per Marlin e Julien, parere

marlin

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9 Maggio 2004
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Julien, le mie nozioni sulla sezione dei capelli risalgono a quando ventenne ero appassionato di antropologia fisica. C'erano i famosi capelli a grano di pepe tipici di poche popolazioni africane che sono arricciatissimi (tanto da lasciar scoperte le parti contigue dello scalpo) e hanno una sezione ellittica estremamente pronunciata, non credo che il follicolo di queste popolazioni sia a spirale[:)]

Sui cis e i trans avevamo già detto, ma io non credo tanto al mistero della nipo, nel senso che gli studi citati da Rinaldi sono del tutto simili ai mille altri effettuati con sostanze e piante varie antireduttasiche o anageniche. Quanto alle testimonianze positive mi pare qualcosa stia arrivando alla spicciolata, ma sono poche le persone che si sono affidate alla sola nipo senza prendere nenache almeno un po' di minox.

Tuttavia questo campo andrebbe indagato seriamente se è stata trovata questa differanza tra cis e trans, indipendentemente da cosa contenga la nipo. Infatti non sono le piante in sè a funzionare nella fitoterapia, ma i composti che contengono e spesso solo uno è quello veramente attivo.

Una volta trovato il composto, addio nipo (ammesso che lo contenga).[:)]

Ciao.

MA - r l i n

 

matteo

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6 Maggio 2003
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ciao marlin non ho capito cosa veramente pensi tu della nipo...secondo te è valida, ti affascina o è solo un qualcosa in piu' che si va a sommare a tante altre?
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Matteo, la nipo è esaltante per uno come me che bazzica le piante in cerca di sostanze efficaci. Però allo stesso tempo sono contrariato dal fatto che circoli poca informazione dettagliata sulla stessa a partire da quella sui suoi componenti.

Per me il prezzo non è giusto[:)] e si tenta di mantenerlo elevato, strategia di marketing lecita e finanche doverosa visto che non si può brevettare una pianta così comune (almeno in Giappone).
Ma proprio questo mi spinge a cercare di capirne di più, anche perchè la sensazione è che la nipo non sia unica, ma che esistano altre piante che possono avere gli stessi principi attivi, se solo si sapesse esattamente quali sono (come vedi siamo di fronte a un circolo vizioso).

Lo so che questo può dare fastidio a molti che giustamente ricavano il proprio reddito dal loro lavoro altamente qualificato, ma a me diverte fare le pulci al prodotto che va per la maggiore sperando di scoprire che se ne può fare a meno. Per questo spero che la nipo funzioni bene e che si trovi un modo semplice e brillante di sostituirla (così da poterla trovare presto da qualsiasi erborista, se non dal fruttivendolo)[:D]

Ciao.

MA - r l i n
 

matteo

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6 Maggio 2003
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ciao marlin se vuoi ti posso mandare uno studio che è stato fatto in giappone ed è scritto in inglese dove parla della nipononivea ma anche di altre piante sempre giapponesi che dai grafici sembrano ancora piu' efficaci....se lo vuoi mi devi rimandare l'email perchè lo persa...ciao
 

marlin

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Ok, Matteo, ti mando un pvt e grazie molte.

Poi riferirò qui quello che c'è di più interessante in questo studio.

Ciao.

MA - r l i n

 

marlin

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Dunque Matteo e tutti gli iesoniani, ho letto finalmente tutto lo studio che avevo assaggiato a spizzichi e bocconi su internet. Ci sono cose moooolto interessanti.[:)]

Proverò a elencarle (brevemente).

- si sono utilizzate le foglie estratte in acetone (5g di foglie in 100 ml acetone x 1 settimana a T° ambiente[:p]) di 10 piante autoctone.

- Nb, traduzione pressoché letterale : Visto che la nipo era la pianta più disponibile di queste, è stata scelta questa specie per lo studio. (Come supponevo).

