Sull'infedelta

dekko

Utente
28 Maggio 2004
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La persona che tradisce non ha la colpa di essere una persona facile e frivola, ma quella di non sapere dire di no, cioè debole.
P.S. Scusate questo appunto, puro parere personale.
 

basilio

Utente
25 Febbraio 2004
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Citazione:Messaggio inserito da flegias
[:D][:p][:D][8)][^]

ma su klaudia si scherzaaaaa[:p]


Ma quale si skerza Flegia!!Qui si parla veramente vogliamo nuove donne che portinoi culture differenti [:p]....e poi rirpenedrà la selezione per miss.Ieson...[:p]


Basilio
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Una visione maschile del binomio fedeltà/infedeltà:
Quando si parla di fedeltà, normalmente, ci si riferisce all’altro. E così, diciamo d’essere fedeli ad un amico, alla propria donna, ad un ideale. Meno spesso si usa la locuzione essere fedeli a se stessi. Credo che ciò sia dovuto al fatto che è più difficile essere fedeli a se stessi che agli altri, per il semplice fatto che, con riferimento a se stessi, non è possibile l’inganno.

Mi è scappata la parola inganno ed ora sono costretto ad avventurarmi in un discorso che, nella migliore delle ipotesi, potrà essere frainteso.

Penso che la fedeltà non sia incompatibile con l’inganno, e viceversa. Ad una donna che si ama si dice, per esempio, sei bellissima, oppure sei un tesoro. Il più delle volte, la donna in questione, è semplicemente gradevole. Non ho mai sentito un uomo innamorato dire alla sua donna sei gradevole, meno ancora sei bruttina; tuttavia, certe volte, è proprio così.

Il discorso, che si riferisce alla difficoltà d’essere fedeli a se stessi, ha pure a che fare con l’inganno, ma, questa volta, nel senso che non si può ingannare se stessi. Anzi, è indispensabile essere trasparenti, avere una buona capacità d’ascolto dei propri bisogni, delle proprie attitudini e, quindi, canalizzarsi verso una corretta finalizzazione della propria esistenza, nel rispetto della propria individualità. Cosa non facile perché gli altri, spesso, ci spingono ad essere come loro vorrebbero che fossimo.

C’è un simpatico spot pubblicitario in cui si vede una mamma che dà il cibo a suo figlio, un bambino di pochi mesi, e, mentre lo nutre, gli racconta la storia della vita che il bambino avrà: la storia finisce che quando il figlio sarà grande e la madre vecchia lei andrà ad abitare con il figlio. La storia non piace al bambino: non si capisce bene se gli viene un convulso o le sputa la pastina in faccia, volutamente.

Ma ora torniamo al primo discorso. Se si vuole essere fedeli ad una donna, utilizziamo questo termine di paragone perché più esplicativo di altri, occorre essere fedeli al proposito originario di amarla. Non solo. Bisogna preoccuparsi di essere amati, di essere, cioè, appetibili.

All’inizio va tutto bene, e il proposito è mantenuto per qualche tempo. La durata varia da uomo a uomo e dipende dalla sua creatività. Perché bisogna essere molto creativi per amare una donna, dei veri artisti. Non è solo una questione di sentimenti, ma di capacità di trasferire i propri sentimenti alla donna con una modalità che non deve essere, semplicemente, quella giusta, ma quella che piace a quella donna. In questo senso, spesso occorre amare non come la donna dice di voler essere amata, ma come i bisogni di fondo di lei esigono. Il punto è cogliere questi bisogni di fondo che, oltretutto, sono ignoti alla stessa donna.

I primi approcci, tra un uomo ed una donna, iniziano con una toilette accurata da parte dell’uomo, e un trucco altrettanto accurato da parte della donna. Naturalmente si ha cura di essere simpatici, interessati all’altro ed interessanti. Se le cose vanno bene, ci s’innamora.

In questa fase si è ancora nella dimensione della seduzione, nel senso che si cerca di attrarre l’altro a sé; se si va verso l’altro, lo si fa in modo interessato. L’altro è un estraneo, in certi casi una preda, non sufficientemente affidabile, per lasciarsi andare ai propri sentimenti.

E’ una partita, interessante e stimolante, che si vuole vincere. Se stiamo interpretando correttamente, in questo primo periodo la sostanza del rapporto ha connotazioni competitive. Con il passare del tempo, ci si lascia andare. L’altro non è più un estraneo, non provoca le ansie dei primi tempi; la paura del rifiuto, di non piacere, di non essere accettati, si attenua. Il rapporto, ora, è meno competitivo, sostanzialmente più caldo e affettuoso.

