò impedisce ai globuli rossi di passare e, così, di irrorare e nutrire le zone periferiche del corpo. Come conseguenza, nei diabetici si registrano, prima, la caduta dei peli delle gambe, e poi la formazione di ulcere cutanee che possono arrivare perfino a causare l’amputazione di mani e piedi. Quindi è necessario riattivare la microcircolazione, la circolazione dei capillari sanguigni, per riuscire a curare le ulcere. La squadra del Prof. Brotzu ha fatto proprio questo iniettando in endovena una sostanza, la PGE1, all’interno di molecole di grasso. In questo modo la PGE1 arriva intera sulle cellule endoteliali, le cellule dei capillari, riattivandole. Così guariscono le ulcere e ricrescono i peli. Visto proprio l’effetto di questo trattamento sui peli, e avendo a disposizione dei preparati “imperfetti”, cioè non utilizzabili per la sperimentazione sul diabete, la sua squadra decise di provarli sulla cute, e i primi risultati furono incoraggianti: la caduta dei capelli veniva arrestata. A questo punto il colpo di genio, perché di colpo di genio si deve parlare: Nanni Brotzu decise di sostituire la PGE1 con la DGLA, un acido presente in molti olii essenziali, e con questa ha creato una lozione da spalmare sulla cute. È proprio questa lozione la grande novità nella ricerca sull’Alopecia: una volta spalmata, la DGLA viene assorbita dalla pelle e si attacca alle cellule endoteliali; poi, per una reazione chimica naturale, si trasforma nel principio attivo PGE1 che agisce come per curare le ulcere del diabete. In parole povere, da un farmaco per il diabete, che s’inietta in endovena, con lunghe e faticose sedute, Nanni Brotzu ha creato un cosmetico da spalmare sulla cute; quindi, per curare l’Alopecia esiste oggi un cosmetico che agisce come un farmaco.
E fino a qui niente di più di quello che sappiamo.
Ho trovato un commento relativo allo stesso post in cui lei parla dell'efficacia rispetto alle altre terapie che per 10 anni ha provato.
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Detto questo, per tornare al discorso androgenetica, pensavo che, essendo lei parte della sperimentazione, potrebbe avere contatti con altri che fanno parte della sperimentazione colpiti da aga e magari contattandola potrebbe fornirci qualche informazione per la nostra causa.