- si è capito con i solventi usati (esano, dietiletere, acqua) che erano gli acidi grassi a inibire la 5 alfa reduttasi in misura dell'80% e passa(in vitro).

- si sono usate due concentrazioni una 31,3 microg/ml, l'altra al doppio 61,5 microg/ml per testare i singoli acidi grassi. E, NOTA BENE, le differenze tra le due concentrazioni non mostrano proporzionali inibizioni della 5 alfa reduttasi, soprattutto quando si sono provate quelle dell'alfa-linolenico che con la prima inibiva all'88% e con la seconda saliva solo al 96%.

- La classifica dell'inibizione della 5 alfa reduttasi relativa agli estratti in acetone (come i prodotti a base di nipo in vendita oggi) delle piante vede in testa col 89,1% la Bohemeria platanifolia, seguono l'Achyrantes sopraddetta con l'83,5%, la B. sieboldiana con l'81,5%, l'artemisia col 79,4%, la Bohemeria longispica col 77,2% e sotto metà classifica la nostra nipo col solo 70%. E' quindi un po' il contrario di quanto si afferma, ossia che l'estratto di nipo è unico e speciale e non si possono utilizzare con efficacia piante simili (mi risulta che la sieboldi sia alquanto comune in tutta l'Asia e a questo punto bisogna dar credito al comunissimo ramie ossia alla B.nivea. Si noti che la nipo è la meno efficace di tutte le Bohemeria prese in esame).
Almeno per quanto riguarda l'inibizione della 5 alfa reduttasi.

Vi sieti ripresi dallo schok [:)]?

- l'estratto della solo nipo è stato testato insieme ai singoli acidi grassi sui soliti topi di laboratorio rasati mostrando un effetto di ricrescita in linea con quello degli acidi grassi più attivi (alfa-linolenico, linoleico e oleico) e superiore al semplice etanolo di controllo.

- Vi è comunque un effetto ricrescita, distinto dal'inibizione della 5 alfa reduttasi dovuto all'estratto e dato anche individualmente dal solito acido alfa-linolenico, dall'elaidico e dallo stearico. In teoria integrando con questi acidi grassi si dovrebbero avere gli stessi effetti della nipo, se non superiori.

Quindi riassumendo: mi pare che la scelta e il successo della nipo siano nati un po' per caso, vi sono piante più dotate di elementi antireduttasici anche nella stessa famiglia. Tuttavia va detto che questo è lo studio di partenza, non si sa se vi siano stati approfondimenti ulteriori sul meccanismo d'azione(ad es. quelli che hanno portato all'ipotesi attuale sulla composizione delle membrane cellulari), inoltre i test in vitro e sui ratti rasati possono essere smentiti da test in vivo e sull'uomo.

Ciao e grazie.

MA - r l i n

 

marlin

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9 Maggio 2004
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Boe, non credo che possa provocare effetti collaterali spiacevoli a breve e medio termine, tuttavia una controllatina su tirigliceridi e colesterolo Ldl e Hdl ogni tanto la farei lo stesso.

Io dopo alcuni mesi di saw palmetto ebbi per la prima volta il colesterolo leggermente fuori norma. Sarà magari un caso, ma visto che mi nutro con attenzione è un caso che andrebbe charito.

Ciao.

MA - r l i n
 

matteo

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6 Maggio 2003
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ciao marlin infatti avevo notato anchio che c'erano piante che inibivano di piu' la 5 alfa reduttasi pero' non avevo capito il motivo della sperimentazione proprio sulla nipo invece il motivo adesso l'ho capito era dovuto solo al fatto che è la piu' facile trovarla...magari se si indagava anche sulle altre piante si potevano avere dei risultati ancora migliori ma perchè sono state prese in considerazione per vedere il loro effetto di inibizione se poi si sapeva che non venivano prese in considerazione per una loro sperimentazione??...bisogna anche dire che nel grafico dopo la nipo è una delle piante piu' ricche di acidi grassi quindi l'effetto inibitorio della 5 alfa reduttasi di altre piante superiori alla nipo ma con meno acidi grassi a cosa secondo te marlin è dovuto?
ciao e grazie
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Si matteo, lo studio dice chiaramente che la nipo era la più facile a reperirsi per loro (for us).