Lasciandosi andare, però, si perde quella tensione relazionale di cui parla Lopez. E’ una tensione che, almeno fino ad un certo punto, è positiva: … perché si mantenga vitale una relazione nel progetto d'amore con la persona che si ama, è necessario che l'individuo sia emotivamente coinvolto e quindi avverta le più sottili sfumature del modo di essere dell'altra persona…; al di sotto di un certo limite, però, comporta la perdita, appunto, della capacità di sentire l’altro e, poi, una certa indulgenza verso se stessi, nel senso di non sentirsi più obbligati ad essere appetibili come le prime volte.

Può succedere, allora, di ingrassare di tre, quattro chili, di non farsi la barba tutte le mattine, di dimenticarsi la data dell’anniversario di matrimonio. Peccatucci veniali, penserà qualcuno. E, invece, sono le prime infedeltà: si viene meno al rispetto delle regole del contratto non scritto, stipulato in silenzio all’inizio del rapporto, e firmato da entrambi. Nel tempo, ci potranno essere infedeltà più gravi, ma è già da qualche tempo che si tradisce, magari senza saperlo, e si è traditi. A complicare ulteriormente le cose, arrivano le prime sincerità. Si comunicano, nel rispetto del partner, stanchezze, dubbi, debolezze, che mortificano l’altro e lo rendono insicuro. Non si dice più sei bellissima, ma ti sei ingrassata un po’. Sono le prime volte in cui si fantastica un partner diverso, che sia in grado di far rivivere certe emozioni e restituire antiche certezze.

Ma torniamo al bambino al quale la madre aveva programmato il suo futuro. Quel bambino deve tradire la madre, disubbidire alle sue aspettative, per essere se stesso; nel nostro discorso, per essere fedele a se stesso.

Si consideri, che il tradimento inizia con la creazione: … è proprio in virtù di un tradimento che l’uomo è stato, letteralmente, messo al mondo. Un tradimento inevitabile…, perché soltanto tradendo, soltanto contravvenendo al patto originario, l’uomo, da una modalità che non era vita, ma inconscietà e indifferenziazione, si è costituito come soggetto della storia. E’ questo il senso profondo della dottrina nota col nome di felix culpa, dottrina che lega la venuta redentrice di Cristo, e con essa la prospettiva salvifica d’una vita radicalmente nuova, alla trasgressione originaria di Adamo ed Eva(Carotenuto 1994).

Con la perdita del Paradiso l’uomo sceglie la sua tragedia. Si allontana dal luogo del non-dualismo, del non-desiderio, … dove il cuore dell’uomo non freme, perché in sé pieno, non conosce attesa, perché in sé compimento, non teme morte, perché in sé vita…(Ibid.). E tuttavia, sceglie la sua vita, meno facile, più tribolata ma più vera. La storia dell’uomo, a ben vedere, è anche la storia della ricerca della verità e della Veritas.

Un’altra tragedia potrebbe essere quella di scoprire che, in questo percorso, l’uomo ha ubbidito a leggi che sono necessarie e lo trascendono. Ma anche così, si può ammettere egualmente, che ha scelto la strada della dignità e dell’unica libertà possibile.


 

lorybel81

Utente
30 Giugno 2004
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Citazione:Messaggio inserito da dekko
La persona che tradisce non ha la colpa di essere una persona facile e frivola, ma quella di non sapere dire di no, cioè debole.
P.S. Scusate questo appunto, puro parere personale.



A volte non è solo debolezza: a volte di pensa di aver trovato la persona giusta in qualcun'altro (confermando sicuramente un malessere che si sta vivendo), a volte non è solo una questione di sesso, si segue il cuore, magari sbagliando, si seguono i propri desideri, si decide di vivere pienamente la vita e le nuove emozioni che l'altro/a ci fa provare.
In alcuni casi si viene illusi e la favola finisce, oppure, si ritorna sui propri passi, ci si rende conto che è stato un errore (confermando così un sentimento d’amore) oppure inizia una nuova storia e... chi può dirlo?...magari sarà questa la persona che resterà accanto per tutta la vita...non è sempre solo debolezza...

Laura
 

osho

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25 Agosto 2003
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Citazione:Messaggio inserito da lorybel81
Citazione:Messaggio inserito da dekko
La persona che tradisce non ha la colpa di essere una persona facile e frivola, ma quella di non sapere dire di no, cioè debole.
P.S. Scusate questo appunto, puro parere personale.