Lo studio che sembra semplice comporta diversi accorgimenti e quindi moltiplicarlo per 10 (le altre piante) lo avrebbe complicato non poco.

Tra l'altro ci deve essere un errore o nel grafico o nel testo perchè viene detto che le piante con estratti che inibiscono oltre il 70% hanno tutte più del 10% di acidi grassi, ma questo non è vero se si guarda il grafico per la B. sieboldiana che ha meno acidi grassi e inibirebbe più della nipo (81,5% contro 70%) questo in teria farebbe aumentare il mistero dell'efficacia di queste piante.

Nel grafico in questione vengono rilevati i principali acidi grassi e un buon 4% nella nipo l'ha il palmitico che è il meno efficace rispetto agli altri due principali ossia l'alfa lnolenico e il linoleico. Gli altri sono presenti, dice il testo, in tracce. Questo per quanto riguarda l'inibizione della 5- alfa reduttasi.

Poi lo studio passa ad analizzare l'efficacia di una lozione al 2% di nipo e dei vari acidi grassi sulla crescita del pelo dei topi depilati. Qui si mette in evidenza il solito alfa linolenico (di cui abbonda il seme di lino), quindi l'elaidico (uno di quelli in tracce nella nipo), e lo stearico (altro in tracce nella nipo). La nipo in lozione ottiene performance simile a quelle degli acidi grassi che contiene, non superiori.

Quindi riepilogando, secondo questo studio, la nipo inibisce la 5 alfa reduttasi principalmente grazie al contenuto di alfa-linolenico e linoleico, stimola la crescita, ma in lozione, principalmente grazie al contenuto del solito alfa linolenico e forse delle tracce di elaidico e di stearico.
Secondo me possono esistere mix migliori e mi chiedo che risultati avrebbe dato un test sull'utilizzo del comunissimo olio di lino, magari mischiato a quello di borragine (ricco di linoleico)a livello di inibizione della 5 alfa reduttasi sistemicamente.

Tieni conto che praticamente gli stessi studiosi avevano nello stesso anno messo in evidenza come l'estratto di artocarpo inibisse la 5 alfa reduttasi in maniera superiore agli stessi acidi grassi qui considerati grazie all'artocarpina e all'artocarpina e alla cloroforina (ne abbiamo parlato sopra grazie a Julien).

Ecco il sommario dello studio:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&list_uids=10705727&dopt=Abstract

Insomma si rafforzano le sensazioni che si possa fare di più con altre piante.

Ciao.

MA - r l i n

 

juliensorel

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21 Marzo 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Marlin
Si matteo, lo studio dice chiaramente che la nipo era la più facile a reperirsi per loro (for us).

Lo studio che sembra semplice comporta diversi accorgimenti e quindi moltiplicarlo per 10 (le altre piante) lo avrebbe complicato non poco.

Tra l'altro ci deve essere un errore o nel grafico o nel testo perchè viene detto che le piante con estratti che inibiscono oltre il 70% hanno tutte più del 10% di acidi grassi, ma questo non è vero se si guarda il grafico per la B. sieboldiana che ha meno acidi grassi e inibirebbe più della nipo (81,5% contro 70%) questo in teria farebbe aumentare il mistero dell'efficacia di queste piante.

Nel grafico in questione vengono rilevati i principali acidi grassi e un buon 4% nella nipo l'ha il palmitico che è il meno efficace rispetto agli altri due principali ossia l'alfa lnolenico e il linoleico. Gli altri sono presenti, dice il testo, in tracce. Questo per quanto riguarda l'inibizione della 5- alfa reduttasi.