A volte non è solo debolezza: a volte di pensa di aver trovato la persona giusta in qualcun'altro (confermando sicuramente un malessere che si sta vivendo), a volte non è solo una questione di sesso, si segue il cuore, magari sbagliando, si seguono i propri desideri, si decide di vivere pienamente la vita e le nuove emozioni che l'altro/a ci fa provare.
In alcuni casi si viene illusi e la favola finisce, oppure, si ritorna sui propri passi, ci si rende conto che è stato un errore (confermando così un sentimento d’amore) oppure inizia una nuova storia e... chi può dirlo?...magari sarà questa la persona che resterà accanto per tutta la vita...non è sempre solo debolezza...

Laura



Quoto e riquoto a pieno.Brava Lory.
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Potrebbe essere anche una mia foto...[:p]
Fedeltà vera e autentica:
SCRITTA.jpg

X Basilio:le corne non esistono...sono cose psicologiche che hanno messo nella tua testa...
07.gif
Qto alle donne, direi che il forum veramente necessita di nuovi utenti,di nuove teste... sono stufa di tanti cloni.
X gli altri,leggete e rispondete: Il cane di un uomo gli sta accanto in prosperità come in povertà, in salute come in malattia. È disposto a dormire sul duro terreno, dove il vento dell'inverno e la neve soffia senza pietà, se solo può stare vicino al suo padrone. Egli gli bacerebbe la mano anche se non avesse cibo da offrirgli; egli gli leccherebbe le ferite e le cicatrici che l'asprezza del mondo gli causasse. Egli vigilerebbe sul sonno del suo padrone miserabile come se questi fosse un principe.

Quando tutti gli altri amici lo avessero abbandonato, egli rimarrebbe. Se le ricchezze prendessero il volo e la sua buona reputazione cadesse a pezzi, solo il suo cane gli sarebbe costante nel suo amore come il sole nel suo viaggio attraverso il cielo.
Se la sfortuna colpisse il suo padrone e lo facesse andare ramingo per il mondo, senza amici e senza casa, il cane fedele non chiederebbe privilegio più alto che quello di accompagnarlo, proteggerlo contro i pericoli e combattere contro i suoi nemici.

E se l'estremo scenario sopraggiungesse e la morte cogliesse il suo padrone nel suo abbraccio e il suo corpo giacesse sul freddo terreno, non importa se tutti i suoi amici se ne fossero andati per la loro strada: là accanto alla tomba si troverebbe ancora il suo nobile cane, il muso fra le zampe, gli occhi tristi, ma aperti e vigilanti, fedeli e veraci persino di fronte alla morte.
Chi di voi sarebbe fedele così? Siete fedele a voi stessi?
 

dekko

Utente
28 Maggio 2004
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Vedete cari ragazzi, si preferisce spesso evitare i problemi piuttosto che affrontarli, questo uccide le persone e i sentimenti, mi è sempre stato detto ti amo da impazzire sei la cosa più bella che mi potesse capitare, non ti tradiro mai per nessun motivo al mondo. poi..........
E' troppo semplice amare una persona solo quando le cose vanno bene, e mi dispiace ma la frase che ho scritto sopra la sento mia più che mai, il mio cuore è triste perchè sento che il mondo gira dalla parte sbagliata rispetto alla mia direzione.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Il problema, Dekko è che l'amore è stato talmente banalizzato che a tutti qti passano di una braccia all'altra si dice di amarsi. La fedeltà è un patto di amore, se l'amore non c'è come potrà avere fedeltà? Sarebbe infedeltà contro sé stesso restare legato ad una persona alla quale non si ama...una grossa bugia e nientr'altro. Chi ama non tradisce neppure in pensiero,per una semplice ragione:qdo si ama, non si pensa ad altro che all'essere amato.
 

basilio

Utente
25 Febbraio 2004
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Citazione:Messaggio inserito da Batgirl
Il problema, Dekko è che l'amore è stato talmente banalizzato che a tutti qti passano di una braccia all'altra si dice di amarsi. La fedeltà è un patto di amore, se l'amore non c'è come potrà avere fedeltà? Sarebbe infedeltà contro sé stesso restare legato ad una persona alla quale non si ama...una grossa bugia e nientr'altro. Chi ama non tradisce neppure in pensiero,per una semplice ragione:qdo si ama, non si pensa ad altro che all'essere amato.


Se eiste un vero concetto di amore, cioè che dura per sempre, come dovrebbe essere , allora non è quello tra uomo e donna è qualcosa di piu superiore di divino..

Basilio
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
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Citazione:Messaggio inserito da basilio

Se eiste un vero concetto di amore, cioè che dura per sempre, come dovrebbe essere , allora non è quello tra uomo e donna è qualcosa di piu superiore di divino..

Basilio

Fata e uomo? Fata e God?
 

marina

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27 Agosto 2004
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Citazione:Messaggio inserito da Batgirl
l'amore è stato talmente banalizzato

Non solo l'amore è stato banalizzato, ma tutti i valori in generale, dal rispetto alla sincerità, dall'amicizia all'onestà. Tutti sono solo nomi vacui, dietro ai quali non c'è più nulla. E mi chiedo come si possa mai aderire saldamente ad un valore quando questo non è solido in sé? Come si può essere fedeli ad un qualcosa del quale non si abbia neppure la più pallida idea di che cosa sia? Dovremmo pensare che la nostra vita si basa su quel sistema di ideali e se quegli ideali non sono altro che polvere, allora la nostra vita su che cosa si basa? Su un nulla?
 

lorybel81

Utente
30 Giugno 2004
321
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Citazione:Messaggio inserito da dekko
... il mio cuore è triste perchè sento che il mondo gira dalla parte sbagliata rispetto alla mia direzione.




Chi conosce qual è la giusta direzione? Non sarebbe meglio fare un esame con se stessi prima? Spesso si cade nell’errore di comportarsi con gli altri nello stesso modo in cui si è venuti trattati: ci fanno del male, ci mancano di rispetto, ci illudono? E’ un comportamento deplorevole, lo riconosciamo tutti, eppure può capitare anche a noi di fare esattamente le stesse cose, le stesse che consideravamo inaccettabili in una relazione...

Laura
 

osho

Utente
25 Agosto 2003
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Ma si dai ogni tanto saro' serio..

Io ammiro davvero chi riesce ad essere coerente con se stesso.
So solo che la vita ti porta ogni giorno in direzioni diverse a volte volute e a volte no.
Ho sempre avuto un concetto altissimo riguardante la famiglia,i valori,gli ideali..e ho passato gran parte della mia vita a coltivarli..

Purtroppo come ho gia' detto la vita non sempre va come vorresti e di conseguenza devi adattarti alle situazioni piu' disparate....non sai mai quello che puo' accaderti il giorno dopo.

Ritengo che nulla accada per caso e il fatto che una persona ti dicaTi amero' per sempre,sei una persona speciale,non posso vivere senza te siano splendide frasi dettate dal momento e da un sentimento comunque sincero...poi puo' accadere che queste cose scompaiano improvvisamente...allora ci si sente feriti,traditi,incompresi e si tende sempre a fare la parte della vittima dicendo Il mondo ce l'ha con me.

Penso che almeno una volta ognuno di noi abbia provato questo sentimento nella sua vita...

Costruire un rapporto vero ,ma vero in tutto ,richiede tempo,devozione,comprensione e a volte anche sacrifici....una volta sparita la passione iniziale emerge il vero senso di un rapporto,la vera essenza ...il vero amore maturo.

MA io mettero'sempre una x...proprio perche' ritengo che tutto possa accadere in un rapporto ,vuoi per debolezza..vuoi per fatalita',ma piu' che altro per un'autodifesa.

Amare e' una faccenda maledettamente seria e se davvero tornero' a farlo lo faro' nel modo piu' maturo possibile,nel modo piu' responsabile e con tutta la devozione che un rapporto richiede...ma,per tornare al discorso iniziale...nella vita MAI dire Sono sicuro che sara' cosi'...non c'e' niente di sicuro...proprio nulla credetemi.

Giorno per giorno ...giorno per giorno..

Chi puo' dire cosa succedera' domani...

Besos Osho
 

marina

Utente
27 Agosto 2004
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Mi ritrovo nelle parole di Osho.

Aggiungo, in risposta a Sergio, che non si può essere fedeli all'amore, perché l'amore è un sentimento e i sentimenti cambiano col passare degli anni, si trasformano, si evolvono. Non si può pensare di provare la stessa identica emozione, per la stessa persona, per tutta la vita. Forse lo chiameremo ancora amore quando questo ci parrà un sentimento arricchito, impreziosito dalle esperienze comuni avute negli anni ma tuttavia non possiamo a priori basare la nostra relazione sul semplice fatto di aver detto ti amo, perché quella parola suggella un momento che è la somma dei momenti passati, ma non certamente quelli futuri, che ancora devono venire. Allora non ci resta che cercare in tutti i modi di creare i presupposti per i quali quelle due parole possano ancora avere un significato sincero e forse ancora più profondo della volta precedente, tessendo la trama di una relazione giorno per giorno, poco alla volta, sperando che questa trama ci accompagni il più a lungo possibile.

Marina