Poi lo studio passa ad analizzare l'efficacia di una lozione al 2% di nipo e dei vari acidi grassi sulla crescita del pelo dei topi depilati. Qui si mette in evidenza il solito alfa linolenico (di cui abbonda il seme di lino), quindi l'elaidico (uno di quelli in tracce nella nipo), e lo stearico (altro in tracce nella nipo). La nipo in lozione ottiene performance simile a quelle degli acidi grassi che contiene, non superiori.

Quindi riepilogando, secondo questo studio, la nipo inibisce la 5 alfa reduttasi principalmente grazie al contenuto di alfa-linolenico e linoleico, stimola la crescita, ma in lozione, principalmente grazie al contenuto del solito alfa linolenico e forse delle tracce di elaidico e di stearico.
Secondo me possono esistere mix migliori e mi chiedo che risultati avrebbe dato un test sull'utilizzo del comunissimo olio di lino, magari mischiato a quello di borragine (ricco di linoleico)a livello di inibizione della 5 alfa reduttasi sistemicamente.

Tieni conto che praticamente gli stessi studiosi avevano nello stesso anno messo in evidenza come l'estratto di artocarpo inibisse la 5 alfa reduttasi in maniera superiore agli stessi acidi grassi qui considerati grazie all'artocarpina e all'artocarpina e alla cloroforina (ne abbiamo parlato sopra grazie a Julien).

Ecco il sommario dello studio:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&list_uids=10705727&dopt=Abstract

Insomma si rafforzano le sensazioni che si possa fare di più con altre piante.

Ciao.

MA - r l i n





Vedo che hai studiato l'articolo sulla nipo. Ti consiglio anche di leggerti lo stusio di Liang e Liao Inhibition of steroid 5 alpha reductase by specific aliphatic unsaturated fatty acids: lo trovi su Pubmed sotto forma di immagini e non in comodo pdf. http://www.pubmedcentral.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=1637346

Lì è spiegata bene la faccenda delle isoforme cis-trans ed è stilata una classifica degli acidi grassi in relazione alla loro capacità di inibire la 5 AR. Il più efficace, e pare che manchi nella nipo, è il gamma linolenico.
Certamente potrebbe assolutamente essere che vi siano altre piante più efficaci, ma se contenessero a loro volta delle sostanze tossiche che la nipo non contiene? (ho letto su pubmed di altre specie della bohemeria che contengono alcaloidi...)

Riguardo all'artocapina, che dici, c'è modo di reperire un estratto di arthocarpus incisa in farmacia o erboriseria? Del resto, se Rinaldi ha inserito questa pianta nel paper blu scritto in inglese che avevo postato un mese fa, magari c'è modo di reperirlo, altrimenti a che serviva il riferimento?
 

marlin

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Ah ecco, Julien il paper blu, l'abbiamo cercato per tutto il week-end per sapere se l'altra pianta era l'acirante, invece mi dici che è l'artocarpo.[:)]

L'artocarpina si trova abbondante nelle more del gelso, prima di trovare piante esotiche...

Il link che hai postato ora è proprio quello che volevo leggere visto che è citato come basilare nello studio mandatomi da Matteo. Dopo ti dirò

Tuttavia se la soluzione sta nei cis (cosa intentedi per averla orecchiata nello studio di Rinaldi, sei anche tu un suo paziente ?[:D]), vai sul sicuro con l'olio di enotera (consultato fitoDB e altri siti). Da quello che ho letto Nipo potrebbe dovrebbe avere meno cis delle altre Bohemeria altrimenti non si spiegherebbe i risultati migliori delle altre che hanno contenuto inferiore di questi acidi grassi.

Quindi nipo dovrebbe essere superata oltre che dall'artocarpina, che batte anche i singoli acidi grassi, anche da un'integrazione con olio di lino, di enotera, di borragine, o per avere un buon mix di acidi grassi vari, con quello di canapa.

Ciao.

MA - r l i n
 

merlin

Utente
10 Febbraio 2004
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...giusto per dire...

Il Mahatma Gandhi una volta disse Ovunque i semi di lino divengano un cibo comune tra la gente, lì ci sarà una salute migliore. Sebbene questa affermazione fosse basata sulla semplice osservazione, i dati scientifici avrebbero suggerito che c'era ben più che un seme di verità nelle sue parole. I semi di lino sono una fonte eccezionale di lignani, potenti anticancerogeni e costituiscono la più ricca fonte conosciuta di un acido grasso essenziale della famiglia degli omega-3

Ciao
merlin
 

merlin

Utente
10 Febbraio 2004
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...a me ha fatto lo stesso effetto la nipo...dolori gastrointestinali, colite....
Comunque ho parlato con una alimentarista e mi ha detto tra le altre cose che per esempio mangiando 2-3 noci si assume circa un grammo di alfa-linolenico, a costo irrisorio aggiungerei.
Ciao
merlin
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Sì Mago lo sapevo delle noci, infatti le sto mangiando, soprattutto perchè mi piaciono infatti devo fare uno sforzo per fermarmi a 3 o 4 (oltre salgono troppo le calorie)[:)].
Però si finisce per mangiarle solo in autunno-inverno.

Tornando all'analisi di quello studio su nipo mi viene il sospetto che i 600 mg di nipo consigliati non siano altro che i 61,5 microg/ml applicati ai 6000 ml di sangue che in media abbiamo. Quando la dose era 300 mg si parlava infatti di un'inibizione al 60% coerente coi dati relativi alla dose di 31,3 microg/ml, raddoppiandola si arriva al 70% che è coerente con l'altro dosaggio; quindi con il solo alfa-linolenico a 600 mg si dovrebbe arrivare al 96% (sempre secondo questi dati). Per far questo basterebbe poco più di 1 g di olio di lino che lo contiene fino al 58% (ma se se ne prende la metà si avrebbe comunque un'inibizione dell'88% che è di molto superiore a quella della nipo).

Ciao.

MA - r l i n

 

merlin

Utente
10 Febbraio 2004
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Avevo visto l'integratore della Long Life :
Olio di Lino 1300mg
CONFEZIONE DA 50 perle
Integratore di acido alfa-linolenico (57%)
€ 10,99
Ma non ho mai ben capito quanto era a perla. Forse i 1300 mg del nome ? O forse per 3 perle come indicato per la posologia?
Tu che dici ?
Ciao
merlin
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Io prenderei un integratore solo se mi mettesse insieme all'olio di lino anche quello di borragine e/o di enotera. Così avrei assicurati l'alfa linolenico e il linoleico (che a dispetto del nome è più abbondante in quello di borragine).

Altrimenti prenderei un buon olio di lino spremuto a freddo, magari con le indicazioni del contenuto in acidi grassi.

Comunque approfondendo su cis e trans qualcosa non quadra, visto che la grande maggioranza degli acidi grassi naturali sono cis. Negli olii di semi si arriva infatti a una percentuale di trans del 5-7%. Non credo che possa essere questa percentuale esigua a far la differenza in efficacia (per quanto riguarda il contrasto del dht, il trans è al limite inattivo, non dannoso).

Ciao.

MA - r l i n
 

matteo

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6 Maggio 2003
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marlin non ho capito cosa pensi sul fatto che dal grafico la nipo è la seconda pianta che ha piu' acidi grassi pero' come inibizione del dht è solo la 5 pianta? forse non solo sono la quantita' di acidi grassi ad aumentare la inibizione ma proprio l'efficacia degli acidi grassi contenenti 14-22 catene di carbonio e con almeno un doppio legame (per il loro elevato grado di in saturazione) è molto maggiore nell'inibire l'enzima 5-alfa-reduttasi, di altri acidi meno insaturi.
POi nel grafico fa' vedere che l'acido grasso piu' presente nella nipo è l'alfa linolenico poi c'è l'acido linoleico e il palmatico piu' o meno uguale tu mi sembrava dicessi una cosa diversa...giusto che dici è corretto quello che dico? ciao